Letto oggi "L'Uomo Elettrostatico", quinto episodio della saga di WonderCity.
Ho apprezzato sia l'omonima storia principale che la breve "Il Male e la Cura". Sulla prima c'è da dire che il cambio di sceneggiatore, dopo 4 numeri scritti sempre dal deus ex-machina Gualdoni, non risulta per niente drammatico. Anzi, Alessandro Bilotta si dimostra molto bravo nel realizzare una storia con meno carne al fuoco rispetto ai numeri precedenti, ma che proprio in virtù di questo risulta meno compressa. Gli avvenimenti accadono con il giusto ritmo senza accellerate sul finale, e tra le pieghe della trama principale del numero trovano spazio le varie sottotrame iniziate fin dal primo numero, la vera continuity della serie. Mi piace sempre più Tej, che in questa storia troviamo condividere i suoi dubbi e suoi pensieri con Thomas, l'unico tra i ragazzi del Talent Team del quale potesse fidarsi. E interessante risulta l'indagine condotta dai due, fin dentro le mura del "Monte Christi Asylum", che in qualche modo sembra anticipare quello che sarà alla base della trama de "L'ultimo Doge". Prosegue anche la sottotrama legata al rapporto tra Thomas e Roary, scopriamo che adesso quest'ultima dormirà in stanza con Charlotte (affinchè sia controllata meglio?) e si rivede anche Aki. La trama principale risulta essere un giallo semplice ma ben congegnato, e come già detto tutto si svolge senza le compressioni alle quali abbiamo assistito in passato. Ma al di lù dell'apprezzamento per il giallo, c'è da segnalare la questione dei Talenti che vengono inibiti dai poteri dell'Uomo Elettrostatico. Un piccolo indizio sull'origine di questi misteriosi poteri? Sui disegni di Turconi e i disegni di Tenderini, diciamoci la verità: ci stiamo abituando troppo bene! Semplicemente strepitosi, nulla da eccepire. In particolare un ringraziamento ad Emanuele e ai ragazzi che si occupano della colorazione, visto che stanno cercando di mantenere la promessa di tenere il livello qualitativo della colorazione sempre ai massimi livelli. Straordinarie le colorazioni e i giochi di luce, sia degli interni che degli esterni. E a proposito, lo stesso Giovanni si è sentito di dover ringraziare la squadra dei coloristi, che si stanno facendo il mazzo, senza grosse remunerazioni, ma che fin qui ci hanno regalato risultati davvero straordinari.
Un'ultima curiosità sulla soria principale: la gradita citazione di "Steamboat Willy" e gli inside jokes a pagina 12, con i nomi del trio Guladoni - Turconi - Tenderini tra le pagine del registro del carcere.
"Il Male e la Cura": qui ritorna all'opera Guladoni, in una storia affidata alle matite di Vincenzo Cucca, che si dimostra molto bravo a rimanere sullo stile turconico fin qui adottato anche dagli altri autori. La storia in questione riporta alla luce le Argonaute, ma ci permette di conoscere meglio anche il "Monte Christi Asylum" appena visto nella storia principale, e il suo direttore. Sulle Argonaute scopriamo essere delle orfani rumene rapite fin da piccole da Silberner, a da questi educate alla malvagità. Malvagità che ognuna di essere ha recepito in maniera diversa. Del direttore, alla fine della storia si ha la conferma di quello che già si poteva intuire dalla storia principale: è un individuo ambiguo. Per il resto la storia è gradevole e divertente, e a dispetto della breve del numero precedente, si reinserisce nel filone delle altre brevi che anticipano elementi che compariranno in futuro e/o approffondiscono cose già viste.
Le rubriche e l'editoriale sono di alto livello come al solito.
E con il prossimo numero si conclude il primo ciclo di WonderCity. Non aspettiamoci risposte per tutti i misteri fin qui in sospeso, sarebbe impossibile. Forse potremmo scoprire finalmente qualcosa in più su Roary e sul suo passato. Ad ogni modo la preview mi stuzzica parecchio; intrigante questa storia dell'ultimo Doge veneziano. Una storia che potrebbe anche chiudere con il botto questa prima parte, e che finalmente vede all'opera Teresa Radice con una storia lunga di WC.
Il prossimo numero però non verrà pubblicato a Dicembre, come sarebbe logico anche guardando il colophon all'inizio di questo numero, bensì a Gennaio 2007. WonderCity è diventato per caso trimestrale? Spero proprio di no! Se c'è una critica che si deve muovere alla serie, è proprio questa: periodicità instabile. La colpa ovviamente non è di Giovanni nè degli altri del Team, bensì dell'editore. In questi mesi abbiamo assistito a ritardi di ogni tipo, il più clamoroso è stato quello riguardante il # 4, arrivato ad Agosto con 2 mesi di ritardo (quindi a 4 mesi di distanza dal #3) e facendo di fatto slittare l'uscita di questo numero 5 da Agosto ad Ottobre. La Free-Books ha dei progetti molto ambiziosi, e di questo bisogna dargliene atto. Però bisogna avere anche la voglia e la costanza di dare il massimo su ogni progetto che viene lanciato. Spero proprio che con l'anno nuovo la situazione si stabilizzi e che la serie esca puntuale ogni 2 mesi.
[Modificato da Tyrrel 05/11/2006 22.50]