Rivoluzione, si parte. Sei italiano? Sei stanco dei soprusi? Allora leggi, condividi e agisci

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wheaton80
00domenica 10 novembre 2013 22:33
«Il 9 dicembre bloccheremo l’Italia». I gruppi dal sud al nord Italia tutti assieme

A Cerea di Verona, nella giornata di sabato 3 novembre, si sono incontrati i rappresentanti di gruppi e movimenti che han scelto di dire basta con le chiacchiere, le lamentele e le petizioni: vogliono passare all’azione. La data e il giorno sono stati decisi, la "dichiarazione di guerra" ad uno stato nemico del suo popolo, è stata consegnata. "Dopo decine di incontri su tutto il territorio nazionale, ci siamo nuovamente ritrovati – raccontano i membri del coordinamento fra cui Mariano Ferro, leader dei Forconi, Danilo Calvani del Comitato Riunito Agricoltori e altri – per perfezionare e allargare un coordinamento che farà partire la ribellione". Dopo l’esperienza fatta dai vari gruppi eviteremo di ricadere in alcuni errori di inesperienza commessi. Siamo giunti, PURTROPPO, alla conclusione che la rivolta è l’unica strada percorribile, non c’è altra alternativa”. Rivolta? In che senso?

“Il 9 dicembre prossimo bloccheremo l’Italia a oltranza, dalla Sicilia fin su a Pordenone”. Dalle Alpi alla piramidi. Bloccare le strade potrebbe creare qualche disagio alla popolazione, ma è l’unica arma che abbiamo. Sebbene questa volta faremo di più. Nel dettaglio dell’azione che porteremo a termine ci stiamo ragionando, ne daremo notizia nei giorni prossimi. Ci diranno che non è legale? Beh, quello che sta facendo lo Stato italiano a tutti noi è legale? Qui c’è gente che si uccide, non ce la fa ad andare avanti, gli viene pignorata la casa dopo 50 anni di lavoro, viene massacrata di tasse, è regolare tutto questo”? Si sta lavorando ad un volantino, che sarà divulgato ufficialmente appena sarà pronto. Il coordinamento, già esistente da mesi e comunque allargabile ai gruppi che si uniranno, avrà un responsabile che si occuperà di comunicazione. Già oggi, però, le idee sono chiarissime: “Noi contiamo sul sostegno della gente, di chi lavora e produce, studia, della gente comune, di chi non ce la fa più per mille motivi legati alle pretese di questo Stato vergognoso, di questo modello di Europa burocratica.

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Volantino

Il 9 dicembre sarà solo l’inizio e non si tornerà più indietro”. E quali sono le vostre richieste, cosa volete? Cosa direte a chi il 9 dicembre vi si presenterà scortato dalle Forze dell’ordine? “Lo diremo solo quando saranno in ginocchio: non iniziamo questa rivolta per ottenere un tozzo di pane. Mancano 35 giorni alla data prescelta, il coordinamento si allargherà anche ad altri soggetti, rigorosamente apartitici, nessuna bandiera di forze politiche o sindacato è ammessa. Questo paese così com’è non va. Adesso, la pazienza è finita, finita”. Ora è giunto il momento che ci si coordini tutti assieme e coloro che vogliono contribuire attivamente sono invitati a contattarci. Su Facebook e internet ci sono molti siti, gruppi e pagine che appoggiano ciò che sta accadendo, visto che internet e i social network sono alcuni dei principali strumenti con cui si rimane in contatto. Si segnala un gruppo e un blog, a puro titolo di riferimento, perché non sarebbe possibile elencarli tutti:

Gruppo Facebook Comitato Resistenza nazionale: www.facebook.com/groups/485449791508534/?fref=ts

Blog Fronte di Liberazione dai Banchieri: www.frontediliberazionedaibanchieri.it

Un grande ringraziamento va agli amici di AZIONE RURALE di CEREA per il grande impegno profuso, a Giorgio Bissoli per la costanza e l'ottima accoglienza riservata a tutti i gruppi e movimenti. E un grande e immenso grazie va a tutti gli italiani che da sempre e contro "OGNI OSTACOLO" ci hanno sempre creduto, continuando a lottare anche contro i "mulini a vento " pur di dare una svolta a questo nostro martoriato paese.

N.B. IL coordinamento nazionale è e resta aperto a tutti quelli che solo ora stanno apprendendo questa notizia, invitando a contattarci. E diamo l'arrivederci a tutti citando le parole del Presidente Pertini, forse il più grande e certamente il più amato Presidente della Repubblica che l'Italia abbia avuto: quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato anche con le mazze e con le pietre.

Alcuni membri e gruppi del Coordinamento
Lucio Chiavegato, presidente Life; Mariano Ferro, Presidente de “I Forconi” (Sicilia); Danilo Calvani, Presidente del Comitato Riunito Agricoltori e Dignità sociale (Lazio), Giorgio Bissoli, Azione rurale; Augusto Zaccardelli, Segr. naz. Movimento autonomo trasportatori (Frosinone); Umberto Gobbi, NVPP (Non vogliamo più pagare); Eugenio Rigodanzo, Cobas latte veneto; Franco Paoletti, Cobas latte di Pordenone; Salvatore Bella, presidente Aitras Ass. Naz. trasporti (Campobello di Licata AG), Domenico Zeoli, Coordinamento Molise; Alessio Provaroni, Roma; Sabino Cannone, Coordinamento puglia.

ununiverso.altervista.org/blog/rivoluzione-si-parte-sei-italiano-sei-stanco-dei-soprusi-allora-leggi-condividi-e...
wheaton80
00domenica 17 novembre 2013 02:16
Conferenza stampa manifestazione del 9 dicembre 2013

www.youtube.com/watch?v=9WQ_QzbOnuw&app=desktop
wheaton80
00mercoledì 20 novembre 2013 01:26

Qui i contatti delle referenze su tutto il territorio italiano:

frontediliberazionedaibanchieri.it/2013/11/9-dicembre-contatti-agg.-del-19-11-2...
wheaton80
00venerdì 22 novembre 2013 01:59

In Italia si prepara davvero una rivoluzione?

wheaton80
00lunedì 9 dicembre 2013 02:18
Patrizia Badii di Life Veneto a Piazza Pulita su La7

www.youtube.com/watch?v=1wXAAyCPCUA&feature=youtu.be
wheaton80
00martedì 10 dicembre 2013 00:23
Viaggio nella “rivolta dei caselli”: insurrezione anti-Stato

Il segreto per parlare con i manifestanti di “Fermiamo l’Italia”, il presidio delle autostrade di tutt’Italia che ha preso forma oggi e che ha attecchito anche a Vicenza (casello ovest, oltre alle Alte di Montecchio), è non dire di essere giornalisti. Appena lo si fa, oppure non si può negarlo come per le troupes televisive, scatta un certo nervosismo e il no a qualsiasi dichiarazione. La categoria dei «giornalai», come qualcuno li chiama a Vicenza Ovest, viene accomunata a quella del bersaglio principe della protesta: i politici. Tutti nemici del popolo. Così ho fatto un giretto in incognito, giusto il tempo per ascoltare qualche chiacchiera allungando l’orecchio per carpire gli umori dei vicentini aderenti alla rivolta del 9 dicembre. Bandiere di San Marco e italiane insieme: già questo non è scontato, nel Veneto profondo, allergico al tricolore e al centralismo di Roma.

Le due sigle organizzate più rappresentative nel dietro le quinte sono la Life, i federalisti liberisti che già vent’anni fa scavalcavano la Lega nella contestazione anti-romana, e i Cobas del latte, assieme a camionisti, contadini, artigiani, piccoli imprenditori, commercianti. Gente che qui votava centrodestra e soprattutto il Carroccio, ma che oggi, anzi da un bel po’, «non votiamo più, o al massimo Grillo», mi fa una ragazza che ho “abbordato” commentando ad alta voce la presenza di un ragazzo col chiodo e la kefiah, che vestito così potrebbe benissimo stare in un corteo di estrema sinistra. «A casa tutti, dal primo all’ultimo, da Napolitano a Letta, tutti quelli che non sanno fare altro che tassare e chiederci sacrifici», mi spiega un signore rubicondo e al primo impatto gioviale, ma con gli occhi pieni di rabbia. Già: la rabbia.

E’ questo il comun denominatore della giornata: non si sentono rappresentati da nessuno, e sono in strada per sfogarla. Vorrebbero le dimissioni in blocco della classe politica. Qualcuno se la prende pure con le banche: «usurai». E’ la pancia che ribolle contro lo Stato e l’establishment per intero. Sono “contro”. Contro chi pensa «prima ai carcerati e poi agli imprenditori suicidi», contro i partiti «e le loro, come si chiamano?, primarie», contro i politici «ladri che non hanno mai lavorato in vita loro». Sanno quel che non vogliono, ma non quello che vogliono. Non mi azzardo a fare la fatidica domanda, “cosa proporre in alternativa?”, altrimenti sarei scoperto e isolato. Allora provo con un timido “bisognerebbe stilare un manifesto di soluzioni”, e allora un giovane mi chiarisce, devo dire non senza ragione, che «è inutile, col dialogo non si è mai combinato niente, fanno finta di ascoltarti e poi riprendono a fare come prima». Resta che senza un’idea meno vaga di come cambiare le regole del gioco, neanche i giocatori cambiano. Ma la vena d’anarchia – l’anti-statalismo – che anima la ribellione dei caselli si concentra sul qui e ora.

E’ la jacquerie, l’insurrezione spontanea. Pacifica, e vedremo quanto ad oltranza, altrimenti sarà derubricata ad una fiammata e via. Non una rivoluzione, che necessita di pensieri elaborati, capi riconosciuti e carismatici, organizzazione e, guardando la Storia, del tabù dei tabù: la violenza (in un appello su internet si cita l’ex presidente della repubblica, il partigiano e socialista Sandro Pertini: “Quando il governo non fa ciò che dice il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre”). Rispetto al gennaio 2012, quando i Forconi siciliani furono imitati un po’ dappertutto ma che, ad eccezione del Centrosud, non ebbero seguito (a Vicenza, al casello est, erano letteralmente quattro gatti), questa volta la protesta sta avendo un certo successo, grazie all’assenza di etichette e bandiere di partito. Politicamente, l’unico a tentare di metterci il cappello per ora, da queste parti, è stato l’ex coordinatore provinciale del Pdl, Sergio Berlato, patron dei cacciatori.

A livello nazionale, il neo-segretario leghista Matteo Salvini ha lanciato un segnale d’approvazione. Ma facce note della politica, almeno finora, sull’asfalto non se ne sono viste. Particolare significativo è la simpatia reciproca che traspare fra polizia e manifestanti. Alla mente viene subito il fatto storico che cambiò le sorti del mondo occidentale con la Rivoluzione Francese: solo quando le guardie passarono coi rivoltosi l’insorgere del Terzo Stato e del popolino parigino costrinse il Re a fare le prime concessioni. Paragone forzato, certo, per i motivi di cui sopra. Però, fa riflettere: niente a che vedere con le guerriglie teppistiche fini a sè stesse dei Black Block, o le fiumane belanti della sfilate arcobaleno. Qui, volendo, si è ad un passo dal bloccare il Paese chiudendo le arterie vitali delle autostrade. Il pericolo è teorico, oggi. Domani, chissà.

Alessio Mannino
9.12.2013
www.nuovavicenza.it/2013/12/viaggio-nella-rivolta-dei-caselli-insurrezione-ant...
wheaton80
00martedì 10 dicembre 2013 00:43
Torino, poliziotti dopo scontri si tolgono i caschi: la gente in piazza applaude

wheaton80
00martedì 10 dicembre 2013 00:50
Prosegue e monta la protesta in tutta Italia contro governo e sindacati



Si sta svolgendo in tutta Italia con grande partecipazione la manifestazione di protesta contro il governo ed i sindacati, indetta per il 9 dicembre (oggi per chi scrive) nonostante il sabotaggio operato da tutte le TV ed i giornali che non hanno dato spazio a tale iniziativa e nonostante la linea dura del governo e del ministero dell’interno. A Maurizio Lupi, ministro dei trasporti, che ha parlato di ”protesta illegittima” ha replicato il leader del “movimento dei forconi”, Mariano Ferro, il quale ha chiesto a Lupi se possa considerarsi lui “legittimo”, visto che fa parte di un parlamento di nominati che è stato delegittimato anche dalla Corte Costituzionale. Mentre dunque in tutte le regioni italiane si sta svolgendo una forte protesta popolare al di fuori delle organizzazioni sindacali e politiche, le tv trasmettono rispettivamente servizi sul cane” dudù” (rai uno), telefilm (Rai due), documentario sugli animali (Rai tre). Esattamente come accadeva in Romania alla vigilia dellla caduta del regime di Ceausescu i media ufficiali preferiscono ignorare le proteste e cercano di “distrarre” l’opinione pubblica con altri argomenti (le primarie del PD, Letta che va a parlare in conferenza).
Sembra che la classe politica italiana non abbia appreso nulla dalle esperienze storiche di altri paesi e dal fatto che sta crescendo l’insofferenza contro i provvedimenti antipopolari presi da un governo che si rivela sempre più subordinato in toto alle direttive ed all’eurocrazia di Bruxelles e Francoforte ed allineato agli interessi del cartello bancario sovranazionale a cui ultimamente sta provvedendo a svendere anche le quote della Banca d’Italia. Potrebbe essere questo l’inizio di una svolta e di una radicalizzazione della protesta al di fuori dei partiti politici e dei sindacati ufficiali ormai screditati agli occhi di buona parte dell’opinione pubblica.
Risultano i patetici i tentativi degli opinionisti degli organi di regime quali Repubblica, Corriere della Sera e della RAI di indicare il movimento di protesta come infiltrato da neo nazisti, neo fascisti e sobillatori vari. Interessante invece notare che si è manifestata solidarietà al movimento anche da parte delle forze dell’ordine, dei poliziotti in servizio, molti dei quali si sono tolti il casco ed hanno solidarizzato con i manifestanti. Come risulta dal servizio sottostante.

www.facebook.com/photo.php?v=696212823729864

www.facebook.com/photo.php?v=696192937065186&set=vb.473618072656008&type=2&...

www.controinformazione.info/prosegue-e-monta-la-protesta-in-tutta-italia-contro-governo-e-si...
wheaton80
00martedì 10 dicembre 2013 22:36
Sindacati di polizia: abbiamo tolto il casco per solidarietà e condivisione

Durante le proteste della giornata di ieri, in diverse località d’Italia gli agenti di polizia si sono tolti i caschi e hanno marciato con i manifestanti. Un gesto dovuto al venir meno delle esigenze operative che ne comportano l’utilizzo, secondo le fonti ufficiali, mentre due importanti sindacati delle forze dell’ordine parlano di gesto di solidarietà e condivisione rispetto al sentimento della protesta. In ogni caso, le immagini che ritraggono i manifestanti e gli agenti marciare insieme sono un auspicio affinché dal dissenso profondo espresso in questi giorni possa nascere… una Nazione, un Popolo, quale attualmente forse ancora non siamo. [Redazione Nexus]

Forconi: UGL Polizia, ferma condanna atti violenti e plauso ai poliziotti che hanno tolto caschi
(AGENPARL) – Roma, 09 dic.

“Condanniamo fermamente gli atti di inaudita violenza e le vergognose aggressioni che alcuni criminali hanno attuato contro le forze dell’ordine a Torino e auspichiamo una rapida individuazione dei responsabili. Contestualmente condividiamo e plaudiamo al gesto di quei poliziotti che si sono tolti i caschi in segno di solidarietà con quella parte dei manifestanti che ha pacificamente mostrato il proprio disagio per la grave crisi che attraversa l’Italia”.
È quanto dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Polizia di Stato Valter Mazzetti in merito alle manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia organizzate dal movimento dei “forconi”.
Riteniamo altamente simbolico – continua Mazzetti – il gesto degli appartenenti alle forze dell’ordine che si sono tolti i caschi perché ciò rappresenta la condivisione da parte dei poliziotti, in quanto cittadini in divisa, dei forti disagi che la crisi economica sta provocando alle famiglie italiane. Chiediamo che anche gli appartenenti alla classe politica simbolicamente “si tolgano il loro casco”. Lo possono fare uscendo dalla torre d’avorio in cui si sono rifugiati e che molto spesso li porta a non ascoltare il grido d’aiuto che viene dalla società civile e da quelle categorie che, come i poliziotti, pagano più di altri le conseguenze negative della crisi e di una politica sorda.
Fonte: agenparl.it

Sciopero Forconi: SIULP, plauso colleghi monito a politica e “palazzi”

Dichiarazione del Segretario Generale del SIUP, Felice Romano

Quanto accaduto a Torino, a Genova e in tutte le altre città, nonostante i soliti delinquenti professionisti del disordine che hanno dato sfogo alla loro indole criminale e violenta, senza però riuscire a separare il “Paese” (cittadini e poliziotti), merita un plauso a tutti quei colleghi di tutte le forze di polizia che oggi, in modo professionale e coraggiosamente hanno detto simbolicamente basta alla lontananza della politica governativa e dei palazzi del potere rispetto ai danni che stanno producendo contro le famiglie e i lavoratori di questo paese. Togliersi il casco in segno di manifesta solidarietà e totale condivisione delle ragioni a base della protesta odierna di tutti i cittadini che hanno voluto gridare basta allo sfruttamento e al soffocamento dei lavoratori e delle famiglie italiane, è un atto che per quanto simbolico dimostra però che la misura è colma e che i palazzi, gli apparati, e la stessa politica ormai sono lontani dai problemi reali dei cittadini e troppo indaffarati ai giochi di potere per la propria sopravvivenza e conservazione della casta. Ecco perché il governo in primis e il ministro Alfano a seguire, bene farebbero al ascoltare il Sindacato e prima ancora i cittadini di questo Paese; giacchè la misura e colma e se non si inverte questa tendenza a chiedere sempre e maggiori sacrifici in cambio di nulla, a maggior ragione quando non si da il buon esempio cominciando a rinunciare i propri privilegi che sono tanti, anzi troppi, si ricordino il passaggio biblico nel quale si afferma: “terribile sarà l’ira degli onesti”. Lo afferma Felice Romano, Segretario Generale del SIULP in una nota nella quale, nel commentare le straordinarie immagini in cui gli appartenenti alle forze di polizia si sono tolti il casco in segno di condivisione e rispetto delle ragioni della protesta, senza per questo rinunciare o abdicare al proprio dovere di garantire la sicurezza pubblica e di fermare i violenti, sottolinea come questo epilogo fosse scontato rispetto al grido di allarme che il SIULP, a nome dei poliziotti, sta lanciando da tempo e che il governo continua a non raccogliere. Speriamo che questo segnale sia da monito ai palazzi del potere, alle caste, al governo ma anche a tutti i violenti e i professionisti del disordine. Questa volta nessuno riuscirà a separare il “Paese” sano costituito dai lavoratori, dalle famiglie e dai servitori dello Stato, come accaduto negli anni di piombo. Che il governo ne tragga le dovute e necessarie conseguenze. Il SIULP sarà a fianco e con questi colleghi per dire basta allo sfruttamento e al maltrattamento dei poliziotti e dei cittadini, per dire ascoltate la voce del popolo.
Fonte: siulp.it

www.nexusedizioni.it/attualita/sindacati-di-polizia-abbiamo-tolto-il-casco-per-solidarieta-e-condi...
wheaton80
00mercoledì 11 dicembre 2013 00:30
A Genova i manifestanti baciano i carabinieri

video.repubblica.it/edizione/genova/forconi-i-manifestanti-baciano-i-carabinieri/149534/148041?ref=twhv&utm_source=dlvr.it&utm_medium...

9 dicembre 2013

Quando il corteo è transitato in via Roma, davanti alla Prefettura di Genova, i manifestanti hanno chiesto ai carabinieri di togliersi il casco e una decina di militari che presidiavano l'ingresso di Palazza Spinola hanno accolto l'invito salutati da applausi mentre dal corteo si alzava il coro "Siete sfruttati come noi". Alcuni contestatori hanno abbracciato e baciato i militari (video di Fabrizio Cerignale)
wheaton80
00mercoledì 11 dicembre 2013 00:39
Forconi, poliziotti levano il casco. "Rischio disobbedienza civile tra le forze dell'ordine"

Le prime immagini hanno fatto il giro dei social network, poi sono arrivati i video caricati su Youtube e in ultimo la notizia è stata riportata anche da alcuni organi di stampa. Oggi, il caso, è sulla bocca di tutti. Da Torino a Genova, le sequenze degli agenti delle forze dell'ordine che si sono levati i caschi durante le proteste dei 'Forconi', che hanno ovviamente accolto con applausi e grida di approvazione il gesto, stanno facendo molto discutere. Nel caso specifico della città della Mole, i poliziotti si sono tolti il casco dopo aver respinto una carica di alcuni manifestanti violenti che tentavano di sfondare il cordone a protezione dell'Agenzia delle Entrate. "Condividiamo e plaudiamo al gesto di quei poliziotti che si sono tolti i caschi in segno di solidarietà con quella parte dei manifestanti che ha pacificamente mostrato il proprio disagio per la grave crisi che attraversa l'Italia" hanno fatto sapere ieri dal sindacato Ugl della Polizia di Stato, sottolineando come "togliersi il casco in segno di manifesta solidarietà e totale condivisione delle ragioni a base della protesta odierna è un atto che per quanto simbolico dimostra però che la misura è colma".

Parole a cui, lunedì in serata, sembrava aver messo una pietra sopra la Questura di Torino, la quale sostiene che quello tenuto dalle forze dell'ordine è un "comportamento ordinario" e conseguenza del "venir meno dello stato di tensione e delle esigenze di ordine pubblico". Martedì, a mente 'fredda', sul caso torna il CorSera, che senza rivelarne il nome intervista uno dei poliziotti presenti ieri in piazza Castello a Torino: "anch'io ho tolto il casco. Molto volentieri. I motivi della protesta li viviamo anche sulla nostra pelle. E se la situazione non cambia, la disobbedienza civile rischia di dilagare anche fra le forze dell'ordine". Secondo l'agente, quanto affermato dalla Questura (un'altra interpretazione del gesto era la fine del turno), non rispecchia la realtà: "no, il turno non era ancora finito. Anche se gli scontri che c'erano stati in mattinata erano terminati ed era cessata la condizione di pericolo". Nonostante questo, sostiene, non è sbagliato leggere l'atto del togliere i caschi come un gesto simbolico: "io personalmente, e anche altri colleghi con cui ho parlato in piazza, lo abbiamo vissuto con questo spirito. Anche se è un gesto che qualche volta si usa fare per stemperare il clima. In questo caso, quando è arrivato un ordine in questo senso, lo abbiamo fatto davvero con piacere". "I motivi che hanno spinto molta gente ieri a scendere in piazza li condividiamo" ha detto ancora l'agente, specificando inoltre che "le tasse troppo alte, gli stipendi bloccati, il disagio economico a cui dobbiamo sottoporre le nostre famiglie li viviamo sulla nostra pelle.

E anche noi non ce la facciamo più". Al netto di alcuni facinorosi, tra le persone in piazza a protestare e le forze dell'ordine sembra esserci una sorta di punto in comune: "Al di là degli estremisti di alcuni centri sociali e di manifestanti di estrema destra che hanno scatenato qualche problema, io in piazza ho visto solo persone esasperate, persone che vivono un disagio economico grande, persone stanche. Certo, quando sono arrivate sotto il Palazzo della Regione, dove certi personaggi hanno preso un sacco di soldi di rimborsi elettorali, la disperazione si è mescolata anche alla rabbia. Ma la gente non sa più come mandare avanti le famiglie. E noi li capiamo". "La gente applaudiva - dice ancora l'agente al CorSera descrivendo la reazione dei manifestanti -. Ci dicevano bravi. Ho visto un collega sfilarsi il casco e andare a stringere la mano a un manifestante. È stato un momento bello". In ultimo, secondo l'uomo, il gesto simbolico che si è visto ieri potrebbe anche dilagare: "il rischio è alto. Noi agenti di polizia guadagniamo 1.300 euro al mese, viviamo una situazione di estrema difficoltà, quando facciamo ordine pubblico stiamo tutto il giorno in strada" afferma, spiegando inoltre che "ci tagliano gli straordinari. La verità è che anche noi non ne possiamo più. E se la situazione non cambia, e anche piuttosto in fretta, molti vorranno legittimamente unirsi alla protesta con gesti di disobbedienza civile". Conclude l'agente: "si può dar loro torto?".

Luca Lampugnani | 10.12.2013
it.ibtimes.com/articles/60073/20131210/forconi-polizia-caschi-manifestanti-torino-genova-proteste.htm#ixzz2...
wheaton80
00giovedì 12 dicembre 2013 02:09
Protesta dei forconi, il poliziotto a capo scoperto:«Anche noi oppressi dalle tasse». «Se la situazione non cambia c’è il rischio disobbedienza civile

ROMA - «Anch’io ho tolto il casco. Molto volentieri. I motivi della protesta li viviamo anche sulla nostra pelle. E se la situazione non cambia, la disobbedienza civile rischia di dilagare anche fra le forze dell’ordine». Francesco, ma è un nome di fantasia, ha 38 anni, è un agente scelto del reparto mobile della Polizia ed è tra quegli esponenti delle forze dell’ordine che ieri, tra gli applausi della gente, a piazza Castello, a Torino, si sono tolti il casco antisommossa che indossano durante le manifestazioni.

È vero che è lo avete fatto solo perché era finito il turno, come ha sostenuto la questura? Oppure c’era anche qualche motivazione in più?
«No, il turno non era ancora finito. Anche se gli scontri che c’erano stati in mattinata erano terminati ed era cessata la condizione di pericolo».

Ma è sbagliato leggerlo come un gesto simbolico, di solidarietà con i manifestanti e di condivisione dei motivi della protesta?
«No, non è sbagliato. Io personalmente, e anche altri colleghi con cui ho parlato in piazza, lo abbiamo vissuto con questo spirito. Anche se è un gesto che qualche volta si usa fare per stemperare il clima. In questo caso, quando è arrivato un ordine in questo senso, lo abbiamo fatto davvero con piacere».

Perché?
«I motivi che hanno spinto molta gente ieri a scendere in piazza li condividiamo. Le tasse troppo alte, gli stipendi bloccati, il disagio economico a cui dobbiamo sottoporre le nostre famiglie li viviamo sulla nostra pelle. E anche noi non ce la facciamo più».

Cosa è accaduto dopo che avete tolto i caschi?
«La gente applaudiva. Ci dicevano bravi. Ho visto un collega sfilarsi il casco e andare a stringere la mano a un manifestante. È stato un momento bello».

Pensa che questo gesto simbolico possa dilagare?
«Il rischio è alto. Noi agenti di polizia guadagniamo 1.300 euro al mese, viviamo una situazione di estrema difficoltà, quando facciamo ordine pubblico stiamo tutto il giorno in strada. Ci tagliano gli straordinari. La verità è che anche noi non ne possiamo più. E se la situazione non cambia, e anche piuttosto in fretta, molti vorranno legittimamente unirsi alla protesta con gesti di disobbedienza civile. Si può dar loro torto?».

I manifestanti sono stati accusati di aver strumentalizzato il disagio economico.

«Al di là degli estremisti di alcuni centri sociali e di manifestanti di estrema destra che hanno scatenato qualche problema, io in piazza ho visto solo persone esasperate, persone che vivono un disagio economico grande, persone stanche. Certo, quando sono arrivate sotto il Palazzo della Regione, dove certi personaggi hanno preso un sacco di soldi di rimborsi elettorali, la disperazione si è mescolata anche alla rabbia. Ma la gente non sa più come mandare avanti le famiglie. E noi li capiamo».

Virginia Piccolillo
10 dicembre 2013
www.corriere.it/cronache/13_dicembre_10/protesta-forconi-poliziotto-capo-scoperto-anche-noi-oppressi-tasse-e4dfd012-6162-11e3-9835-2b4fbcb116...
wheaton80
00venerdì 13 dicembre 2013 01:21
Il fronte del “politicamente corretto” disprezza le ribellioni popolari non “autorizzate”

Se dobbiamo analizzare le proteste verificatesi in questi giorni, possiamo affermare che questa volta sono scese in piazza quelle categorie di persone che non si sentono rappresentate né politicamente né sindacalmente. Trasportatori, piccoli commercianti, imprenditori, artigiani, agricoltori, disoccupati, ex lavoratori con partita IVA, giovani senza lavoro, ecc.. si tratta di una massa di persone che non credono più alle promesse del tipo “la ripresa è dietro l’angolo” oppure “vediamo la luce in fondo al tunnel”, gente che vive la crisi sulla propria pelle con l’impossibilità di poter lavorare stretti nella tenaglia delle super imposizione fiscale, dei costi del gasolio, del cappio dell’usura praticata dalle banche e da Equitalia. Sono persone esasperate che non capiscono più il linguaggio della politica distante anni luce dai loro problemi, quella politica che si è baloccata ipocritamente per mesi a discutere di IMU si ed IMU no, di decadenza, di primarie e di assetti di potere. Sono scesi in piazza questa volta ed hanno fatto i blocchi ai caselli ed occupato i binari. In una parola si sono resi “visibili” loro che dal sistema erano considerati semplicemente “invisibili” quando non inesistenti. Questo consentiva al governo, quando necessario, di aumentare la tassazione su queste categorie visto che non avevano possibilità di protestare non essendo rappresentate. Quando c’era da trovare altri contributi INPS per pareggiare il deficit, era la soluzione più facile aumentare quelli delle Partite IVA ed artigiani, tanto non avranno modo di reclamare, pensavano.

Per fargli pagare le tasse poi l’Agenzia delle Entrate aveva trovato un sistema molto efficiente quanto vessatorio: se dichiari poco fatturato (ricavi) ma mi presenti alte spese, vuole dire che non sei “congruo”, stai occultando delle fatture quindi sei un evasore, si presume, ed allora devi pagare, subito ed in anticipo, quello che io fisco calcolo che sia il valore evaso, poi potrai fare ricorso, se hai i denari per pagare le parcelle all’avvocato ed ai commercialisti. Così puntualmente, invertito l’onere della prova, arrivavano le cartelle di Equitalia con interessi da usura e pignoramenti sui capannoni, sulla stalla e sui beni del piccolo imprenditore o dell’artigiano. Un sistema diabolico che ha portato alla rovina di alcune migliaia di aziende ed anche al suicidio di molti piccoli imprenditori ed artigiani. Una volta avuta l’occasione sono scesi in piazza e, confortati dal fatto di essere gruppo, di poter gridare la propria rabbia, come avviene in questi casi, si sono fatti coraggio e la rivolta ha iniziato a farsi sentire in tutta Italia. Allora è iniziata la reazione dei “giornaloni” del sistema e delle TV che fino al giorno prima avevano ignorato il fenomeno ed oscurato il programma delle proteste. La Repubblica, La Stampa, Il Corriere della Sera e l’Unità in testa hanno iniziato a chiedersi “ma chi sono questi, chi glielo da il diritto a questa protesta populista di bloccare il paese”, mica sono la CGL, mica sono i metalmeccanici sindacalizzati o i dipendenti dei trasporti pubblici, quelli si che possono bloccare ad oltranza ( come avvenuto a Genova ultimamente) senza che nessuno si scandalizzi.

Saranno mica fascisti, sobillati da Forza Nuova, Casa Pound, magari dalla mafia, questi sono “brutti sporchi e cattivi” e non hanno diritto di parola e ci mancherebbe altro, siamo o non siamo una Repubblica nata dalla resistenza? Tutti i commentatori del “politicamente corretto” hanno subito manifestato il loro disprezzo. “ Guai a loro se osano bloccare il paese” ha tuonato Alfano, ministro dell’interno e leader del nuovo centro destra. Ai populisti non bisogna lasciare il campo, ha detto Letta, lasciano solo macerie. Sono seguiti subito i commenti di disprezzo e di condanna dei vari Ezio Mauro, Giannini, Gramellini, Gad Lerner, ecc.. Fassino, il sindaco di Torino ha dato l’ultimatum ai manifestanti: “ora basta, hanno sconvolto la vita della città”. Idem il messaggio di condanna del “conte rosso” di Genova, l’aristocratico Marco Doria, anche perché non si tratta di camalli a stipendio pubblico o ferrotranvieri che possono paralizzare la città. Tutti sostenitori del politicamente corretto e alfieri della “difesa delle Istituzioni democratiche”.

Queste manifestazioni di protesta fatte da queste persone, fuori dagli schemi sindacali, nelle varie città italiane, danno fastidio agli opinionisti ed intellettuali della sinistra perché non sono inquadrate dai sindacati, non sono neppure sfilate tipo “Gay Pride”, quelle si che sono autorizzate a sfilare ed a fare anche gesti osceni, non sono neanche le “Femen” che possono esibirsi anche con le tette di fuori, per fare notizia. Sono invece rozzi camionisti, artigiani, imprenditori e disoccupati con facce rabbiose, non gradevoli e che disturbano con i loro schiamazzi e peggio ancora portano il tricolore invece dei drappi rossi abituali. Grave scandalo per la sinistra che si trova affiancata nella dura condanna dalla stesa Confindustria, quella dei “padroni”, degli industriali come i Benetton ed i Tronchetti Provera, quelli che intrallazzano con il potere politico per fare affari. Strano destino per la sinistra: doveva difendere gli operai ed adesso si trova a fianco con i padroni e con l’aristocrazia dei Doria e dei Tronchetti. Peggio ancora poi quando si sentono slogan come “tutti a casa i politici”, chiudere Equitalia ed “uscire dall’euro”, allora davvero si è passato il segno ed insorgono i benpensanti, pronti ad accusare di “qualunquismo e populismo” gli autori delle proteste i quali, non solo sono collusi con i fascisti ma per di più “non hanno un programma” perché quelle che dicono sono soltanto bestemmie. “Questa è gente che ha perso il lavoro, non ha cassa integrazione ed è strozzata dai debiti, non sa come andare avanti, sostiene un manifestante, “che si iscrivano al sindacato” il giornalista (di Repubblica o dell’Unità) consiglia accigliato, “che non si facciano strumentalizzare dai fascisti”.

Questo è l’atteggiamento dei progressisti i quali non hanno percepito che il paese reale non ha superato il grado massimo di sopportazione e potrebbe dare altri segnali molto gravi per chi sappia coglierli. I protagonisti della protesta dovranno però essere molto cauti: chi dispone delle leve del potere politico, per disinnescare la ribellione, potrebbe essere tentato dal predisporre un’altra fase di “strategia della tensione”, come già avvenuto nella storia del paese negli anni ’70, magari infiltrando provocatori all’interno dei cortei o peggio creando degli atti di sovversione e terrorismo per attribuirne poi la responsabilità agli organizzatori delle proteste. Sarebbe un copione già visto, questa volta con la regia di chissà quali centrali internazionali e con finalità di “stabilizzare” la situazione italiana per attuare quelle espropriazioni del patrimonio pubblico e quella omologazione del mercato italiano che tanto interessa la “elite finanziaria” dominante.

Luciano Lago
11 dicembre 2013
www.controinformazione.info/il-fronte-del-politicamente-corretto-disprezza-le-ribellioni-popolari-non-autorizzate/#m...
wheaton80
00domenica 15 dicembre 2013 00:44
9 Dicembre? Manifestanti? Coordinatori? Forconi? Questo è il manifesto da diffondere sul web e nelle piazze

Manifesto del Coordinamento del Popolo per la Difesa della Costituzione e della Democrazia:



Da cosa difendiamo la Costituzione e la Democrazia? Da un golpe finanziario da parte di élite dell’alta finanza che hanno indotto e poi strumentalizzato la crisi economica per instaurare governi fantoccio in alcuni paesi europei com’è avvenuto nel 2011 in Italia e in Grecia. E’ un piano di disgregazione degli stati nazionali e spoliazione della sovranità popolare che vede in questa Unione Europea la sua massima realizzazione. Come l’hanno raggiunto? Queste élite sovranazionali si sono dotate di alcune organizzazioni: Gruppo Bilderberg, Commissione Trilaterale, Aspen Institute; di spietate banche d’affari come la Goldman Sachs e di Banche Centrali con poteri superiori a quelli dei governi come la BCE. L’azione combinata di queste entità, la totale censura dei media e la complicità dei politici imposti da queste lobby stesse, ha fatto si che il potere decisionale venisse silenziosamente sottratto ai popoli e agli stati sovrani e messo nelle mani di élite assolutiste. In pratica gli interessi del popolo cedevano il posto agli interessi delle grandi banche. Passiamo alle prove.

Romano Prodi: Cosa ha fatto ai danni del popolo ed a favore di queste lobby? Ha portato l’Italia in una Unione Europea che com’era strutturata non poteva funzionare; ha gestito il cambio lira/euro in maniera fallimentare; ha firmato il Trattato di Lisbona che di fatto costringe il paese ad una quasi completa cessione di sovranità. Da dove proveniva? (Membro del Direttivo del Bilderberg, Commissione Trilaterale, Aspen Institute e Goldman Sachs). Oggi: doveva essere e potrebbe ancora essere il futuro Presidente Della Repubblica.

Giuliano Amato: Cosa ha fatto ai danni del popolo ed a favore di queste lobby? Nel 1992 ha dato il via alla privatizzazione degli istituti di credito e alla legge Amato/Carli sui tassi di sconto della moneta che ha favorito soltanto la finanza speculativa. Da Dove proveniva? ( Direttivo Aspen Institute) Oggi: Giudice della Corte Costituzionale (scelto da Giorgio Napolitano).

Mario Draghi: Cosa ha fatto ai danni del popolo ed a favore di queste lobby? Come Presidente della Bce si è reso responsabile del golpe finanziario che ha portato alla caduta nel 2011 di un governo democraticamente eletto. E’ responsabile della svendita del patrimonio pubblico italiano concordato nel 1992 sulla nave Britannia insieme con la Goldman Sachs. Da dove proveniva ? (Membro del Bilderberg; della Commissione Trilaterale; dell’Aspen Institute; proveniente dalla Goldman Sachs). Oggi: Presidente della Banca Centrale Europea (era al Bilderberg poco più di un anno prima di essere scelto).

Mario Monti: Cosa ha fatto ai danni del popolo ed a favore di queste lobby? Ha firmato il Meccanismo Europeo Di Stabilità nel totale silenzio: Un fondo “salvastati” che obbliga l’Italia a contribuire con 125 miliardi di euro ad un fondo utilizzato principalmente per ricapitalizzare le banche dei paesi in difficoltà. Ha firmato il Fiscal Compact introducendo in Costituzione il pareggio di bilancio che obbliga l’Italia ad una perenne politica di austerity. Ha lavorato ad un piano di salvataggio delle banche come i 4 miliardi dei Monti Bond al Mps ma ha fatto crescere debito pubblico e disoccupazione. Da dove proveniva? Membro del Direttivo del Bilderberg; Presidente Europeo della Commissione Trilaterale; Aspen Institute; proveniente dalla Goldman Sachs. Oggi: ex primo Ministro. Era al Bilderberg pochi mesi prima di diventare premier (è stato scelto da Napolitano).

Enrico Letta: Cosa ha fatto ai danni del popolo ed a favore di queste lobby? E’ la continuazione del governo Monti, infatti fu lui stesso a sostituire Monti alla riunione Bilderberg del 2012 in America e qualche mese dopo sostituì Monti al governo del paese. Ha creato la lobby Vedrò dalla quale provengono molti dei membri del nuovo governo. Ha inasprito la crisi economica. Il suo mentore come quello di Prodi era Beniamino Andreatta (Bilderberg) che nel 1981 insieme a Ciampi (Bilderberg) ha sancito la separazione tra Ministero del Tesoro e Banca D’Italia dando il via alle speculazioni sui mercati e all’impennata del debito pubblico che da quel momento non si è mai più arrestata. Da dove proveniva ? Dal Gruppo Bilderberg, dalla Commissione Trilaterale, Vicepresidente Aspen Institute, suo zio Gianni ha ricoperto ruoli di prestigio alla Goldman Sachs. Oggi: Primo Ministro. Era al Bilderberg pochi mesi prima di diventare premier (è stato scelto da Napolitano).

Qual’è il ruolo della Goldman Sachs? Ha indotto la crisi sui mercati con i mutui sub prime ed i derivati (è stata incriminata per questo). Ha truccato i conti della Grecia per permetterle l’entrata nell’euro insieme all’allora Governatore della banca di Grecia Papademos. Ha poi imposto il suo uomo Papademos al governo del paese grazie alla crisi. Ha effettuato una vendita massiccia di titoli italiani causando l’impennata dello spread che ha costretto alle dimissioni il Governo Berlusconi. Ha poi imposto al Governo del paese proprio il suo uomo Mario Monti. Qual’è il ruolo della BCE?

Non è prestatore di ultima istanza questo favorisce le speculazioni delle banche ma danneggia gravemente i bilanci degli Stati per i quali l’euro è a tutti gli effetti una moneta straniera da prendere in prestito e da restituire con gli interessi generando in questo modo un debito pubblico inestinguibile che ricade sui popoli lasciati in uno stato di crisi permanente. Cosa possiamo fare?

Perseguire legalmente i responsabili di questo golpe bianco tenendo conto che è vietata dalla Costituzione la cospirazione politica mediante accordo e mediante associazione così come l’usurpazione di potere politico. Mandare via dal governo tutti i politici dichiaratamente espressione di queste lobby. Annullare i trattati da essi firmati. Perchè i media non ne parlano: i direttori e gli azionisti dei principali gruppi editoriali, dei principali giornali, (RCS, Repubblica, L’Espresso, Corriere della sera) così come i più famosi giornalisti sono presenti nelle liste dei partecipanti a queste organizzazioni. Il fatto che il popolo non sia a conoscenza di quanto accade ogni anno a queste riunioni che si svolgono annualmente dal 1954 evidenzia la piena complicità dei media.

Come ci si può opporre a questo sistema senza l’aiuto di politici e media? Con la legge e con l’informazione indipendente sul web e nelle piazze. Serve un comitato che non abbia un unico leader che sarebbe facilmente neutralizzabile dai poteri forti ma che coinvolga orizzontalmente tutti i cittadini. Questo è l’obiettivo del nostro Comitato. Difendere la Costituzione e la Democrazia mandando via chi è stato artefice e complice di questo attacco diretto al popolo Italiano. Perché siamo contro a questa oligarchia finanziaria che attua politiche neo-liberiste e che ha costituito, aggirando e manipolando la nostra Costituzione, un governo illegittimo. Cosa puoi fare tu?

INFORMATI, CONDIVIDI LE INFORMAZIONI E ATTIVATI IN PRIMA PERSONA.
Adoperiamoci per fare in modo che ci sia un procedimento penale contro i responsabili di questi crimini contro l’umanità, crimini inflitti al popolo italiano che oggi è chiamato a testimoniare a un evento legale di portata storica. Che la nostra Umanità ci aiuti a compiere il nostro degno e onorevole destino.

Francesco Amodeo
11 dicembre 2013
francescoamodeo.net/2013/12/11/9-dicembre-manifestanti-coordinatori-forconi-questo-e-il-manifesto-da-diffondere-sul-web-e-nelle...
wheaton80
00lunedì 16 dicembre 2013 20:49
Autorizzazione della questura per la manifestazione a Roma a Piazza del Popolo

www.facebook.com/photo.php?fbid=1406529862918583&set=gm.532593566836536&type=1&...

Visto che i soliti detrattori affermavano che non esistesse alcuna autorizzazione :)

Invito tutti a venire numerosi mercoledì 18 dicembre alle 15:00 :D
wheaton80
00giovedì 19 dicembre 2013 00:53
‘9 Dicembre’, l’Italia risponde e arriva a Roma. La piazza è del Popolo

Il re non solo è nudo ma ha anche vergogna di sé. Ne hanno dato prova gli Italiani ai quali non è stato permesso di arrivare a Roma e partecipare alla manifestazione indetta dal Comitato ‘9 Dicembre’. A Piazza del Popolo si è avuta infatti notizia di diversi treni, pullman e autovetture bloccate in stazioni o per strada. Un gruppo di ragazzi lo ha dichiarato subito dopo aver abbracciato Danilo Calvani, uno dei leader della manifestazione:“Arriviamo da Viareggio con quattro ore di ritardo, ci hanno bloccato a Pisa!”. Altre fonti parlano di blocchi dei caselli nei dintorni di Bologna, altri ancora di un treno partito da Reggio Calabria e stoppato dopo la Lucania. Chissà se le FS restituiranno mai un solo centesimo a chi ha pagato il biglietto… Notizie non edificanti pure da Napoli, dove di recente in piazza Carlo III e’ stata impedita la distribuzione di volantini. La manifestazione romana dunque ha impaurito.

Non sono bastate le defezioni di alcuni compagni di viaggio di Calvani a diminuire il panico per un evento che ha portato nella Capitale migliaia di manifestanti e che forse ha anche costruito un sentimento di identità. Sarà anche stata risorgimentale - con tutte quelle bandiere tricolori - eppure il colpo d’occhio non è dispiaciuto. A ranghi compatti la Piazza sarebbe stata davvero del Popolo. Gli assenti per scelta questa volta hanno avuto torto. Nessuna violenza, nessuna provocazione, nessun manifestante con il volto coperto malgrado la notizia diffusa dall’Ansa: un infortunio, colpa forse del tramonto accecante che ha indebolito i riflessi della/del collega autrice/autore del dispaccio! In piazza si è urlato e tanto contro chi ha causato la rovina economica del Paese, la sua povertà e la sua morte. Dal camion attrezzato a palco non sono mancati riferimenti terribili: “Noi siamo l’ultima generazione che può avere aiuto dalla pensione dei propri genitori, noi altri non l’avremo mai”. “Occorre mandare via chi ha portato al suicidio tanti imprenditori”. “Noi siamo cittadini condannati senza processo. Chi ne ha la responsabilità deve pagare”. Discutiamo con un manifestante costretto in carrozzina.

Quando si ascoltano discorsi del genere, l’accusa e’ di essere populisti, qualunquisti oppure demagoghi. “Sono felice di essere populista, anzi ne vado fiero! Io ho il coraggio delle mie idee e di essere qui, sarebbe interessante chiedere ai politici cosa LORO intendano fare”. In sottofondo una signora in età ci passa accanto e grida che un partito (oggi di maggioranza!) le avrebbe dato 15 euro se lo avesse votato alle scorse Politiche. Rispondiamo: “Le nostre scuse, per conto di quella parte seria che quel partito di certo avrà”. Chi c’è qui, oggi? Chi ha votato, credendo che con il voto si risolvano i problemi? Chi non ha votato? O entrambi? “Oggi qui c’è chi ha le palle! Purtroppo con l’educazione è dimostrato che non si cambia un bel niente, occorre scendere in piazza e farsi sentire. Noi lo dimostriamo, qui, senza altra bandiera se non il tricolore”. E con la bandiera ci sono Claudio, Anna, Giuseppe, Stefano, che non possono fare a meno di ricordarsi degli altri Italiani, “Di quelli cioè che vanno a mangiare alla Caritas, di quelli che cercano il cibo nei bidoni dell’immondizia!”. Per gli aderenti a Nazione Federale d’Italia, uno striscione perentorio: “Pignorare il Monte dei Paschi e restituire i 3,9 miliardi rubati da Mario Monti”. Dall’ altra parte accuse e attacchi contro la UE e contro l’euro, definito “progetto di schiavitù”. Identico concetto speso per Bruxelles, dove “Comanda, senza essere eletta, la Commissione Europea. Che regna sovrana con il benestare del Presidente della Repubblica”.

Quindi Calvani. Inseguito da tutta l’informazione, compresa quella estera. “Non ci siamo ridimensionati, la gente è qui perché è voluta venire. Non sono io che organizzo, sono loro che sono qui per il bisogno di esserci! I 150 presidi rimangono, a meno che il Governo non decida di andare a casa. Spero che nessuno equivochi: noi non siamo contro i partiti, siamo contro questa classe politica”. Danilo, nella classifica del discredito vengono prima i politici italiani o quelli europei? “E’ una bella sfida”, ci risponde. Concedendosi (forse) l’unico sorriso della serata. Subito viene raggiunto e abbracciato da Francesco Crupi, esponente dei Forconi Siciliani che invece ci sono nonostante la dissociazione ufficiale. Dice Crupi: “Noi siamo qui, dunque non tutti ragionano allo stesso modo”.



Come ragionano altri invece lo rivela l’oggetto che vedete ritratto sopra. Non è un elefante né un ombrello né tantomeno un paracarro: è una cimice, ritrovata per terra - e per caso - nei pressi del presidio del Comitato 9 Dicembre di Roma, a Piazzale dei Partigiani. Chi l’ha perso si è smarrito perfino il braccialetto da polso di color nero, che conteneva la cimice. E’ proprio vero: il re è vergognosamente nudo!

18 Dicembre 2013
www.prismanews.net/vox-populi/9-dicembre-litalia-risponde-e-arriva-a-roma-la-piazza-e-del-pop...
wheaton80
00giovedì 19 dicembre 2013 01:04
Chi ha paura dei forconi

No… non si può chiamarli Forconi, neanche fosse un’infamia, quelli sono Siciliani e collusi… con la mafia? No, con Forza Nuova e i Fascisti… come se la lotta per la sopravvivenza avesse un colore… quella nera non vale… ma ci sono anche quelli di Rifondazione Comunista… quelli rossi che più rossi non si può… come se un salario, quando c’è, dipendesse dall’appartenenza politica. La vera tragedia è oggi nelle case del popolo tutto, senza distinzione politica. Tutti lottano per arrivare a fine mese, per garantire pranzo e cena alla famiglia a costo di andare dignitosamente a mettersi in fila per un pasto caldo alla Caritas… già… una volta a parlare di poveri sembrava di circoscrivere un mondo che quasi non ci riguardasse…oggi riguarda tutti noi. Anni di ruberie, malgoverno e decadenza morale indecente hanno messo in ginocchio l’Italia, vittime tutti di dirigenti che hanno preferito farsi gestire come burattini per accreditarsi davanti all’Europa e hanno accettato ogni condizione, persino contro gli interessi dell’Italia. Siamo un popolo di grande creatività, che vive di turismo, agricoltura, imprenditoria, artigianato, pesca. Ci hanno costretto a norme europee penalizzanti con una moneta unica che alla lunga ha mostrato il disegno fallimentare, politiche economiche contro i nostri interessi in virtuù di accordi che privilegiano le nazioni più ricche… o più capaci di tutelare i propri interessi…

Ma in questi giorni il popolo si è come svegliato dal torpore. Anni di disinformazione mediatica finalmente accantonati da sprazzi di verità: l’Unione Europea che impone la politica economica, la BCE che ci costringe a comprare la nostra valuta e non ci permette autonomia, gli eurocrati, i banchieri e le banche che non danno più prestiti e costringono le imprese a chiudere. Queste sono le verità che il popolo grida nelle strade, finalmente unito! Perché la povertà fà accantonare l’ideologia e cerca solo l’obiettivo, identifica il nemico da abbattere e persegue lo scopo, in modo disordinato, ingestibile, spontaneo e mira al cuore del sistema: la classe dirigente politica, l’Europa dei banchieri, non quella dei popoli!

E la classe dirigente ha paura… e crede, ripropone le fazioni che il popolo non sente e non vuole. “Attenzione ai Fascisti… attenzione alle infiltrazioni dei Black Bloks… attenzione agli estremisti”. I politici pensano di continuare nel ”divide et impera” ampiamente e scientemente usato per fomentare lotte fratricide tra poveri ma stavolta non funziona! E’ vero: ci sono i Fascisti… ci sono i Comunisti… ci sono i Grillini…ci sono tutti… ognuno di noi ha un percorso politico personale che non rinnega, ma stavolta l’obiettivo è più importante… stavolta ci si abbraccia tra poveri e vittime del sistema. Non c’è colore politico… solo esasperazione, sofferenza, rabbia… l’unica richiesta di tutti è quella che nobilita l’uomo, che gli dà dignità di fronte alla società e alla famiglia… il popolo vuole solo il Lavoro… Questa classe dirigente ha sbagliato e non capisce…continua a non capire…la strada non accetta più nulla da un governo illegittimo che ripropone tasse e austerità… per questo i Forconi, il Coordinamento, i colori tutti… gli Italiani hanno deciso che se ne devono andare!

Patrizia Rametta
www.signoraggio.it/chi-ha-paura-dei-forconi/
wheaton80
00lunedì 23 dicembre 2013 01:43

wheaton80
00domenica 29 dicembre 2013 05:09
Forconi, "ultimatum" di Calvani: governo via o grosse operazioni

Roma, 28 dicembre 2013 (TMNews) - Torna a parlare il leader in Jaguar dei Comitati riuniti degli agricoltori (i Cra, una delle sigle del Coordinamento 9 dicembre) Danilo Calvani, con un "ultimatum" a governo e parlamento: "Ve ne andate o non ve ne andate? L'ultimatum è il 9 gennaio. Solo entro quella data avrete la libertà di decidere le modalità con cui abbandonare ciò che occupate abusivamente. Avete 12 giorni di tempo a partire da oggi. Se non lo farete, oltre il 9 gennaio ci saranno grosse operazioni", tra cui "mobilitazioni in tutta Italia per il 10 gennaio e una grande manifestazione il 18 gennaio", i cui dettagli "saranno resi noti alla stampa nei prossimi giorni". Calvani è intervenuto oggi a Pontinia (Latina) alla riunione nazionale dei presidi locali del Coordinamento 9 dicembre: "Ci hanno ucciso, ci hanno massacrato. Noi non tratteremo con nessuno. Mai. Che il governo se lo metta in testa. Dobbiamo rendere conto solo al popolo. E' il popolo che deve decidere le proprie sorti. Il 15 gennaio diventerà effettiva la sentenza della Corte Costituzionale che delegittimerà il Parlamento e i trattati internazionali stilati fino ad oggi. Si dovrà tornare alle elezioni e riparare i loro danni. Come? Col popolo. Solo il popolo dovrà decidere democraticamente visto che i suoi rappresentanti abusivi non sono né degni, né capaci".

www.wallstreetitalia.com/article/1655256/forconi-quot-ultimatum-quot-di-calvani-governo-via-o-grosse-operazi...
wheaton80
00venerdì 10 gennaio 2014 22:46
L’Italia s’è Desta davanti al Mondo intero

Ave a tutti i sovrani e non, io non parlo a nome di nessun coordinamento ufficiale della manifestazione, anche se li sono andati a trovare, li sostengo e li ho messi a conoscenza di questa strategia comune, alcuni ufficialmente come Adolfo Bottigli e altri hanno sposato completamente la volontà di fare un procedimento penale, questo è ora uno dei tanti strumenti di difesa e rivendicazione di sovranità popolare da scegliere, ma l’autorevolezza di quanto è scritto non può essere dettato ne da me, ne da nessun comitato o portavoce, nessuno ha la proprietà intelletuale del sentimento collettivo di riscatto di un popolo, quando una proposta è considerabile valida per la collettività, è perché quella strategia, è la migliore su tutte quelle ideate e ha la caratteristica di essere a totale beneficio della colletività, ne preserva la stessa e il suo valore si moltiplica in base a quanto è onorevole e quali risultati ottiene.

Qui riporto l’intento che ho colto e analizzato in chi è sceso in piazza. Quando ci si guarda negli occhi si può riconoscere facilmente sapendo osservare un sentimento che se pur autodeterminato e in difesa del proprio diritto a resistere è fondamentalmente basato sulla ricerca di una soluzione onorevole, legale e pacifica, che è il legame che unisce TUTTI noi e ci rende alleati legittimi poiché dichiaratamente votati alla difesa dei principi fondamentali racchiusi nel simbolo della bandiera Italiana. Perchè i Fratelli e Sorelle d’Italia non si fermeranno fino a quando i responsabili di questi disagi esistenziali di una intera popolazione non saranno messi davanti alle loro responsabilità, come? Questo comunicato prova a spiegarlo:

Comunicato per la richiesta di ADESIONE VOLONTARIA NECESSARIA
In considerazione dell’importanza e delicatezza del momento storico che stiamo vivendo, per una più facile comprensione e ADESIONE VOLONTARIA NECESSARIA da parte della popolazione, e affinché si colga l’essenza di un diritto a resistere alle minacce di ritorsioni per la responsabilità di patti che in modo fraudolento sono stati usati contro il popolo italiano che oggi li rivendica attraverso una strategia pacifica ma Inarrestabile, l’unica via è la GIUSTIZIA; mediante un procedimento fondato su Leggi Internazionali. Il procedimento Legale che avrà svolgimento in data da definire sarà comunicata a breve, questo evento UNICO sarà ripreso integralmente durante il suo storico svolgimento e trasmesso in MONDOVISIONE; l’Italia s’è desta davanti a gli occhi del mondo! ITALIANO! Sei invitato A TESTIMONIARE a un procedimento legale basato su fatti che ti riguardano. Il video della diretta sarà reso disponibile a tutti attraverso tutti i possibili canali di diffusione il suo scopo ha molteplici funzionalità ufficiali: sarà un documento che aiuterà a comprendere le motivazioni dell’arresto dei colpevoli di crimini attuati ai danni del Popolo Italiano che verrà chiamato così, attraverso la visione in streaming, ad esserne testimone ufficiale, questo renderà possibile realizzare il nostro degno e onorevole destino, quello di Uomini e Donne Liberi dalla dominazione fraudolenta.

Lo scopo di questo atto legale è di assicurare alla Giustizia, in modo Correttamente Riconosciuto, i colpevoli della creazione della grande crisi finanziaria che ci ha colpiti, sciogliendo tutti i patti fraudolenti da loro sottoscritti e che gli Italiani, TUTTI, hanno dovuto subire fino ad oggi, anche con vessazioni intimidatorie e con la complicità dei media, che uniti alla generale mancanza di consapevolezza da Loro indotta, ha fatto in modo che si credesse facilmente tutti in una simpatica e autorevole scatola che spesso, se non sempre, ha avuto la nostra fiducia, fiducia data a bugiardi professionisti. Oggi non si può più credere a una scatola, perché tra poco si potrà vedere tutto quello che sta succedendo nel mondo dalla propria finestra di casa. Volendo fare chiarezza sui fatti che stanno accadendo in questi giorni, l’11 dicembre 2013, a seguito della numerosissima presenza di persone in tutta Italia scesa in piazza per protestare PACIFICAMENTE in nome della Propria Libertà Popolare ed Individuale, alle ore 14:30, al TG3 hanno detto che i poliziotti, togliendosi il casco, venivano meno al giuramento in difesa della Repubblica, ma la Verità è che gli Agenti di Polizia proprio così facendo, stanno onorando la Libertà dell’espressione intelletuale Individuale e Popolare continuando a Tutelare anche lo svolgimento ordinato della manifestazione. Ricordiamo che gli agenti sono Cittadini in divisa e prima ancora ESSERI UMANI e la legge è in difesa di chi rivendica tali diritti fondanti e inviolabili.



I nostri Fratelli Armati, Togliendosi il casco, simbolicamente, hanno Mostrato e Onorato la loro parte più Umana così Difendendola come è CORRETTO DIRITTO, DIMOSTRARLA, è NOSTRO DIRITTO DI MANIFESTARE, con la decisione comune, riconoscendosi Uomini e Donne riuniti su un unico patto di Alleanza, consacriamo il giuramento di fratellanza sotto il simbolo della nostra Unione Legittima, la bandiera Italiana… ovvero Noi. E’ Ora di cominciare a collaborare per il Proprio benessere ed il benessere della Collettività. ITALIANO! Sei invitato A TESTIMONIARE a un procedimento legale basato su fatti che ti riguardano. Clicca per scaricare se vuoi sapere quanto vale e quanto sia indispensabile la tua Umanità:

www.sovranitaindividuale.it/wp-content/uploads/2013/12/Carta-dei-diritti-fondamentali-Europ...

Altre fonti di riferimento: francescoamodeo.net/2013/12/11/9-dicembre-manifestanti-coordinatori-forconi-questo-e-il-manifesto-da-diffondere-sul-web-e-nelle...

Matteo Cerasuolo
15 dicembre 2013
www.sovranitaindividuale.it/sovranita-ed-evoluzione/litalia-se-desta-davanti-al-mondo...
wheaton80
00giovedì 16 gennaio 2014 02:26
Tir in movimento verso Roma, riparte la protesta del coordinamento 9 dicembre



Sta partendo proprio da Terracina, in provincia di Latina, una lunga e chilometrica colonna di mezzi, trattori, camion, autoveicoli e furgoni. A guidare gli oltre venti chilometri di fila che sta puntando verso Roma è il coordinamento 9 dicembre. “Chi crede in questo movimento si augura che l’iniziativa venga seguita da quante più persone possibili”, hanno spiegato gli organizzatori, “e il coordinatore, Danilo Calvani, che in questo momento invita tutti quanti ad unirsi a loro e raggiungerli al più presto, è alla guida del corteo”. Sono partite rappresentanze di veicoli anche dall’Abruzzo e dal nord di Roma. I rappresentanti del Coordinamento Marsica 9 Dicembre esprimono un solo pensiero: “Speriamo bene”.

Valentina Gallese
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wheaton80
00venerdì 17 gennaio 2014 02:46
Movimento 9/12, trattori e tir bloccano l'Appia e la Pontina. Calvani: "L'agro pontino è in ginocchio"



Dopo la protesta di ieri di ieri sulla Pontina, oggi trattori e tir lumaca sono partiti da Terracina alla volta di Latina, percorrendo a passo d'uomo la 148 Pontina poi la via Appia. Disagi per gli automobilisti, i mezzi sono comunque scortati dalla polizia stradale. Il movimento si sta preparando alla grande manifestazione del 9 febbraio, quando tutti si muoveranno alla volta di Roma.

IL COMUNICATO UFFICIALE DEL MOVIMENTO
"Il Coordinamento 9 dicembre informa che oltre 45 automezzi, tra camion e trattori, è partita in modo autonomo alle 15,20 da Terracina il 14 gennaio”. A darne l'annuncio è stato Danilo Calvani sul suo profilo. La carovana di mezzi pesanti ha marciato a passo d'uomo fino alla rotonda di Borgo Piave, dove gli autisti si sono riposati la notte, per poi ripartire la mattina del 15 gennaio in direzione Roma. Secondo quanto dichiarato da Danilo Calvani, portavoce del Coordinamento 9 dicembre in un'intervista rilasciata a You-ng.it, la causa primaria è la sentenza depositata ieri dalla Consulta, Letta bis e tutto ciò che finirà per "dare il colpo di grazia ad un paese già massacrato come l'Italia". Durante il secondo giorno di marcia la Pontina e l'Appia sono state intasate per oltre 40 km con tir e trattori che puntano in direzione della Capitale. Il secondo giorno di marcia è stato annunciato da Danilo Calvani sul suo profilo. Con la deposizione della sentenza della Corte Costituzionale è infatti sfumato lo scenario dipinto dal giudice Capotosti che, non avendo mai avanzato l'ipotesi del principio di Continuità dello Stato, aveva affermato che la sentenza avrebbe avuto un effetto "dirompente", delegittimando di fatto il Parlamento e cancellando anche molte delle leggi varate in questi anni e che per l'Italia sono state una vera e propria ghigliottina. L'agro pontino è in ginocchio e, con esso, anche moltissime altre categorie. Non solo il settore primario, ma anche il terziario avanzato non resiste alla pressione dell'austerity. Per il coordinamento 9 dicembre "bisogna reagire adesso o mai più". Va ricordato che la marcia è stata decisa in modo improvviso da alcuni imprenditori agricoli dell'agro pontino alle ore 13,00 del 14 gennaio. Nulla era previsto. Il coordinamento 9 dicembre era infatti concentrato a preparare il "Cammino della libertà", che vedrà la partecipazione di centinaia di cittadini in marcia verso Roma a piedi. I cittadini partiranno da molte città Italiane. Il gruppo di Genova percorrerà l'intera strada a piedi esattamente come faranno i gruppi pugliesi e campani. Dal Veneto giungeranno in bicicletta e da altre città d'Italia, invece, alterneranno la marcia a piedi, con mezzi privati e pubblici. L'obiettivo è confluire a Roma il 9 febbraio 2014 e mettere le tende in modo permanente.

15 gennaio 2014
www.latinapress.it/politica/notizie-politica-latina-provincia/politica-provincia/10843-movimento-9-dicembre-trattori-e-tir-lumaca-bloccano-l-appia-e-la...
wheaton80
00sabato 25 gennaio 2014 01:46
Istigazione al suicidio: 15.132 querele

Come vi avevo scritto su un precedente articolo questa storia sembra un programma che durerà molto. Istigazione al suicidio art. 580 del codice penale “LE ACCUSE” e gli italiani rispondono con 15.132 querele depositate contro le ultime due legislature, come a dire “ORA BASTA”, ma non da italiani lamentosi davanti ad un computer ma con fatti; migliaia di cittadini hanno creato una forza e confidano ora nella giustizia. La magistratura ha già ricevuto in passato denunce singole come quella dell’avvocato Musu ma mai è stata inondata da migliaia di denunce e adesso servono “MAGISTRATI” che professionalmente e soprattutto umanamente aprano le indagini, magistrati che possano comprendere la disperazione dei cittadini, la loro voglia di reagire e vivere e magistrati che convincano il governo che gli italiani non devono suicidarsi per la loro indifferenza tenendo conto il modello “TRENTINO”, che ha istituito un reddito di garanzia che se dovesse allargarsi nel territorio nazionale costerebbe circa 5 miliardi, gli stessi dati ad una banca privata, gli stessi dati ai partiti, gli stessi dati ai dirigenti, gli stessi dati alle pensioni d’oro, 5 miliardi il valore dei nostri italiani suicidati, 5 miliardi che date alle famiglie possono ritornare nell’economia reale per acquistare beni necessari ad un nucleo familiare e non farli morire di vergogna. La rabbia è tanta e si rischia una rivoluzione civile [spero] se continuano a parlare di alleanze politiche, leggi elettorali e preparare un campo libero per le prossime elezioni senza pensare che chi vota è il popolo sovrano che li vuole tutti fuori dal palazzo e che non ha intenzioni di votarli questa volta, salvo chi è in una botte di ferro che si sta arrugginendo e quindi attenti anche voi cari signori. 15.132 fatti e questo deve far pensare che la gente è disposta a reagire e spero che nell’ immediatezza si faccia qualcosa, perché ho il timore che se nulla verrà fatto di fronte a questa reazione di massa rischiamo reazioni che potrbbero oltrepassare il limite legale ed a questo punto qualcuno dovrà farsi un esame di coscenza. Adesso l’invito alle istituzioni e alla magistratura arriva da una grande massa di gente e non può essere non presa in considerazione: manifestazioni a Roma, sciopero fiscale ed altre iniziative arrivano dalla disperazione della gente ed è finito il tempo delle chiacchiere; LA MAGISTRATURA E LE ISTITUZIONI devono subito dare risposte e se 5 miliardi non siete disposti a toglierveli dai tanti privilegi allora non siete degni di rappresentare un paese che si chiama ITALIA, che agli occhi del mondo avete fatto diventare un paese dove nessuno vuole più entrare, mentre in tanti preparano le valigie.

Giuseppe Iudici

L’intervista di Affari Italiani ad Antonio Corcione, ideatore della denuncia di massa
“Questi pensano che chi arriva a togliersi la vita sia un pazzo o un debole. Ma non è così. E’ gente abbandonata dal governo e dallo Stato. Quei morti ce li hanno tutti sulla coscienza”. Antonio Corcione, ideatore della denuncia di massa al governo per istigazione al suicidio, spiega in un’intervista ad Affaritaliani.it origine e obiettivi dell’iniziativa: “Se ci fossero politiche sociali le persone non arriverebbero a tanto. Ma ai politici interessano di più gli F35 e le auto blu che i problemi di chi resta senza lavoro”. In pochi giorni 12 mila persone hanno condiviso l’idea: “Tutti possono presentare un esposto con l’aiuto di sei studi legali tra cui quello di Carlo Taormina”. Sui Forconi: “Spaccandosi hanno tradito gli italiani. Con le buone in Italia non si ottiene niente, dobbiamo mandarli in galera”.

Antonio Corcione, com’è nata l’idea di denunciare il governo per istigazione al suicidio?

Nasce dall’esperienza di una web radio, Radio Informazione Libera, dove abbiamo spesso parlato di problemi sociali. Mi sono imbattuto in diversi casi di suicidi per la crisi. Ho pensato che così davvero non si potesse più andare avanti. Parlando con l’avvocato Antonio Grazia Romano abbiamo cercato di trovare una soluzione e abbiamo capito che si poteva denunciare il governo per istigazione al suicidio.

Quante persone sono state coinvolte in questa idea?
Fare singolarmente una denuncia, io o la famiglia dell’uomo suicidato che mi ha fatto decidere di dare il via al tutto, non sarebbe servito. Abbiamo capito che doveva essere coinvolto il maggior numero di persone possibile. Così subito dopo Natale abbiamo creato un evento su Facebook. Non credevamo ai nostri occhi: nel giro di qualche giorno hanno aderito 6-7 mila persone. A oggi sono 12 mila ma solo perché si è bloccato il contatore. Da qui tutta una serie di messaggi che ci arrivano nel privato di persone che si sentono abbandonate dallo Stato, dal governo e dalle istituzioni.

Quanti studi legali hanno deciso di aderire?
Per ora ce ne sono sei. Le richieste sono tante, ma noi prima di coinvolgere uno studio legale valutiamo la bontà delle loro intenzioni. Non vogliamo che qualcuno ci speculi. Per esempio l’avvocato Carlo Taormina si è presentato da solo e ha accettato di farlo gratuitamente. Qualsiasi cittadino può fare la denuncia senza pagare compensi.

Chiunque può fare la denuncia?
Chiunque può presentare l’esposto. Abbiamo messo online una bozza di denuncia e sono già tantissimi quelli che la stanno scaricando. Basta scaricarla, compilarla e scegliere uno degli studi legali messi a disposizione.

Qual è la base per chiedere la condanna per istigazione al suicidio del governo?
Non ci sono politiche sociali. Se una persona si reca al proprio Comune perché ha bisogno qualcosa gli viene detto che non ci sono soldi. Non esiste il reddito di cittadinanza. I cittadini si sentono abbandonati, nessuno si occupa delle persone in difficoltà economiche. Anzi, al contrario. Ci sono molti casi di genitori che perdono il lavoro e che si vedono togliere i figli dagli assistenti sociali. C’è tanta gente che ha perso tutto e che non vede altra uscita possibile se non il suicidio. Sono stati istigati. Se ci fosse stata una poltica sociale i suicidi non ci sarebbero. Altro che F35, il governo dovrebbe dare sostegno alle famiglie. E invece continuiamo a vedere tutti gli sprechi e le auto blu… Insomma, ci sono i presupposti perché venga aperta un’inchiesta, speriamo solo di trovare un magistrato che voglia farlo.

La denuncia è rivolta solo al governo Letta o anche a quelli precedenti?
La denuncia è rivolta al governo Letta e al governo Monti.

Qual è il vostro obiettivo?

Mandarli in galera e fargli restituire tutto.

Crede che con un governo diverso le cose migliorerebbero?

Non credo più nella politica italiana. Se salissero persone serie e oneste credo che l’Italia si potrebbe salvare ma non so se ce ne sono. Troppe persone vengono abbandonate. Questi pensano che la gente che si suicida sia folle o debole, ma non è così. Sono loro i veri responsabili di più di 2200 morti negli ultimi anni. Tutte queste vittime ce le hanno loro sulla coscienza.

Avete rapporti con il Movimento 9 Dicembre?

Noi ringraziamo il Movimento 9 Dicembre perché ha risvegliato la coscienza di tante persone ma purtroppo alla fine è stato una grande delusione. Le loro spaccature interne hanno portato allo sconforto tanta gente. Molti presidi hanno chiesto di collaborare con noi. Ci sono alcuni presidi, come quello di Reggio Calabria, che in queste ore stanno andando a presentare la nostra denuncia in massa.

Meglio la linea oltranzista di Danilo Calvani o quella più conciliante di Mariano Ferro?

Per cambiare il Paese non bisogna scendere a compromessi con questo governo. Personalmente appoggiavo la linea della protesta a oltranza con più cittadini possibile. Premetto che sono contro ogni forma di violenza ma purtroppo in Italia con le buone non si arriva da nessuna parte. Purtroppo il movimento si è spaccato, sono stati a discutere a lungo per stabilire chi aveva tradito chi ma la verità è che alla fine sono loro che hanno tradito gli italiani.

E se nessun magistrato aprisse un’inchiesta a partire dalla vostra denuncia?
Abbiamo creato un Comitato, che si chiama Comitato Popolare articolo 580 cp (dall’articolo che prevede l’istigazione al suicidio) e questa è solo la prima iniziativa. Ce ne saranno altre centinaia. Faremo una o due denunce di massa al mese fino a quando non gliela faremo pagare.

Lorenzo Lamperti
Fonte: www.affaritaliani.it/cronache/pi-di-15mila-querele-contro-il-governo240...

www.iconicon.it/blog/2014/01/istigazione-al-suicidio-15-132-...
wheaton80
00mercoledì 26 febbraio 2014 00:53
Sciopero fiscale in provincia di Vercelli



wheaton80
00lunedì 17 marzo 2014 00:31
Migliaia di politici denunciati per “reati contro lo stato”:“Comincia la Norimberga italiana”



ROMA – Nel maxi-procedimento che è stato aperto dalla Procura di Roma è coinvolta tutta la classe dirigente italiana: non solo gli attuali occupanti di quelle poltrone della Camera e del Senato, ma anche coloro che l’hanno già occupata durante gli ultimi decenni e che sono scomparsi dalla scena politica. Non è una trovata del Movimento 5 stelle, né di alcun coordinamento o movimento di quelli che sono fioccati come funghi per lo stivale. Si tratta di una denuncia proposta da un gruppo tecnico formato da giornalisti e giuristi:“Una denuncia che potrebbe aprire finalmente le porte ad una nuova Norimberga italiana“. Ecco il file della DENUNCIA LIBRA: news.you-ng.it/wp-content/uploads/sites/2/2014/03/DENUNCIA-L...

LA DENUNCIA –
I capi d’accusa mettono i brividi: ”Attentati ai diritti politici dei cittadini” (art. 294 c.p.), “Usurpazione di potere politico” (art. 287 c.p.); Devastazione, saccheggio e strage (art. 285 c.p.); “Attentato contro la Costituzione e gli organi costituzionali” (artt. 283 e 289 c.p.), “Cospirazione politica tramite accordo o associazione” (artt. 304 e 305 cp). Si tratta di “attentati contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato“. Il tutto è nato agli inizi di gennaio 2014, ci fanno sapere i membri del gruppo tecnico che hanno accettato di rispondere alle nostre domande pur mantenendo l’anonimato perchè “a causa di un procedimento come quello che hanno aperto grazie a noi, non si sa cosa potrebbe accadere“. Di certo c’è che la nostra classe politica e dirigente si presta perfettamente ad un procedimento penale di questa entità. Il 19 febbraio 2014, dopo circa un mese di intenso lavoro da parte dei membri del tavolo tecnico, è stata formulata una denuncia in 30 pagine. La denuncia è stata poi sottoposta ad ulteriori perizie da parte di consulenti nominati sulla base di specifiche competenze: avvocati pubblicisti e penalisti, tutti riuniti per ricercare capi d’accusa da imputare a quei rappresentanti del popolo che si sono avvicendati tra le poltrone dei palazzi del potere.

LA LOTTA –
“E’ una vera e propria lotta fatta dall’interno“, annunciano gli avvocati e i giornalisti “ed il fatto che il pm della Procura di Roma abbia aperto il procedimento è un segnale positivo. Adesso che noi abbiamo cominciato la lotta, occorre che tutti i cittadini presentino in tutte le Procure d’Italia la denuncia. La procura di Roma ha già aperto il procedimento agli inizi di Marzo, è quindi cominciata la prima fase preliminare. Altri cittadini si sono riuniti e hanno deciso di presentare la denuncia in tutte le Procure della Puglia. Stessa cosa sarà fatta in Toscana. Ma è fondamentale che ogni singolo cittadino presenti la denuncia e porga alla collettività il suo umile contributo perchè il maxi-processo abbia davvero inizio e possa dare dei frutti“. Si tratta di un’iniziativa davvero unica se pensiamo alle leggi elettorali incostituzionali che il Parlamento non cessa di approvare nonostante la sentenza della Consulta depositata a metà del gennaio scorso parli chiaro.

GLI OLIGARCHI – “Rappresentanti dello Stato al di sopra della legge” è così che si sentono alcuni politici particolarmente avvezzi alle leggi ad personam o a decreti macedonia che poi ricadono inevitabilmente sulle spalle dei cittadini. Non dimentichiamo il ddl 133/2013 passato alla storia come decreto Imu-Bankitalia, un decreto “criminale e assassino” secondo qualcuno che oltre a cedere ai privati il 100% delle quote della Banca d’Italia, metteva a rischio anche le riserve auree depositate dallo Stato sin dalla riforma bancaria del 1936. Contrariamente a quanto dichiarato dalla Banca d’Italia stessa che ha negato questa possibilità all’interno della documentazione fornita dall’istituto di credito infatti si legge “cessione delle riserve patrimoniali” e la voce “riserve patrimoniali” comprende anche le riserve auree. All’interno dell’Imu-Bankitalia inoltre era contemplata anche la svendita del patrimonio pubblico, compreso l’ambiente, le spiagge, il territorio, i beni culturali. Un vero e proprio saccheggio e una vera e propria strage se pensiamo alla terra dei fuochi o alla Sardegna, Calabria e altre aree in cui l’incremento di tumori dovuti a depositi di scorie radioattive o tossiche è stato effettuato all’ombra di un segreto di Stato. Per finire la conversione in legge del decreto 133 del 29 gennaio scorso è stata accelerata grazie ad una fantomatica “tagliola” adottata dalla Boldrini per non si sa quale strumento giuridico concesso dal regolamento della Camera. Dopo poco si scopre che il Regolamento della Camera non consente un simile atteggiamento dittatoriale: la tagliola a cui fa riferimento la terza carica dello stato infatti, è contemplata solo all’articolo 78 del regolamento del Senato. A renderlo noto alla stampa e alla stessa Laura Boldrini è niente poco di meno che una sua collega di partito: Elettra Deiana, di Sel. Ma ormai la frittata è fatta, il Parlamento può concentrarsi sull’Italicum, ennesima legge incostituzionale su cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi alle prossime elezioni europee.
Di esempi da fare ce ne sarebbero davvero tanti, troppi. Si va dalle tangenti, alla “trattativa Stato – Mafia”, dalla questione dei rifiuti alla gestione del patrimonio pubblico, dai pignoramenti fallimentari alla riscossione di crediti effettuate con tassi superiori al 3% (limite convenzionalmente fissato dalla Banca d’Italia, oggi privata, oltre al quale si configura il reato di usura).

LA DENUNCIA – La denuncia quindi coinvolge non solo i politici dei grandi palazzi del potere come il Presidente della Repubblica, tutti gli ex Presidenti del Consiglio (vivi e defunti), ex e attuali senatori, deputati, ministri, ma anche consiglieri regionali, politici locali e tutti coloro che si sono macchiati di simili crimini. La denuncia quindi, è uno strumento utile a tutti gli italiani. Il “Gruppo tecnico Libra” ha quindi deciso di invitare tutti a sporgere querela presso le Procure e Questure italiane. Per maggiori informazioni i cittadini possono scrivere all’interno del gruppo facebook www.facebook.com/groups/1399603203634253/?fref=ts. Possono inoltre partecipare all’evento facebook creato per l’occasione: www.facebook.com/events/222850307908498/?context=create&so... Tutte le altre associazioni, enti, quotidiani possono invece scrivere al seguente indirizzo: gruppotecnicolibra@gmail.com. Ha inizio una vera e propria “Norimberga italiana: cittadini, prendetene parte!”, concludono i professionisti anonimi che lavorano “per fermare una classe politica criminale”.

Maria Melania Barone
14 marzo 2014
news.you-ng.it/2014/03/14/migliaia-di-politici-denunciati-per-reati-contro-lo-stato-comincia-la-norimberga-i...
wheaton80
00martedì 8 luglio 2014 01:42
Napoli. La ribellione dei commercianti: sconti sugli acquisti se il cliente non chiede il Pos



Pomigliano. In Campania inizia dall'hinterland napoletano la battaglia contro il Pos, il dispositivo elettronico che consente di accettare pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate. L'Aicast, l'associazione dei commercianti più rappresentativa della provincia, ha infatti annunciato l'avvio, a partire da domattina, di una campagna contro l'obbligo degli esercenti di dotarsi del meccanismo bancario per i pagamenti oltre i 30 euro. Funzionerà così: ogni negozio offrirà uno sconto sugli acquisti al cliente che pagherà in contanti e che quindi rinuncerà ad avvalersi delle disposizioni di legge, che obbligano il commerciante, per i pagamenti oltre la soglia fissata, a dotarsi del Pos e a metterlo a disposizione del consumatore che ne fa richiesta. Per il momento lo "sciopero anti pos" sarà messo a segno in via sperimentale a partire da domani presso gli esercizi dei 3mila iscritti Aicast distribuiti nei comuni di Pomigliano, Castello di Cisterna, Casalnuovo, Brusciano, Caivano, Casoria, Crispano, Cardito, Frattaminore e Volla.

Pino Neri
6 luglio 2014
www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/la-ribellione-dei-commercianti-sconti-se-il-cliente-non-chiede-il-pos/notizie/7841...
wheaton80
00mercoledì 17 settembre 2014 23:28
Pagina Facebook dell'iniziativa popolare a favore della cosiddetta 'Norimberga italiana':

www.facebook.com/events/1461273227456355/
wheaton80
00martedì 7 ottobre 2014 17:18
8 ottobre-Milano: manifestazione di protesta contro la Troika (BCE+FMI+CE)



Mettetevelo in testa una volta per tutte! Le crisi economiche vengono costruite e pianificate per ‘desovranizzare’ gli Stati e costringerli a fare riforme strutturali a vantaggio di grandi gruppi finanziari, con lo scopo di: svendere i diritti, ridurre i salari, svendere i servizi pubblici essenziali tramite privatizzazioni a basso costo: sanità, istruzione, infrastrutture, sistemi di comunicazioni, acqua, e altro ancora. E’ l’appropriazione indebita della stragrande maggioranza della ricchezza reale e finanziaria da parte delle èlite mondialiste; aumentare la disoccupazione per garantire enormi masse di manodopera a basso costo contestualmente attuata attraverso l’ideologia immigrazionista, arrogante e prepotente che vuole manipolare le menti e inculcare nel popolo bue la convinzione che l’immigrazione – più precisamente, l’afflusso di un numero d’immigrati extra-comunitari, in maggioranza musulmani, così alto da alterare in modo permanente la natura stessa della società e della cultura europea e creare concorrenza tra poveri per lavorare a basso costo pur di sopravvivere. Le riforme ‘renziane e napolitane’ sono dettate dalla Troika, quel club finanziario che consente solo l’arricchimento dei poteri finanziari globalizzati e produce l’impoverimento dei Cittadini italiani, e consente di speculare su: privatizzazioni, acquisizioni e vendita di beni e servizi essenziali, impoverendo il Paese e soprattutto, la stragrande maggioranza della popolazione italiana. Le politiche di rigore e austerità imposte dalla Toika (BCE, FMI, CE)- le possiamo toccare con mano guardando la Grecia – hanno fatto precipitare l’Italia in una recessione che sta divenendo piena depressione economica, con il preciso obiettivo della spoliazione del bene comune a favore dei soliti noti riconducibili al NWO. Per protestare contro queste politiche, contro queste ‘riforme’ contro la Troika, l’euro e l’immigrazionismo il prossimo 8 Ottobre si svolgerà a Milano una grande manifestazione con l’auspicio che alziate il culo da sedie e poltrone e le mani da tastiere e telecomandi e scendiate in piazza con noi.

La manifestazione è promossa da Armando Manocchia
Info 339 8704071

6 ottobre, 2014
www.imolaoggi.it/2014/10/06/8-ottobre-manifestazione-di-protesta-contro-la-troika-a...
wheaton80
00venerdì 31 ottobre 2014 12:36
Renzi e Draghi denunciati per reati contro lo Stato

(ASI) In Italia si sta andando verso una dittatura finanziaria, con i nostri governanti che stanno violando la Costituzione ed alcuni articoli del Codice penale. Queste le premesse che hanno spinto Marco Mori, un giovane avvocato ligure, a depositare ben sette denunce presso la Procura di Roma contro il golpe finanziario in atto nel nostro paese a nome dell’associazione “Salviamo gli italiani” di cui è membro. Come lo stesso legale riferisce il documento, inviato per posta anche a Mario Draghi, Governatore della Bce, e Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, punta ad ottenere la misura cautelare per entrambi in quanto rei di “aver commesso gravissimi reati contro la personalità dello Stato”. Secondo l’avvocato in Italia dal 2011 la democrazia è stata sospesa e sarebbe stata sostituita a causa di una lettere inviata dalla Bce, organo sovranazionale ed indipendente chiamato a rispondere unicamente agli interessi dei suoi azionisti cui l’Italia ha ceduto la sua sovranità monetaria. In seguita a questa missiva sarebbero state imposte le attuali politiche di austerità con l’Italia che ha visto peggiorare tutti gli indicatori economici e con il debito pubblico letteralmente esploso.

La base giuridica

In particolare negli ultimi venti anni i governanti italiani avrebbero in modo sistematico ceduto parti della nostra sovranità in aperta violazione delle leggi. Non solo quelle della Costituzione, come l’articolo 1 e la sovranità del popolo ma soprattutto l’articolo 11 in relazione alla parte in cui “consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” ma soprattutto diversi articoli del codice penale contenuti nella parte intitolata “Delitti contro la personalità dello Stato”. Ad esempio il 241 che punisce la violazione dei precetti costituzionali suindicati disponendo: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni”. Non meno importante l’articolo 243 che punisce gli atti di intelligenza, ovvero gli accordi di ogni genere quindi anche i Trattati, con i quali sia posto in essere un comportamento contro lo Stato.

L’accusa

Varie norme sarebbero quindi state violate dalle pressioni della Bce che avrebbe imposto ben tre governi avallati dai propri membri più che dal voto popolare e sarebbero ancora in corso pressioni presso il nostro Paese, solo lo scorso agosto da Francoforte sono giunti suggerimenti a cedere altre fette di sovranità. Più nello specifico, questa l’accusa avanzata dall’avvocato ligure, l’Italia “ha visto devastata la propria personalità giuridica con sottrazioni illegittime della propria sovranità compiute in favore dei mercati”. Se quindi un tempo per privare una nazione della sua indipendenza si utilizzavano le armi ed una vera e proprie occupazione bellica oggi si preferisce agire utilizzando lo strumento dello spread.

Fabrizio Di Ernesto
www.agenziastampaitalia.it/politica/politica-nazionale/22505-renzi-e-draghi-denunciati-per-reati-contro-...
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