Suicida nel Bosforo
la palleggiatrice Albini
La 30enne, che aveva disputato una stagione in A-2 con la squadra di Busto, sì è gettata dal ponte che collega Asia ed Europa. Sconosciute le motivazioni
Si è suicidata a Istanbul Giulia Albini, già giocatrice di Trecate, del Busto in A-2 (nella stagione 2005-06) e anche del Bellinzona in passato. La palleggiatrice, nata ad Arizzano (Verbania) l'8 marzo di 30 anni fa, avrebbe premeditato attentamente l’estremo gesto. Poche ore prima di suicidarsi avrebbe affittato un'auto a Istanbul per poi raggiungere il ponte di Fatih Sultan Mehmet, uno dei due ponti chi unisce la parte Europea di Istanbul alla parte Asiatica e viaggiando dalla parte europea verso quella asiatica si sarebbe fermata circa a metà. Era più o meno l'1.30 di notte quando si è buttata nel vuoto, ma il suo corpo è stato trovato solo alle 6 di mattina da un pescatore.
Il primo a dare la notizia in italia è stato il giornalista turco, Selcuk Manav, di atv che ha telefonato al presidente dell'Ornavasso, la squadra in cui ha giocato l'ultima stagione. Incredula la famiglia. La Albini sarebbe entrata in Turchia da sola il 26 maggio. Al momento si ignorano le cause del suicidio. In un'intervista ai tempi del Trecate, la raccontavano così: "Ha iniziato a giocare a volley all’ età di 11 anni, ispirata dal cartone animato “Mila e Shiro"; nel tempo libero le piace viaggiare molto, si diletta anche in cucina: il suo piatto preferito è la pasta, cucinata in 1000 modi diversi. Ascolta musica, soprattutto quella degli U2. “With or without you” è la sua canzone preferita. Tifa Juve, e ha un sogno nel cassetto: fare un viaggio intorno al mondo. Un pregio del suo carattere è la sensibilità. Il ricordo sportivo più bello rimane quello legato alle finali con Busto Arsizio nel 2006-07 per la promozione in A-1. Per lei la pallavolo è: impegno, amicizia e passione".
Gian Luca Pasini
Fonte:
gazzettaoops