La decadencia del Impero Hollywoodense

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erikaluna
00martedì 3 agosto 2010 11:43
Scrivere di Cuba significa ricordarsi che si è rientrati, ma primo o poi va fatto e cominciamo dal tema più onirico e sfumato: il cinema.


Il cinema a Cuba può solo fare invidia a noi, o almeno ad alcuni di noi.
Avendo girato l'isola da Santiago all'Habana posso dire che sparsi lungo l'itinerario abbiamo notato numerose rassegne cinematografiche, con una diffusione capillare che solamente in Francia ricordo tale.
Da queste iniziative disparse sul territorio si comprende che il partner cinematografico princiapale di Cuba per affinità elettive è proprio la Francia.

Nelle grandi città si scopre però il vero rapporto che i cubani hanno col cinema. Essendo insieme al teatro l'unico intrattenimeno proposto ( visto che la tv non offre molto intrattenimento ma soprattutto notiziari e programmi culturali) ai cinema si vedono le ... FILE! File per entrare, file di ragazzini che chiedono la locandina dei film proiettati...
I film proiettati sono suddivisi in genere per diverse categorie. Esistono ancora le proiezioni del mattino, in genere destinate ai bambini. Poi le proiezioni riguardano con pari dignità documentari o film. Si percepisce che per la cinematografia cubana è importantissima la produzione di documentari.
Esistono poi luoghi in cui si ricorda il cinema, come il locale "Fragola e cioccolato" dell'Havana che prende il titolo da una fortunata pellicola cubano di anni fa.
Una volta o due ogni settimana viene dato spazio alle pellicole straniere, priveligiando i paesei latini. I ragazzi sono avidi di immagini dal fuori Cuba...perchè è per loro uno sguardo oltre i loro confini.
Anche i film italiani sono molto rispettati, probabilmente arrivano un po' dopo: nei giorni in cui eravamo là proiettavano "Romanzo criminale". Considerando il casting di suddetta pellicola possiamo capire che le cubane abbiano idealizzato molto l'uomo italiano...persino ad Juri hanno chiesto se fosse un attore.
C'è una scuola Internazionale di Cinema che sembra tra le più quotate al mondo, a 30 km dalla capitale e dove numerosi cineasti anche italiani hanno insegnato. Una delle piazze principali della scuola è dedicata a Zavattini, perchè il nostro neorealismo gode là di un culto senza tempo.

C'è una nuova teoria di riscatto da parte del cinema pobre latino americano, e che dà il titolo a questo post. Pensare che l'impero hollywoodiano con la sua catena di montaggio e l'imperialismo culturale che ha comportato entri in crisi con l'avvento del digitale in quanto quest'ultimo potrebbe porre fine al monopolio hollywoodiano e proporre un nuovo cinema in cui l'arte, la qualità, l'autorialità, l'indipendenza e il rispetto delle diversità culturali trovino nuovi spazi.
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