L'Isola Incantata delle Figlie della Luna Un luogo protetto dalle Nebbie in cui le Fanciulle studiano insieme...

Il ruolo del maschio nelle religioni matriarcali

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    stregaviolet )O(
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    Anziana dell'Isola
    00 08/12/2007 02:23

    Vi riporto questi pezzi tratti dal libro Le Dee Viventi di Marija Gimbutas. Ci sono alcuni tratti che io trovo più che affascinanti... sono splendidi...

    "L'elemento maschile nel simbolismo era significativo ma lontano dall'essere preminente. Nel sistema simbolico dell'Europa antica gli animali e gli esseri umani di sesso maschile sono lo stimolo e il rinforzo della vita (...), una parte importante del processo del divenire, ma non creano la vita. Il fallo (non lo sperma) è un simbolo importante e come energia vitale spontanea è riprodotto da solo o è mostrato emergere dall'utero della donna o tra due corna (una metafora dell'utero). (...) Nelle sculture del proto-neolitico l'energia divina del fallo è spesso mostrata con-fusa nel corpo femminile creatore di vita: un esempio è la dea che ha un collo fallico. Chiaramente in questo sistema religioso i due sessi sono complementari l'uno rispetto all'altro, e questo rinvigorisce le potenze della vita.
    Nell'arte e nel mito neolitico, le divinità maschili compaiono come i partner della dea; a fianco della signora degli animali c'è il signore degli animali, che probabilmente discende dall'immagine paleolitica dell'essere metà uomo e metà animale (...)."

    "Un altro importante ruolo del dio maschile, benchè diverso, è quello di consorte della grande dea; è un ruolo che si celebra nei riti festivi delle nozze sacre o hieros gamos, un accoppiamento rituale che assicurava il regolare processo del ciclo della vegetazione e assicurava fertilità e felicità per la terra.
    (...) Il tema ricorrente è quello dello sposo che giunge sulla sua imbarcazione dal mare aperto e consuma le nozze sacre nel santuario della dea. (...)

    Il pezzo che segue è la descrizione di un affrasco ritrovato in un santuario di Thera, un'isola vicina a Creta, che probabilmente raffigura la venuta di un uomo dal mare, sulla sua imbarcazione. Il santuario ha molte balconate, che lasciano spazio all'immaginazione (forse di una verità antica):

    "La dea sacerdotessa che svolge il ruolo della sposa divina si affaccia da questo balcone. Ha il braccio destro sollevato: sembra che saluti la flotta e la barca che trasporta il suo sposo. La sacerdotessa principale e così pure le altre donne che stanno sul balcone e sul tetto (molto probabilmente le attendenti al santuario) sono ritratte su proporzioni maggiori rispetto a quelle con cui sono raffigurati gli uomini.
    (...) è lo sposo che si muove alla volta della sposa. Non c'è traccia della sposa che abbandona la sua casa: le nozze divine della dea con uno straniero (che giunge dal mare) hanno luogo nel tempio di lei.
    (...) Un rilievo in avorio del santuario di Orthia, risalente al sesto secolo a.C. ritrae a sua volta lo sposo che arriva nella sua barca e viene teneramente accolto dalla dea."

    Io trovo queste "immagini" stupende... Lo sposo che giunge dal mare, giunge ad incontrare la sacerdotessa, la dea, la sposa...
    e lei lo accoglie poichè lo stava attendendo...
    Incantevole...

    Lo stesso ruolo del maschio è armonioso alla sua natura profonda, piena di vigore, di vita, di fuoco, eppure non presuntuosa ed arrogante nel dirsi "creatore" di vita, poichè, come dice il caro Pestalozza, "Che cosa era mai per quelle comunità matriarcali, che onoravano la donna come perenne fonte di vita, la subitanea folgorazione dell'uomo, in confronto del fuoco ben più lungamente attivo, che si accendeva nella madre?".
    Le virtù dell'uomo sono infinite... oggi purtroppo è raro che gli stessi uomini se ne ricordino qualcuna... gli antichi insegnano sempre.





    "Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
    Haria

    "Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
    Lord Dunsany

    Il Tempio della Ninfa

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    Ithilla
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    Madre dell'Isola
    00 12/12/2007 10:49
    ho letto questi brani e queste riflessioni qualche giorno fa e mi sono lasciato il tempo per metabolizzarle...

    sicuramente nel mito neolitico l'uomo e la donna non erano due principi distinti e si ritrovano quindi raffigurazioni dell'androginia e della ginandria...

    con lo scindersi dei due principi energetici, si è passati a raffigurazioni diverse...
    trovo interessante che lo sposo giunga dal mare, come se rinascesse dalle acque per giungere puro a congiungersi, in luogo sacro, al suo principio complementare per creare nuova vita...
    l'uomo che dalla madre giunge alla madre per tornare ad essere un unico essere, unendosi con la donna in sacro amore...



    I come from the darkness and in the darkness rest.
    My appearance is black, my spirit is white and red is my flow.

    With a hand I wound and with the other cure, my lips enchant and my eyes bind.
    I am not good and am not bad, am not hatred and am not love. I live from always,
    I was born yesterday and I will die tomorrow,

    showing my light to who has the courage to catch up me ...
    Do not follow me, you would not find I ...

    Guess me in of you, in that dark place of the soul where the conscience shines without beliefs ...
    I will so show myself at your side patiently smiling to your tender fears ...

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    stregaviolet )O(
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 12/12/2007 23:36
    bellissima questa tua visione...
    anche a me affascina tantissimo l'uomo che giunge dalle acque, mentre la sacerdotessa lo attende al tempio... splendida, agghindata, profumata di oli e unguenti... la chiara e luminosa immagine della Dea...
    e lo straniero che viene da lontano, e che per arrivare a Lei deve attraversare le acque, come tutti i miti che conosciamo delle sorellanze, delle leggende celtiche, e non solo...

    bellissimo...




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    Misaela
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    Fanciulla dell'Isola
    00 13/12/2007 11:14
    Molto affascinante, vorrei ipotizzare una cosa: l'acqua-il mare sono da sempre associati alla Dea. E' nell ventre della donna, immerso nel liquido amniotico che cresce la vita, è vicino ai corsi d'acqua che si stanziano gli isnediamenti. Il mare ha sempre affascinato l'uomo (inteso come specie)fonte di vita, di cibo e di nutrimento, ma anche feroce, con le sue leggi.

    Siano abituate ad associare la dea all'acqua e il mare è il simbolo anche dell'altromondo (ricordate anche il mito della nona onda?). Da questo punto di vista, l'immagine dell'uomo che giunge dal mare, è, per me, l'immagine dell'uomo che giunge dalla dea. Che è stato scelto da lei stessa per creare la vita.

    Un po' come la scelta del re sacro, è la dea che sceglie il suo compagno ad esempio con la pietra che urla, colui che dve tutelarla e difenderla. Ed è sempre lei che decide di togliergli la sovranità nel caso in cui si rivelasse indegno.

    ..:°o*. )O( .*o°:..


    "Desidererò sempre una felicità fuori dalla mia portata? Oppure imparerò, con il tempo, a vivere appagata all'interno delle nebbie che ci circondano?"
    (La Signora di Avalon, M.Z. Bradley)

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    Andromaca75
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    00 14/12/2007 11:31
    L' uomo che giunge dal mare potrebbe essere anche l' uomo che deve suoerare delle prove e purificarsi per essere degno di essere accolto dalla Sacerdotessa nel suo tempio e nel suo ventre, che nel caso delle nozze sacre sono la stessa cosa.

    Solo un uomo valoroso può passare indenne le difficoltà che una potenza indomabile come il mare presenta, le supera, si purifica attraverso di esse e l' acqua salata del mare e giunge alla sacerdotessa degno.

    Questo mi fa venire in mente Odisseo, che solo attraverso una serie di avversità ritorna ad Itaca e alla sposa.
    Il poema omerico è sicuramento scritto in chiave maschilista, ma se leggiamo tra le righe vediamo come il nostos di Odisseo, possa essere avvicinabile al viaggio purificatore del consorte.

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    Flavius Iulianus
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    00 28/09/2013 11:12
    Molto bello il post di introduzione della discussione, da maschio non posso che essere un po' umiliato nel constatare come siamo ridotti noi maschietti dell'era moderna, o prevaricatori e persecutori della Donna o femminizzati. Sicuramente il maschio nel suo rapporto con la Dea Madre e con le sue Figlie deve essere altro, il maschio deve riconoscere la Sacralità del ventre Femminile e ringraziare sempre chi porta la vita nell'Universo e deve onorare ed amarle.