Viviana.30
00sabato 19 aprile 2008 16:24
Il Papa: «Rispetto dei diritti contro il terrorismo»
In sinagoga una donna ebrea gli bacia la mano
NEW YORK (18 aprile) - Violazione dei diritti umani come causa del terrorismo, diritto di intervento delle Nazioni Unite a tutela della popolazione, Onu subordinato alle decisioni di pochi, dignità umana al centro dell'azione della Comunità internazionale, e libertà di religione anche nella sfera politica. Sono i temi principali che oggi il Papa ha affrontato all'Assemblea generale della Nazioni, nel Palazzo di Vetro di New York accolto da un minuto di standing ovation.
Diritti umani e terrorismo. «Le vittime degli stenti e della disperazione, la cui dignità umana viene violata impunemente - ha osservato Ratzinger davanti ai tremila delegati, in rappresentanza di 192 paesi del mondo - divengono facile preda del richiamo della violenza e possono diventare in prima persona violatrici della pace». «La promozione dei diritti umani - ha spiegato - rimane la rimane la strategia più efficace anche per un aumento della sicurezza».
Onu subordinato a decisioni pochi. L'Onu secondo il Pontefice è «in crisi perché è subordinata alle decisioni di pochi, mentre i problemi del mondo esigono, da parte della comunità internazionale, interventi sotto forma di azione comune».
Diritto all'intervento. Il diritto di intervento dell'Onu a tutela delle popolazioni «contro le violazioni gravi e ripetute dei diritti umani». Gli interventi non devono essere visti come «coercizioni ingiustificate» e «una limitazione della sovranità nazionale».
Centralità della dignità umana, no al relativismo perché «i diritti umani devono essere rispettati come una espressione della giustizia».
No a scienza che minaccia vita. Duro monito di papa Benedetto XVI contro una ricerca scientifica che rischia di mettere in discussione «l'ordine della creazione», minacciando il «carattere sacro della vita» e arrivando a «derubare la persona umana e la famiglia della loro identità naturale».
Libertà di religione. Infine l'appello alla difesa della libertà religiosa che non può limitarsi alla libertà di culto, ma deve dare «la dovuta considerazione alla pubblica dimensione della religione e alla possibilità dei credenti di svolgere il loro ruolo nel costruire l'ordine sociale».
Visita nella sinagoga: vi sono vicino Papa Ratzinger si ferma nella Park East Synagogue di New York, dove gli ebrei si
apprestano a celebrare la Pasqua ebraica e afferma la vicinanza della Chiesa cattolica all'ebraismo. «Trovo toccante - confessa con sincerità l'anziano pontefice salutato con grande affetto dal rabbino Schneier - il pensiero che Gesù, da ragazzo, ascoltò le parole della scrittura e pregò in un luogo come questo». Il rabbino capo parla di “giorno storico” e gli augura «Buon Compleanno». «Il sole sta splendendo su questo giorno -dice Schneier -, quando i fratelli stanno insieme con piacere». Il rabbino ricorda le persecuzioni subite dal popolo ebraico e dà atto al Concilio Vaticano II e allo stesso Ratzinger di perseguire un desiderio sincero di
riconciliazione». Al termine della visita una donna ebraica, al momento dei saluti, si è avvicinata a Benedetto XVI e gli ha baciato la mano. Daryl Henriksen e Alex Guerriero facevano parte del quartetto che ha cantato per il papa in sinagoga: hanno riferito di una «esperienza commovente» anche per l'idea di «vedere due uomini di 81 anni che da giovani erano su parti opposte della barricata. È stato un onore e un prilegio». Rafael e Carol Elbaz, marito e moglie, sono usciti dalla Sinagoga convinti che «religioni come le nostre che vanno indietro di tanti anni devono parlarsi» perchè «non c'è il tuo dio e il mio dio».
Credo che sia vergogno che l'unico rappresentante della seconda religione al mondo sia l'unico che si prende il perso sulle spalle per riaffermare alcune delle tante cose che non vanno nel mondo .. ma gli altri "CAPI" religiosi che fine hanno fatto ??