Avendo già letto questo libro, condivido con voi alcuni dei miei appunti.. Spero che la cosa possa farvi piacere, visto che il libro è introvabile...
Comunque provate ad informarvi in biblioteca, io l'ho trovato in una delle biblioteche di Ferrara...
Le fate abitano le profonde foreste dei romanzi bretoni. Hanno mutuato i loro tratti dagli esseri fantastici del folclore universale.
Il primo romanzo del medioevo in cui appaiono è il
Roman de Thebes: si narra di tre dame che donano all'eroe Tideo una spada magica.
Le fate sono legate a due registri:
Fate Madrine: eredi delle Parche antiche, decidono i destini umani
Fate Amanti: innamorate di un mortale, dominano l'immaginario erotico del Medioevo
Il tema della fata amante domina sia il racconto meraviglioso sia il romanzo medievale.
Mortali o immortali, possono appartenere al nostro mondo o provenire da terre incantate.
Rapporti con la religione cristiana ---> Testimonianze disaccordi: a volte sono descritte come devote serve di Cristo, altre volte perfide agenti del demonio.
Schema narrativo melusiniano:è lo schema del racconto meraviglioso, dal nome della fata Melusina "Un essere di un'altra natura si unisce a un uomo e, dopo aver condotto una normale vita umana, scompare se si verifica un dato evento" (J. Kohler)
L'evento, di solito,in seguito alla trasfressione del patto, ritorna nell'altro mondo lasciando, in questo, la progenie. Nella letteratura, invece, un essere soprannaturale si invaghisce di un umano e lo conduce con sè nell'altro mondo. Il ritorno del mortale tra i suoi simili è legato al rispetto di un divieto la cui trasgressione provoca la morte o la scomparsa dell'eroe. Quest'unione rimane sterile.
Nel romanzo del XIII secolo troviamo l'antitesi di Melusina,
Morgana.
Tutti i suoi rapporti con la società umana si risolvono nella volontà di strappare i suoi campioni e conquistare il loro amore.
L'origine del nome è incerta: la prima definizione la descrive come oggetto di antica credenza, iscritta nella cultura popolare.
La fata è un essere fantastico cui erano attribuiti un potere soprannaturale, il dono della divinazione e una forte influenza sul destino: un essere immaginario con una bacchetta, segno di potenza.
Come le Parche, le fate decidono la sorte degli uomini al momento della loro nascita.
Quando le fate non si interessano a un mortale per determinarne la sorte, è per ottenerne l'amore. Un neonato può ricevere tra gli altri doni anche l'amore di una delle fate che hanno presieduto alla sua nascita.
Le Ninfe della mitologia greco romana possono essere accostate alle fate come figure immaginarie del desiderio.
Nel secolo V, Marziano Capella scrive:
"
I luoghi inaccessibili agli uomini sono popolati da una folla di creature antichissime che abitano le foreste, i boschi e i santuari silvestri, i laghi, le sorgenti e i fiumi: vengono chiamati Pan, Fauni, "Fontes" o Satiri, Silvani, Ninfe, "Fatui" e "Fatuae" o "Fautuae" o anche "Fanae" e da questo appellativo deriva il nome "fana" che si da alle loro profezie. Tutti costoro muoiono come gli uomini, ma in età molto avanzata, e possiedono un potere oltremodo efficace di predire l'avvenire, di attaccare gli uomini e di nuocere loro."
In questo elenco ritroviamo le divinità latine delle foreste e delle acque, dotate degli stessi poteri.
Un secolo dopo, Martino vescovo di Braga inserisce le divinità greco romane nel meraviglioso cristiano trasformandole in demoni che, con l'autorizzazione divina, mettono alla prova i peccatori.
La testimonianza più importante si ha attorno all'anno Mille con il Decretum di Burcardo di Worms in cui parla di "
creature femminili agresti che vengono chiamate donne della foresta e di cui si dice che siano creature di sostanza corporea che si nostrano quando vogliono ai loro amanti per prendere piacere con loro ma che, quando lo vogliono, si nascondono e svaniscono".
Fate Madrine
Il tema folclorico delle Fate Madrine è un vero topos della letteratura volgare. Nel testo
Demandes et reponces très curieuses si legge: "
"Maestro, cosa dite di quelle done che affermano di essere artifici, e degli esseri e delle anime e di quei misteri che suscitano orrore dei morti che si vedono e simili cose?" "Figlio mio, le fate sono diavoli che predicono il destino degli uomini e conducono gli uni al bene, gli altri al male a seconda del corso del cielo o della natura. Come se dipendesse dal corso degli astri quale destino avrà il bambino: se sarà impiccato o annegato, se sarà ricco se sposerà una data donna o quale destino avrà: per questo le chiamano fate, perchè fate, secondo la lingua latina, equivale a dee del destino, e "fatatrices" son chiamate." "
Quando un bambino nasce, si prepara un banchetto per le fate che verranno a decidere del destino del neonato. Dal buon svolgimento di questo dipende la benevolenza delle visitatrici.
Le fate non si limitano a decidere del destino dell'eroe ma
partecipano attivamente alla realizzazione delle loro predizioni.
Le fate sostentatrici sono quelle che si prendono cura del bambino.
Fate Amanti
Sono le donne soprannaturali che suddividono la loro esistenza tra l'altro mondo e quello degli uomini. Più belle delle più belle mortali,
ispirano subito l'amore.
Il personaggio più significativo è
Morgana, allieva del Mago Merlino talmente capace da acquistare il soprannome di
Morgue la Fèe (Morgana la fata) o di
Morgue la Faée (Morgana la fatata). Si hanno quindi i due aspetti tra due tipi di personaggi inizialmente distinti:
-
la fata: donna soprannaturale
-
la donna fatata: mortale, entrata in contatto con l'altro mondo in maniera attiva (grazie ai poteri magici) o passiva (per un intervento delle fate)
Questo secondo tipo di fate fa parte delle divinità silvestri o acquatiche che interagiscono incessantemente con gli uomini e il cui regno soprannaturale non è mai troppo lontano dal mondo degli uomini.
Contrariamente alle fate madrine, queste donne diventano fate poco per volta, cioè quando si elabora il loro personaggio nella letteratura romanzesca.
La contaminazione della fata madrina e della fata amante è frequente nella letteratura medievale. La fata madrina puo' trasformarsi in amante e viceversa.
Ho altri appunti,quattro pagine del mio quadernetto, nei prossimi giorni vi copio anche quelli