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Morto Giorgio Chinaglia, un infarto lo ha ucciso a 65 anni

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2012 20:01
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01/04/2012 20:01

E' morto Giorgio Chinaglia
Tricolore con la Lazio nel '74

L'ex cannoniere biancoceleste e della Nazionale è morto nella sua casa in Florida dove era rientrato da una clinica dopo un infarto. Vita complicata in campo e fuori: da 5 anni all'estero con due mandati d'arresto per lui per il coinvolgimento nel tentativo illegale di scalata alla Lazio di Lotito


E' morto Giorgio Chinaglia. L'ex attaccante di Lazio e Nazionale, 65 anni compiuti a gennaio, aveva avuto un infarto una decina di giorni fa ed era stato ricoverato in un ospedale di Naples in Florida dove ormai viveva stabilmente da un paio d’anni. Era stato operato e l’intervento con cui gli erano stati inseriti quattro stunt era andato bene. “Niente poteva far prevedere questa tragica fatalità”, racconta Charlie Stillitano, con cui Chinaglia da anni conduceva un programma radio. E aggiunge: “Lui è intervenuto per telefono anche mercoledì, giovedì e venerdì. E con Giorgio ho parlato anche ieri sera: abbiamo discusso delle partite della Juve e dell’Inter. Incredibile che oggi non ci sia più”. Chinaglia era stato rimandato a casa già da qualche giorno e proprio questa domenica aveva fatto un test per il diabete prima di sentirsi male verso le nove del mattino, quando lo ha trovato il figlio Anthony. Centravanti della Lazio degli anni '70, cannoniere di primissimo piano, Chinaglia andò con la Nazionale di Valcareggi al Mondiale '74, con un "vaffa" al c.t. dopo una sostituzione che gli costò un mare di polemiche, ma anche bandiera della Lazio di Maestrelli che conquistò con lui goleador il primo scudetto della propria storia nel 1974. Fu di Chinaglia, leader di un gruppo di uomini fuori dal comune, il gol della vittoria sul Foggia che consegnò il tricolore.

TANTA LAZIO — Alcuni suoi gesti da calciatore laziale hanno fatto storia, come quello della corsa col dito indice alzato sotto la Curva Sud dopo un gol alla Roma. Sbarcò nella capitale nel 1969, a 22 anni, arrivando dall'Internapoli. In brevissimo tempo conquistò a suon di gol i tifosi biancocelesti, spesso dopo sgroppate terribili e tiri di potenza che bucavano la rete: 12 gol nel primo anno laziale, 9 nel secondo, quando la Lazio retrocesse in B. Ma poi con Maestrelli allenatore il boom: prima capocannoniere in B nel 1972 con 21 gol, conquistando la Nazionale senza giocare in A, poi tre stagioni ai vertici della A, con Wilson, Re Cecconi, D'Amico, Frustalupi, Garlaschelli. E lo scudetto nel 1974 con 24 gol di "Long John", come i tifosi laziali chiamavo Chinaglia, cresciuto in Inghilterra con la famiglia, dove si era trasferito da bambino e dove aveva iniziato a giocare con lo Swansea. In Nazionale per lui 14 partite e 4 gol, prima del polemico addio all'Italia per andare a giocare in Usa nei Cosmos, lasciando la sua squadra in difficoltà. Quindi il rientro da salvatore della sua Lazio nel 1983 come presidente. Un'avventura terminata con una disastrosa retrocessione in B due anni dopo. Poi solo l'oblio in Usa, con il coinvolgimento nel 2006 nello scandalo legato alla scalata illegale alla Lazio di Lotito, avventura chiusa con due mandati d'arresto e di conseguenza il mancato ritorno in Italia e la residenza in Florida. Dove è morto.

AMBASCIATORE IN USA — L'esperienza in Usa di Chinaglia ha un valore storico importantissimo: eravamo nel 1976, in Usa il calcio era appena un'attività semisconosciuta, Chinaglia da capitano laziale mollò tutto e partì per New York e giocare nei Cosmos, convinto dalla moglie americana Connie Eruzione. In quella squadra Chinaglia giocava accanto a Pelé, Beckenbauer, Carlos Alberto e, per due partite, Cruyff. Una squadra delle meraviglie che ebbe in Chinaglia il goleador: miglior marcatore della storia della North American Soccer League: in sette anni segnò 193 gol in 213 partite, miglior marcatore della Nasl per 5 volte, tra il 1976 e il 1982. Vinse quattro Soccer Bowl: nel 1977, 1978, 1980 e 1982. Con il record di sette gol in una partita contro i Tulsa Roughnecks. Nel gennaio 2011 Chinaglia era stato nominato ambasciatore insieme a Carlos Alberto dei New York Cosmos, sua ex squadra con cui aveva vinto quattro titoli in Usa, con l'obiettivo di rilanciare la societá insieme al presidente Pelè e al direttore tecnico Eric Cantona.


I GUAI GIUDIZIARI — Per Chinaglia gli ultimi anni sono stati complicati per i guai giudiziari: nel 2006 era stato iscritto nel registro degli indagati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con l'accusa di riciclaggio, ma su di lui aveva messo gli occhi anche il nucleo valutario della Guardia di Finanza, che aveva ha richiesto un'ordinanza di custodia cautelare ai danni di Chinaglia per estorsione ed aggiotaggio, nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica di Roma sulle irregolaritá nella scalata alla Lazio di Lotito. A suo carico era pendente un mandato d'arresto europeo ed era ancora latitante per la giustizia italiana. Nel luglio 2008 è stato colpito anche da un mandato di arresto per riciclaggio.

al nostro corrispondente
Massimo Lopes Pegna


Fonte: gazzetta
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