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La Ducati passa ai tedeschi dell' AUDI (gruppo Volkswagen)

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2012 22:47
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20/04/2012 22:46

MOTO VINTA LA CONCORRENZA DI MERCEDES, LA SEDE RESTA A BORGO PANIGALE

Ducati addio, diventa tedesca
Audi compra per 860 milioni

Atteso il via libera dai consigli del gruppo Volkswagen


MILANO - Manca solo un passaggio, il via libera dei consigli, ma stavolta pare proprio che Ferdinand Piëch ce l'abbia fatta. Dopo un'attesa di sei anni, e sei mesi di trattative serrate, il patron della Volkswagen sta per portarsi a casa la Ducati. Ieri il gruppo di Wolfsburg ha trovato l'accordo con il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi per acquisire il 100% dell'azienda di Borgo Panigale, che finirà sotto le insegne dell'Audi. L'accordo sarà illustrato oggi ai board della capogruppo e di Audi per l'approvazione e, se tutto andrà secondo programma, giovedì mattina Piëch potrà annunciare all'assemblea Volkswagen il debutto nelle due ruote, con uno dei marchi più prestigiosi del mondo.

Il magnate tedesco ha dovuto attendere sei anni per riuscire nell'impresa. Una Ducati era stata la sua prima moto e nel 2006, quando Texas Pacific Group decise di lasciare Borgo Panigale, il patron di Volkswagen si fece avanti ma venne battuto da Investindustrial. E quando a ottobre dell'anno scorso Bonomi ha deciso di uscire, Piëch si è rifatto vivo con una proposta, affidata alla Lazard a cui ha dato mandato per trattare con Investindustrial.

Insomma, era destino che le rosse finissero alla Audi. Il cui nome, ironia dell'enigmistica, è quasi l'anagramma di Ducati. In realtà il patron di Investindustrial in principio si era messo in cerca non di un compratore ma di un partner a cui cedere il controllo e con cui proseguire lo sviluppo del marchio. Ma Audi ha puntato dritto al 100% riuscendo a ottenere da Bonomi un'esclusiva per trattare l'acquisto delle rosse di Borgo Panigale. E così ha tagliato fuori la concorrenza. In particolare quella di casa. La Mercedes, che con Ducati ha già un accordo di marketing, per esempio, ha cercato di entrare in partita. Ma alla fine Audi l'ha spuntata offrendo secondo indiscrezioni 860 milioni di euro per il 100% del marchio, inclusi i debiti pari a circa 200 milioni di euro.

Il closing dovrebbe essere annunciato oggi pomeriggio a Monaco subito dopo la riunione del board Volkswagen che ratificherà l'accordo. Piëch ha già le idee chiare su cosa fare con le rosse. Il marchio, come già accaduto con Lamborghini e Bugatti oggi controllati da Volkswagen, resterà indipendente e Audi contribuirà allo sviluppo non solo attraverso gli investimenti ma anche fornendo tecnologia. Il precedente delle due case automobilistiche italiane sarebbe stato fondamentale per rassicurare i sindacati, che nelle scorse settimane avrebbero avuto anche con i colleghi della Ig Metall, il sindacato dei metalmeccanici tedeschi, per avere rassicurazioni sulle intenzioni di Piëch. Il quale ha intenzione di mantenere la base operativa e produttiva a Borgo Panigale, nella vecchia fabbrica che non sarà quindi più dismessa, come nei programmi della casa che sull'area aveva intenzione di fare sviluppo immobiliare. I tedeschi vorrebbero realizzare anche un museo Ducati.
Federico De Rosa

Fonte: CorrieredellaSera
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20/04/2012 22:47

La Ducati passa all'Audi

C'è l'annuncio ufficiale: il gruppo Volkswagen si aggiudica il costruttore di moto emiliano

MILANO- Dopo una lunga trattativa l'affare è andato in porto e c'è stato l'annuncio ufficiale. L'Audi ha acquistato da Investindustrial la Ducati. La cifra non è stata resa nota, ma alcune fonti stimano in 860 milioni di euro il costo dell'operazione. I tedeschi portano termine un colpo di enorme portata, soprattutto in termini di immagine. Il gruppo Volkswagen, infatti, ora aggiunge le due ruote a una sconfinata galassia che spazia dalle citycar, alle supercar fino ai camion. E quasi certamente per la gestione della Ducati i tedeschi replicheranno il «modello Lamborghini» la cui produzione non si è mossa da Sant'Agata. Con tecnici e ingegneri italiani nelle posizioni chiave e manager provenienti da Wolfbsurg a sovrintendere. E in queste ore circola insistentemente il nome di Luca De Meo, ex Fiat, oggi a capo del marketing del gruppo.

LA REGIA DI PIECH DIETRO L'OPERAZIONE - A guidare l'operazione Ducati ancora una volta è la regia silenziosa di Ferdinand Piech, capo del consiglio di sorveglianza del gruppo di Wolfsburg. A 75 anni è lui il grande protagonista della riscossa Volkswagen. Da sempre appassionato di due ruote - possiede diverse Ducati- e aveva dapprima tentato l'annessione di Suzuki attratto anche dalle prestazioni delle moto giapponesi. Poi l'accordo è naufragato, ma Piech non ha rinunciato a quel sogno. Ripiegando verso altri latitudini. E qualcuno in Germania sussurra che nell'acquisto del produttore emiliano c'entri molto con la passione del «grande capo»: nell'affare, infatti, sembra abbia pesato molto di più delle analisi finanziarie. E con questo si spiegherebbe l'uscita di scena della Mercedes che, pur vantando una solida collaborazione nel campo del marketing con la Ducati, ha sempre respinto ogni ipotesi di partecipazione azionaria nella società emiliana.

QUANDO AUDI FACEVA LE MOTO- Ma al di là delle considerazioni economiche, la storia dell'Audi vanta un passato motociclistico di tutto rispetto. Prima della seconda guerra mondiale, l'Auto Union, da cui deriva l'attuale logo dei quattro anelli, era formato da quattro marchi ben distinti. Fra questi c'era la Dkw specializzata in motociclette, al punto da diventare il primo produttore mondiale. E addirittura prima aveva iniziato a produrle la Nsu, che vanta un titolo mondiale di motociclismo in classe 250 (risale al '55) confluita nell'Auto Union nel 1969. Quando si dice il destino.

Daniele Sparisci

Fonte: CorrieredellaSera
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