Stanca, tecno-ministro degli sprechi

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00domenica 13 aprile 2008 09:58

Stanca, tecno-ministro degli sprechi

Ce lo ha messo su quella poltrona e, se tutto andrà come Dio vorrà, lo risistemerà lì. Silvio Berlusconi chiede a Lucio Stanca di fare un bis, un sacrificio: guidare ancora e di nuovo il ministero dell'Innovazione tecnologica, che nel prossimo esecutivo dovrebbe chiamarsi, stando agli annunci, della "modernizzazione digitale". Anche se il suo cognome non aiuta, Stanca dovrà far correre l'amministrazione pubblica, ridestarla dal torpore secolare, e soprattutto imporre l'uso di internet ovunque e comunque. Berlusconi è sicuro: digitalizzare l'Italia produrrà una minore spesa di circa venti miliardi di euro. Solo di carta si risparmierà qualcosa di equivalente alla grandezza "del Duomo di Milano".

Ciascuno fa le sue scelte, e sicuramente il Cavaliere avrà ottimi motivi per garantire sulla qualità e la competenza dei suoi collaboratori. Se però il candidato premier avesse fatto una sosta davanti a un computer, anche solo dieci minuti col mouse in mano, avrebbe avuto l'esatta percezione di quale miracolo il suo ex ministro sia riuscito a realizzare nella precedente esperienza di governo. Nella rete, e dobbiamo dire proprio grazie, e forse a causa di Stanca, è nato ed è cresciuto il più formidabile, vasto, organizzato e agguerrito movimento antiministeriale che quotidianamente ha bacchettato, inseguito, censurato il dottor Lucio facendogli presumibilmente venire un gran mal di testa.

Il popolo di internauti si è riunito in forum e blog, dove, dietro nomi di fantasia, si sono celati maghi del webdesigning, geni della programmazione informatica, guru della comunicazione. Scandaloitaliano. it e The Million Portal Bay hanno processato Stanca (e dopo di lui il successore Francesco Rutelli) con una sentenza senza appello: incompetente e sprecone.

Scandaloitaliano ha raschiato il barile degli archivi elettronici e dei motori di ricerca, riuscendo a ricostruire le tappe fondamentali dell'impresa che Lucio Stanca ricorderà per tutta la vita: Italia. it
Con 140 milioni di euro il prodigioso ministro (è il 16 marzo del 2004) dà il via alla realizzazione di un portale denominato in via provvisoria "Scegli Italia" che deve promuovere e rilanciare l'offerta turistica italiana e ridare competitività "alla principale industria del Paese rappresentata dal turismo".

Solo per i contenuti, per descrivere l'Italia ("richiederanno un considerevole utilizzo di testi e immagini in tutti i settori") si prevede uno stanziamento iniziale di un centinaio di milioni di euro.
Cento milioni di euro? Cento milioni, sì. Stanca vuole portare l'Italia "al livello dei maggiori Paesi europei che hanno implementato la promozione su internet del prodotto turistico nazionale". Un anno dopo, comunque, lo stanziamento globale è limata a 90 milioni di euro. Nel tempo scenderà a 45 milioni. Poi lieviterà a 58. Si chiamerà Italia. it, il mega portale italiano. La gara di appalto se la aggiudica Ibm.
Azienda che non ha bisogno di presentazioni: 335 mila dipendenti e un fatturato che nel 2006 ha sfiorato il tetto dei 90 miliardi di dollari. Certo, la biografia di Stanca esibisce trent'anni e più di onorata carriera proprio in Ibm, di cui metà da dirigente: esordisce nel 1068, poco più che ragazzo, e ne esce solo nel 2001, quando risponde alla prima chiamata di Berlusconi. E' praticamente un rapporto filiale quello che lega Stanca all'azienda. Conflitto d'interessi? A Stanca non sembra, nemmeno a Berlusconi, e nemmeno all'opposizione per la verità.

Il portale Italia.it diviene con gli anni il portale dei desideri. Dovrebbe essere un mostro di efficienza: non riuscirà a vedere mai la luce. Un rapido ripasso di geografica, roba da terza elementare, impone da subito di comunicare ai costruttori del sito che Sanremo si affaccia sul mare, le Marche pure hanno il mare, il Monte Rosa non è in Lombardia, e il grande compositore si chiama Gioacchino Rossini, non Gioacchino Fellini. In rete iniziano gli sberleffi, le ironie, le battute salaci.

Intoppo dopo intoppo, euro dopo euro, il portale inizia la sua lenta agonia. Stanca lascia, arriva Rutelli. Il nuovo governo non solo chiude il rapporto con Ibm ma sanziona la multinazionale con penali "che hanno raggiunto il 20 per cento dell'importo contrattuale".
Nulla da fare però. Anche Rutelli si brucerà le dita. Italia. it, dopo qualche milione di euro speso e sprecato, viene impacchettato, chiuso e spedito alla Corte dei Conti.

E Stanca ("nonno Stanca" lo chiamano adesso sul web) ha pure il tempo di prendersi la rivincita. A chi gli chiede di Italia. it risponde: "Una vera schifezza!".

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