La WTS cita così il finale di Barclay, con dei puntini di sospensione prima del "qui":
“(…)Qui Giovanni non identifica la Parola con Dio. Per dirlo molto semplicemente, egli non dice che Gesù era Dio”. — Many Witnesses, One Lord (1963), pagine 23, 24.
Quindi, in entrambe le loro traduzioni il dott. Edgar J. Goodspeed e il dott. James Moffatt rendono la frase: “La Parola [o Logos] era divina”. Questo riflette l’eccellente distinzione che l’apostolo Giovanni fece con le sue parole, una distinzione che è in armonia col fatto che Gesù non fu uguale al Padre in potenza ed eternità ma fu il Figlio creato del Padre.
Come si vede la WTS ricava dalla citazione di questo studioso l’esatto contrario di quello che voleva affermare.
“La WTS, circa il giudizio degli autori citati, dice solo che nel caso del secondo "theos" l'assenza dell'articolo è semanticamente rilevante, dunque la TNM (indipendetemente da come lo interpretano quegli autori) non fa alcun errore grammaticale traducendo con "un dio".”
Ma ci sei o ci fai? Per la’utore l’omissione dell’articolo è semanticamente significativa non perché renda theos qualitativo-indefinito ma perché lo mette dice che è Dio senza essere il Dio del primo stico. Questo vuol dire l’omissione dell’articolo per Barclay, non quello che la WTS ne ricava.
“Dunque Gesù (theos) non è Dio (ho theos). Che poi i TdG diano a questa differenza un significato differenete rispetto a due trinitari è abbastanza ovvio.”
Il problema non è che Gesù non sia ho theos del primo stico, ma il ricavare, in base a questa citazione, che nel terzo stico l’assenza dell’articolo permetta di tradurre con “un dio”, cosa che come ripeto l’autore non si sogna di dire perché per lui l’assenza dell’articolo non a livello di teologia ma di grammatica vuol semplicemente dire che un x è y, cioè che Gesù è Dio.
“. Se poi per Mantey e Barclay esistono un altro "ho theos" oltre "ho theos" non è argomento che interessi questa particolare traduzione.”
E’ proprio questo il punto. Lui non sta dicendo “qui non è l’ “ho theos” del primo stico ma noi per fede riteniamo che ci sia un altro theos”, sta al contrario discutendo a livello puramente grammaticale di cosa indichi un PN precopulativo e dice che per lui quel PN vuol dire che il Logos era tutto ciò che era Dio, questo a livello di grammatica, sta cioè analizzando quella che per lui è la funzione del PN greco in quella posizione. La WTS invece toglie la parte centrale e lascia solo un ghiottissimo “Giovanni non identifica la Parola con Dio. Per dirlo molto semplicemente, egli non dice che Gesù era Dio”, dimenticandosi di far presente ai suoi lettori che l’autore voleva dire “Giovanni non dice che Gesù era il Dio del I stico”.
“l problema non è il significato (teologico) che diamo a "qualitativo"”
Ma ci sei o ci fai? Qui invece per l’autore è proprio questione di grammatica. Non dice “non c’è l’articolo, ergo si può tradurre con “un dio”.”, dice “non c’è l’articolo, ergo vuol dire che è Dio ma non il Dio di cui s’è parlato sopra”. Non fa alcuna concessione grammaticale alla WTS, perché quella che per lui a livello già grammaticale è la funzione dei PN, cioè qualitativo puro, non è la funzione di PN che voleva additare la WTS con quella citazione, cioè qualitativo indefinito.
“Ed io ripeto: dove la WTS gli avrebbe fatto dire questo contario”
Te l’ha detto lui stesso: “il modo in cui la Torre di Guardia ha stampato il mio articolo ha semplicemente fatto sì che si traesse la conclusione che Gesù non è Dio nel modo che a loro conviene.
Se essi omettono dalla loro risposta la traduzione di Kenneth Wuest e della NEB, omettono l'intero punto.”
Sappiate cari TdG che quello che leggete sulle vostre riviste è sistematicamente decontestualizzato, citato ad hoc, travisato, tagliuzzato. Quando leggete la WT con le sue citazioni prese da ogni dove e vi illude che qualcuno nel mondo accademico sia d'accordo coi settarismi di Brooklyn dovete avere la consapevolezza del lavoro di collage che sta dietro.
Ad maiora