Stampa | Notifica email    
Autore

Serie A 2012/2013 Cronache, Risultati e Classifica

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2013 22:27
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
05/10/2012 12:48

E' un gran Torino
Atalanta umiliata: 5-1

A Bergamo segna Denis e i nerazzurri dominano (due traverse). Poi pareggia Bianchi su rigore e nella ripresa i granata dilagano con Gazzi, D'Ambrosio, Stevanovic e ancora Bianchi


Clamoroso al Fratelli d'Italia. Sia ben chiaro, non perché il Torino non sia in grado di battere l'Atalanta a Bergamo, semmai perché lo fa vincendo 5-1, dopo avere recuperato il vantaggio lombardo di Denis. Partita sconcertante dei nerazzurri che dominano nel primo tempo in cui colpiscono anche due traverse, ma si fanno raggiungere su rigore da Bianchi. Poi, nella ripresa, l'incomprensibile: in 14 minuti segnano in successione Gazzi, Stevanovic, D'Ambrosio e ancora Bianchi. Insomma, per i granata una pagina storica.


SOLO ATALANTA — Seppur con 8 infortunati a carico, Colantuono si affida al suo compatto 4-4-2 con Denis e De Luca terminali d'attacco, mentre Ventura risponde con il 4-2-4 zeppo di punte e mezze punte. La fase di studio è breve, perché i nerazzurri prendono subito in mano la partita e la gestiscono a piacere fino al 38' della prima frazione di gioco. Uno spazio temporale in cui colpiscono una traversa con Cigarini, vanno in gol con Denis che sul filo del fuorigioco spinge in rete l'assist di Cazzola, e maledice nuovamente il palo lungo della porta di Gillet sul calcio piazzato dell'argentino. Al 38' arriva il pareggio di Rolando Bianchi su rigore: penalty ineccepibile assegnato per un netto fallo di mano di Bonaventura. Rete che è poi frutto di una disattenzione difensiva, tra l'altro preceduta dall'occasione di Santana che deve fare i conti con un miracolo di Consigli. Un'Atalanta sfortunata, anche perché perde Manfredini per infortunio, sostituito da Colantuono con Matheu.


POI L'UMILIAZIONE — I bergamaschi, almeno in partenza di ripresa, sembra riprendere in mano il match, invece i granata con un pressing alto dimostrano di avere imparato la lezione durante l'intervallo e mettono in serio pericolo la difesa di casa. Il più attivo è Cerci, a cui manca però la precisione nel tiro. Ma l'intraprendenza granata viene premiata. Il Toro passa infatti in passaggio al 17' sfruttando un angolo. Palla che Gazzi devia in rete indovinando l'angolo giusto sul secondo palo. Il cinismo dei granata si esalta quando al 21' segnano addirittura il 3-1 con un gran gol di Stevanovic servito da Cerci. Insomma, un Torino pronto a sfruttare ogni minimo errore di un'Atalanta incredula dopo le occasioni gettate al vento. Ma non è finita. I nerazzurri ormai persi, subiscono anche il 4-1 di D'Ambrosio che indisturbato di testa infila ancora Consigli. Ma non basta: è ancora Bianchi che questa volta infila con un tiro sotto la traversa il 5-1. Per l'Atalanta un incubo da dimenticare. Per il Toro un ritorno trionfale a casa.

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
05/10/2012 12:53

Gilardino "suona" una doppietta
Per il Catania non c'è scampo

Prima vittoria in casa (4-0) per il Bologna. L'attaccante firma 5 gol nelle ultime 4 gare (151 in A). Traversa di Capuano (poi espulso nel finale) al termine del pt. Spolli, Curci, Antonsson e Perez out per infortunio

Il Bologna ottiene la sua prima vittoria stagionale al Dall'Ara con un successo perentorio (4-0) sul Catania, che invece non vince in trasferta da 10 gare. Il Bologna nelle ultime 13 gare interne ufficiali disputate, tra vecchia e nuova stagione, ha sempre segnato almeno un gol, per un totale di 22 reti all'attivo. Migliore in campo oggi è stato Alberto Gilardino, tornato protagonista assoluto con una doppietta che non lascia dubbi sul suo attuale stato di forma.


ASSIST E GOL — Il Bologna cerca la prima vittoria in casa ripartendo dalla difesa: dopo aver subito almeno un gol in ogni gara disputata fin qui, Pioli lancia la difesa a 4, con l'esordio di Curci fra i pali. Garics sostituisce Motta dietro, Guarente giostra a sinistra in mezzo. Il Catania punta invece al primo successo esterno, affidandosi a un tridente composto da Barrientos-Bergessio-Castro. Ne nasce un primo tempo a due volti: nella prima metà è il Catania a far la partita, a collezionare buone occasioni da gol e a nascondere palla al Bologna, che si vede pochissimo, poi il copione si capovolgerà completamente. Già dopo 2 minuti Guarente salva Curci, che esordisce con un'uscita imprecisa, poi Castro sfiora il gol al 13'. In mezzo Andujar salva su un colpo di testa di Natali, poi il Bologna torna a farsi a vivo solo al 19', ma in maniera decisiva: Guarente approfitta di una corta respinta e dal limite fa partire un sinistro violento che batte Andujar. Per lui è il primo gol della stagione, per il Bologna l'1-0. Il Catania tenta di reagire ma fatica: i padroni di casa ora hanno preso le misure e riescono a disinnescare sul nascere le offensive avversarie. Castro di testa sbaglia mira di poco (26'), così come Bergessio poco dopo. Finché al 40' è ancora il Bologna a punire il Catania con totale cinismo: terza occasione del match, secondo gol. Su assist di Garics, Gilardino scatta sul filo del fuorigioco, brucia Bellusci (entrato per l'infortunato Spolli), segna con un gran destro in corsa ed esulta col violino. Il tempo per una traversa di Capuano (42') e per un infortunio muscolare (coscia destra) di Curci e il primo tempo finisce qui.

GILA CHIUDE IL MATCH — La ripresa si apre con un altro infortunio: Antonsson cadendo si fa male alla spalla sinistra, entra Carvalho. Agliardi si oppone a un gran sinistro di Lodi, Maran toglie un centrocampista (Almiron) per un attaccante (Gomez), ma la mossa non paga. Anzi, è il Bologna che acquista velocità metri pericolosità e soprattutto ha un Gilardino che trasforma in oro tutto quel che tocca: al 15' Andujar respinge in angolo un suo destro in corsa, un minuto più tardi il portiere catanese si arrende a un colpo di testa dell'attaccante (che gira a rete il cross dalla bandierina di Diamanti). Per il Bologna è il 3-0, per Gilardino il quinto gol nelle ultime quattro gare, nonché la rete n. 151 in serie A. Al 20' si fa male Perez, poi Maran richiama Castro per Ricchiuti per iniettare forze fresche in avanti. Ma il Catania ha già dato il meglio di sé, Agliardi dà prova di grande attenzione, al 38' viene espulso Capuano (fallo su Kone) e per i siciliani la gara finisce qui. Anzi no: a tempo abbondantemente scaduto Kone fa poker: sulla corta respinta di Andujar su Diamanti, Kone raccoglie il pallone e lo appoggia in rete di destro: 4-0 e per il Bologna finisce in gloria.

Livia Taglioli

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
05/10/2012 13:06

Colpo Pescara: a Cagliari è 1-2
Per i rossoblù è notte fonda

Prima vittoria esterna degli abruzzesi grazie alle reti di Terlizzi e Weiss. A nulla serve il rigore segnato da Pinilla nel finale. L'Is Arenas fischia Ficcadenti, ancora a secco di vittorie in questa stagione. Espulso Rossettini

Sette punti nelle ultime tre giornate, prima vittoria esterna, Siena e Cagliari distanziate di cinque punti. Il Pescara si candida con i numeri al ruolo di matricola terribile dopo che tre sconfitte consecutive avevano già fatto cantare il "de profundis" per gli abruzzesi a tutti gli addetti ai lavori. L'1-2 di Cagliari matura dopo un primo tempo giocato bene dai rossoblu e dopo dieci minuti di sofferenza nel finale dopo il rigore segnato da Pinilla. Decisivi per il Pescara l'ingresso di Weiss e la prova di Terlizzi. Ai sardi non porta bene l'esordio davanti al proprio pubblico di Is Arenas.

TRAZIONE ANTERIORE — Ficcadenti non rinuncia al tridente, punta su Sau e Ibarbo esterni a supporto di Pinilla. Cossu, al rientro dall'infortunio, va in panca, Nainggolan si prende la regia a centrocampo, in assenza di Conti. In difesa la novità è Ariaudo al posto di Astori. Stroppa sceglie un 4-3-3 mascherato. In realtà Caprari e Quintero sugli esterni si trovano spesso sulla linea dei centrocampisti, abbandonando Vukusic al suo destino.


IBARBO CONTRO TUTTI — L'impressione è che i tridenti di Stroppa e Ficcadenti siano un po' forzati. Sau da una parte e Quintero dall'altra sono snaturati e totalmente fuori dal gioco così larghi sulle fasce. Al contrario Ibarbo è esaltato dalla sua posizione, svaria a destra e sinistra, si accentra e va spesso al tiro. Balzano non lo prende mai e solo Terlizzi riesce a bloccarlo quando arriva troppo vicino a Perin. Il Pescara contiene ma non riesce ma i a ripartire, Quintero perde costantemente palla e Stroppa non gli lascia nemmeno finire il primo tempo per far entrare Weiss. Nel mezzo un'azione arrembante del Cagliari, che porta Dessena due volte vicino al gol (parata di Perin e palo) e un tiro di Pinilla bloccato dal portiere biancazzurro. Un buon Cagliari, ma poco incisivo sotto porta.


TUTTO IN 5 MINUTI — L'intuizione di Stroppa, Weiss per Quintero, è decisiva. In cinque minuti il fantasista rovescia l'inerzia della partita. Al 5' guadagna una punizione dal limite e un giallo per Rossettini: sul pallone Terlizzi che sfrutta una doppia carambola in barriera per portare gli abruzzesi in avanti. Passano altri quattro minuti e lo slovacco scappa di nuovo a Rossettini: secondo giallo per il centrale ex Siena, e Cagliari in dieci per gran parte del secondo tempo. Ficcadenti non rinuncia ai tre attaccanti, al posto di Sau ora c'è Cossu e la differenza si vede. Gioca con personalità il numero sette e per poco non trova il gol su punizione. Ancora Terlizzi (che partita!) respinge di testa con Perin battuto. Ma i biancazzurri in contropiede non perdonano: Nielsen per Weiss, finta e 2-0. Sembra tutto finito ma alla squadra abruzzese piace complicarsi la vita: rigore per un mani di Terlizzi e gol di Pinilla. I dieci minuti di sofferenza finale valgono tre punti pesantissimi.

Alberto Agostinis

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
05/10/2012 13:10

Troppa Lazio per il Siena
Festa Ederson e Ledesma

Biancocelesti padroni del campo per tutta la partita. Al 45' già sul 2-0 coi gol del brasiliano, al debutto da titolare, e dell'azzurro su rigore, poi nella ripresa il gol di Paci in pieno recupero


La Lazio di Petkovic riparte dopo due sconfitte e lo fa esibendo la voce grossa contro un Siena irriconoscibile. Non c'era, sotto la pioggia dell'Olimpico, la squadra di Cosmi. Niente grinta, niente voglia, niente determinazione. Solo tanto ordine e disciplina. Che non potevano bastare contro una Lazio di caratura superiore e che festeggia il ritorno alla vittoria col primo gol in campionato di Ederson, a segno nella prima partita da titolare. Il raddoppio è firmato da Ledesma su rigore. Per il Siena il gol di Paci al 91' su calcio d'angolo è apparso più che mai fuori dal contesto. E ora i biancocelesti si riportano al terzo posto in classifica scavalcando la Sampdoria.

NIENTE HERNANES — Due forfeit in mattinata: nella Lazio, Hernanes non passa il provino e così va in panchina lasciando spazio a Ederson, a sorpesa, visto che Petkovic il giorno prima aveva escluso questa possibilità. Nel Siena niente da fare per Zè Eduardo (botta ad una spalla), che si aggiunge a Rosina (guai muscolari) nell'elenco degli infortunati. Cosmi dà spazio a Valiani e ad Angelo, con Sestu in panchina, in un Siena che arriva al match in ben altra condizione psicofisica rispetto alla Lazio: due vittorie per i bianconeri, due sconfitte per i biancocelesti.


DOMINIO — La partita la fa Lazio dal primo minuto, senza frenesia, rimanendo lucida e cortissima. Di fronte un Siena ordinato e disciplinato chiude tutti gli spazi: squadra tutta dietro la linea della palla e pronta a sfruttare ogni pallone per il contropiede. Ma la Lazio, scottata dai k.o. con Genoa e Napoli, fa un pressing micidiale su ogni portatore di palla senese e così impedisce alla squadra di Cosmi di avvicinare la porta biancoceleste. Partita non facile da gestire per i padroni di casa, che trovando tutto chiuso provano ad attaccare sulle fasce. Spingi e spingi il gol arriva su palla inattiva: calcio d'angolo, testa di Ederson e 1-0 al 18' con debutto da titolare con gol per il brasiliano. Il Siena accusa il colpo, pagando caro un minuto da dimenticare: immediatamente prima della rete, infatti, Marchetti era stato strepitoso su Calaiò servito da un gran lancio di D'Agostino. Il Siena è molle, non reagisce, non si vede la grinta delle squadra di Cosmi e la Lazio va vicinissma al raddoppio al 26': Mauri lanciato solissimo verso l'area viene atterrato da Pegolo in uscita. L'arbitro Russo la fa grossa, fa proseguire e ammonisce Mauri per proteste. La Lazio continua a premere e viene premiata da un regalo di Vergassola al 37': retropassaggio sballato, Klose si avventa sulla palla e cade dopo un contatto con Pegolo. Rigore che Ledesma insacca per il 2-0.

IN CONTROLLO — Cosmi corre ai ripari: dentro Sestu per Angelo e Paolucci per Verre puntando su un peso maggiore lì davanti. La Lazio prova a controllare mantendendo il possesso palla, il Siena prova ad aggredire i portatori di palla e la partita si accende sotto il nubifragio che si abbatte su Roma. Il Siena è generoso, prova ad aggredire puntando sulla verve di Sestu, che costringe Lulic nella sua trequarti e smistando palloni verso l'area, dove Dias e Biava fanno buona guardia. Ederson, che non è ancora al top, lascia il campo al 15' per Onazi. La partita scivola via così, con la Lazio e il Siena che invertono i ruoli rispetto al primo tempo, ma con i biancocelesti che ogni volta che si affacciano nella trequarti avversaria creano problemi ai toscani. I bianconeri devono ringraziare la scarsa mira di Mauri e Candreva, vicini al gol del 3-0. Petkovic mette dentro Hernanes per un Gonzalez provato e a rischio fino al sabato. La Lazio controlla in scioltezza, mantenendo alta la concentrazione e rimanendo corta e aggressiva in ogni parte del campo. La resa del Siena sembra arrivare presto e la Lazio si diverte e cerca nel finale ancora il 3-0, mancandolo però con Candreva, e poi grazie alle parate di Pegolo su Klose e Onazi. Arriva però il veleno proprio sulla coda: al 91' su calcio d'angolo la palla rimbalza sui piedi di Paci che fa 2-1. Peccato per il Siena e per fortuna della Lazio era troppo tardi per un altro gol.

Nicola Melillo

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
05/10/2012 13:14

Tripletta (e un gol da 40 metri)
Miccoli travolge il Chievo

Primo successo per i rosanero e Gasperini: 4-1 al Chievo grazie a una straordinaria prova del capitano autore di tre reti (l'ultima con un tiro al volo da oltre 40 metri). Ai veronesi non basta un uomo in più nell'ultima mezz'ora

Una tripletta di un Miccoli straordinario regala il primo successo al Palermo, nella sfida casalinga contro il Chievo. Al "Barbera" finisce 4-1, al termine di una partita che ha visto il capitano rosanero nel ruolo del mattatore. Escluso due volte da Gasperini dall'undici titolare a Bergamo e Pescara, Miccoli ha dimostrato di essere l'uomo da cui i siciliani non possono prescindere. E' lui a sbloccare il risultato al 13' su calcio di punizione, è lui a firmare il 2-1, dopo il pareggio di Marco Rigoni, è ancora lui a propiziare la rete di Giorgi. E, infine, è sempre lui a griffare il poker con un tiro al volo straordinario da oltre 40 metri che lascia tutti senza parole. Il Chievo non riesce a sfruttare la superiorità numerica, goduta nell'ultima mezz'ora grazie all'espulsione di Brienza, e incassa la quinta sconfitta consecutiva.

BOTTA E RISPOSTA — Al 'Barbera' si affrontano due squadre con un disperato bisogno di punti. Il Palermo ne ha raggranellato soltanto uno in cinque giornate ed è ultimo in classifica. Il Chievo, dopo la vittoria nel match di esordio col Bologna, ha incassato quattro sconfitte consecutive. Rialzarsi è d'obbligo e Di Carlo ci prova confermando il collaudato 4-3-1-2 e affidandosi al tandem Moscardelli-Di Michele, vista l'indisponibilità di Pellissier, messo k.o. da una colica renale. Gasperini, all'esordio casalingo sulla panchina siciliana, lancia Miccoli dal 1', preferendolo a Hernandez. Una scelta che il capitano impiega solo 13 minuti a premiare. Con una magia su calcio di punizione, l'attaccante leccese trova l'incrocio dove Sorrentino può solo arrivare a sfiorare. Il vantaggio accende il popolo palermitano, ma il Chievo tiene botta e la partita, nonostante il caldo, è spettacolare. Al 26' i padroni di casa hanno la palla del raddoppio, ma il portiere veronese è bravissimo a salvarsi d'istinto sul colpo di testa di Donati. Nemmeno il tempo di tirare il fiato e i gialloblu passano dallo scampato pericolo al pareggio: direttamente da calcio d'angolo, Marco Rigoni trova la parabola vincente. Il Palermo subisce il colpo e al 40' rischia ancora su un'inzuccata di Di Michele che sfiora l'incrocio dei pali.


MICCOLI DA IMPAZZIRE — Si va al riposo sull'1-1, ma nella ripresa sale in cattedra Fabrizio Miccoli. Al 15' il numero dieci rosanero si libera di tre avversari, converge, entra in area e scarica un diagonale fulmineo che non lascia scampo a Sorrentino. E' il 2-1 del Palermo, che subito dopo resta in 10 per l'espulsione per doppio giallo rimediata da Brienza. I fantasmi di Pescara tornano ad aleggiare, ma chi si illude che l'uomo in più possa rimettere in carreggiata il Chievo si sbaglia. Perché in campo c'è solo un Miccoli indiavolato, che prima propizia la rete del 3-1 firmata da Giorgi e poi regala la perla di giornata: un incredibile gol al volo da oltre 40 metri. Gasperini esplode in panchina, il pubblico regala al suo idolo la standing ovation al momento della sostituzione. Il Palermo respira e lascia il fondo della classifica, per il Chievo è buio pesto.

Stefania Casarin

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
05/10/2012 13:18

Napoli, basta un guizzo
Cavani su rigore, Samp k.o.

Gli azzurri di Mazzarri - espulso per proteste - interrompono l'imbattibilità dei doriani grazie alla rete dal dischetto del Matador. Il penalty lo ha guadagnato Hamsik in contropiede. Gara poco spettacolare, padroni di casa spuntati. I campani raggiungono la Juventus in testa alla classifica

Il Napoli risponde alla Juventus. E la riacchiappa in testa alla classifica vincendo a Marassi con la Sampdoria, fino a questo pomeriggio imbattuta. Decide la rete su rigore di Cavani, già al sesto gol del suo campionato. La squadra di Mazzarri, espulso per proteste nel primo tempo, fa un passo avanti rispetto all'ultima trasferta, quella di Catania: guadagna tre punti con una prestazione sinonimo di determinazione e accortezza tattica. Non ha concesso nulla ad una Sampdoria spuntata dalle assenze e poi l'ha punita in contropiede. Spietata. Per il gioco, ripassare in una giornata più felice. La qualità di manovra espressa è più paragonabile a quella mostrata dalla Juve a Firenze rispetto che a quella esibita dalla Vecchia Signora contro la Roma. Ma gli azzurri non fanno certo gli schizzinosi: vincere al Ferraris non sarà facile per nessuno, e il risultato è supremo giudice.


TANTO AGONISMO, POCO CALCIO — Il primo tempo è bruttino. Con negli occhi ancora lo Juventus-Roma di ieri sera, e le occasioni da rete che si susseguivano una dietro l'altra, non sembra quasi neanche lo stesso sport. Ma contano i punti, non l'estetica. E non è un caso che Napoli e Sampdoria siano imbattute: sono squadre rognose, oltre che di qualità, di quelle che fanno giocare male gli avversari. A centrocampo si combatte senza tregua: la fasciatura alla testa di Behrami, colpito fa una gomitata di Munari in uno scontro aereo, all'arcata sopraccigliare sinistra, ne è la fotografia più autentica. Il ritmo è alto. Ma le palle gol latitano. Eder è troppo solo nell'attacco doriano, che del resto è senza Maxi Lopez, squalificato, e Pozzi, infortunato. Una mezza opportunità ce l'ha Gastaldello, di testa. Il Napoli, dopo un inizio stentato, avanza il raggio d'azione, ma è inconcludente. L'unica palla gol azzurra è estemporanea: rimessa lunghissima di Campagnaro, che mette in porta Maggio. Il pallonetto dell'esterno destro, sull'uscita di Romero, è alto. L'emozione più grande dei primi 45' è così l'espulsione di Mazzarri, che si infuria in occasione di un'entrata energica di Obiang, peraltro ammonito, nell'occasione.


GUIZZO HAMSIK, SUGGELLO CAVANI — Nel secondo tempo la gara continua a non decollare. Tanti cartellini gialli, più calci che calcio, portieri disoccupati. La gara la risolve per un guizzo del solito Hamsik. Il Napoli fa la differenza in contropiede. Lo slovacco riparte con un inserimento centrale imperioso, Gastaldello lo stende, per l'arbitro Tagliavento appena dentro l'area (i doriani dicono ancora fuori). Era già ammonito. E dunque rigore ed espulsione. Dal dischetto Cavani è implacabile. 1-0. La Samp non si arrende: con l'uomo in meno è riuscita a riagguantare la Roma, all'Olimpico. Ma gli schemi di Mazzarri sono più accorti di quelli di Zeman, e il Napoli porta a casa tre punti d'oro con il minimo sforzo. Missione compiuta: Juve raggiunta in vetta alla classifica.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
05/10/2012 13:24

Cassano e Milito, San Siro "violato"
Fiorentina battuta: è la svolta?

La squadra di Stramaccioni batte 2-1 i viola e si porta al terzo posto con la Lazio: a -4 dalla coppia di testa formata da Juve e Napoli. La squadra di Montella - in gol con Romulo - chiude in 10 ma non rinuncia mai a giocare, i nerazzurri fanno male in contropiede

San Siro espugnato. Fantasmi, streghe, tabù e sprettri nerazzurri lasciano gli spalti dello stadio Meazza, in fila lungo le scale, insieme a un pubblico finalmente soddisfatto. Non solo per la vittoria dell'Inter, la prima stagionale in casa, ma anche per lo spettacolo offerto dalle due squadre. La "nouvelle vague" della panchina offre una recita convincente: alla fine Stramaccioni esulta come il miglior Mourinho. Montella un po' meno, ma la sua Fiorentina ha fatto vedere belle cose, inframmezzate da qualche buco di troppo. Partita spettacolare, giocata a viso aperto, con lampi e intuizioni. Uomini di qualità e belle azioni: alla fine decidono Milito e Cassano, e il conto delle occasioni legittima il risultato finale. Per l'Inter, ora terza con la Lazio, a -4 dalle prime, può essere la svolta, per la Fiorentina una fermata intermedia, per nulla definitiva.


I GOL — Alti ritmi, tanto pressing, ma anche squadre piuttosto lunghe e grandi spazi. Specie per il contropiede dell'Inter, per la prima volta in stagione veloce, ficcante, pericoloso, capace di portare un uomo al tiro in due passaggi e pochi secondi. Merito di Coutinho rifinitore, la mossa a sorpresa di Stramaccioni? Anche, soprattutto nel primo tempo e per il primo gol, che arriva dal dischetto ma nasce da un'azione personale, in verticale di Cou, che salta tre uomini, arriva sul fondo e crossa. Viviano smanaccia, Zanetti controcrossa, Rodriguez stoppa, alzando troppo il braccio e toccando di mano. Milito trasforma il rigore, trovando il primo gol a San Siro. E si sblocca il principe, pensano sugli spalti, è fatta: Diego sembra dargli ragione 1' dopo, quando piazza un gran stop e tiro al volo, ma scuote solo la traversa. Avrà un altro paio di occasioni nitide nel primo tempo, ma non le trasformerà in rete. Non sbaglia invece Cassano al 34': filtrante da centrocampo, velo di Cambiasso, buco della difesa di Montella e 2-0 facile di piatto. Risultato che forse penalizza una Fiorentina che comunque ha fatto gioco, seppur in modo disordinato: la rimette in gara Romulo, al 40'. Pizarro, fin lì molto contenuto, crossa dal limite, il brasiliano è solo in area e colpisce di testa da centravanti: 2-1. Finirà così


TRE UOMINI OFFENSIVI — Stramaccioni aveva sparigliato la specularità dei moduli con l'inserimento di Coutinho dietro le punte, a pressare Borja Valero e Pizarro in fase di non possesso, e a far scattare il ciontropiede quando la squadra recupera palla. Per lunghi tratti è la miglior Inter stagionale, anche perché tutti sembrano correre un po' di più. Nagatomo vola sulla sinistra (ma si perde Romulo sul gol), Gargano chiude parecchi buchi, pare avere più gamba, oltre che le solite intuizioni. I tre centrali dietro convincono, la squadra gira. Tanto che se nelle ultime uscite Milito non aveva quasi mai visto palla, stavolta ha almeno cinque occasioni nitide da gol. Solo Viviano e qualche strana esitazione del Principe tengono in bilico la gara fino alla fine.


ERRORI E VOLONTÀ — Nonostante tutto ciò, alla fine la Fiorentina esce sconfitta avendo giocato una buona gara. Come sempre in questa stagione tiene il posesso palla a lungo, quando nella ripresa sale di tono Pizarro trova lanci e gioco, ha sulla destra una coppia temibile come quella composta da Cuadrado e Romulo, in costanti sovrapposizioni. L'ingresso di Mati Fernandez, al posto di Ljajic, sprecone come al solito, la rende ancora più pericolosa. Pericoloso però è anche l'atteggiamente difensivo, col buco di Roncaglia sul gol di Cassano e tanto spazio concesso agli avversari. L'ingenua seconda ammonizione di Rodriguez, poi, probabilmente condanna la squadra di Montella, che comunque non rinuncia a giocare. Nessun punto, ma qualche applauso, quello sì.

Valerio Clari

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
05/10/2012 13:26

SERIE A 2012/2013 6ª Giornata (6ª di Andata)

29/09/2012
Parma - Milan 1-1
Juventus - Roma 4-1
30/09/2012
Udinese - Genoa 0-0
Atalanta - Torino 1-5
Bologna - Catania 4-0
Cagliari - Pescara 1-2
Lazio - Siena 2-1
Palermo - Chievo 4-1
Sampdoria - Napoli 0-1
Inter - Fiorentina 2-1

Classifica
1) Juventus e Napoli punti 16;
3) Inter e Lazio punti 12;
5) Sampdoria punti 10;
6) Torino, Fiorentina, Genoa, Roma (*) e Catania punti 8;
11) Milan, Bologna e Pescara punti 7;
14) Parma e Udinese punti 6;
16) Atalanta punti 5
17) Palermo punti 4;
18) Chievo punti 3;
19) Siena e Cagliari(*) punti 2;


Penalizzazioni inflitte in conseguenza delle sentenze della giustizia sportiva relative ai
processi per illeciti sportivi dello scandalo calcio-scommesse (per le squadre di Serie A e
salvo ulteriori variazioni):

Sampdoria -1 punti;
Torino -1 punti;
Atalanta -2 punti;
Siena -6 punti.

(*) Punteggio provvisorio in attesa del ricorso del Cagliari sul 0-3 a tavolino che il
giudice sportivo ha assegnato alla Roma.
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
06/10/2012 22:57

Corini risolleva il Chievo
Ma Romero tradisce la Samp

Una papera del portiere blucerchiato su Di Michele regala al tecnico la vittoria al debutto sulla panchina dei veneti. Apre Thereau, pari-gioiello di Maresca: finisce 2-1


Se qualcosa è cambiato, è presto per dirlo. Perché senza quell'erroraccio di Romero nel finale, il Chievo non avrebbe tre punti in più in classifica. Ma con i se e con i ma non si costruiscono le classifiche: il nuovo Chievo di Corini stoppa 2-1 una Samp molto sotto tono, al secondo k.o. consecutivo. I gol: apre Thereau, pari fantastico su punizione di Maresca, decide Di Michele nel finale.


SINDROME DA ESORDIO — Se proviamo a trovare una spiegazione al primo tempo della Sampdoria, oltre alla solita risposta di una squadra stanca (e poi per cosa? Non gioca in Europa...), forse potremmo rifugiarci nella sindrome dell'esordio. Con la precisazione, d'obbligo, che nella condizione del debuttante si trova il tecnico del Chievo, Eugenio Corini. Sarà per questo che - probabilmente, Ciro Ferrara si aspettava di fronte un nuovo Chievo affamato di punti. In realtà, al Bentegodi, non si vede un Chievo da leoni, piuttosto non è la solita Samp. Così l'emozione di un debutto finisce per irrigidire soprattutto i blucerchiati, decisamente sotto tono rispetto alla macchina brillante di questo avvio di stagione. Meno aggressiva, poco pimpante, e per lunghi tratti del primo tempo arroccata nella propria metà campo, in sofferenza rispetto al discreto - ma sterile - possesso dei padroni di casa. Il Chievo punge, ma non morde perché dalle parti di Romero si affaccia solo dopo dodici primi, sfruttando un buco della difesa della Samp e la prontezza di riflessi di Thereau (di controbalzo, Romero alza il muro). Al netto di un paio di soluzioni dalla distanza (14' Maxi Lopez e 16' Obiang), per Sorrentino è un tranquillo sabato pomeriggio. E quando il primo atto stava per scivolare verso un inappuntabile 0-0, ci pensa Thereau in contropiede a regalare il primo hurrà a Corini. Difesa bucata al cuore: mentalmente in bambola, già tutti all'intervallo.


PENNELLATA D'AUTORE — Che questo anticipo sia indigesto per la squadra di Ferrara lo si capisce anche alla ripartenza del secondo tempo: ti aspetti una Samp d'attacco, invece ti ritrovi un Chievo ordinato, piacevole e alla ricerca del raddoppio. Tutto disteso nella metà campo blucerchiata. Se, al dodicesimo, Di Michele non avesse fallito l'occasione del raddoppio a botta sicura (e a distanza ravvicinata), sparando sul ventre di Romero, allora staremmo subito a parlare di un'altra partita. E invece la Samp, pur soffrendo, resta in partita e prova a colpire con la velocità di Estigarribia (che non si arrende mai) e l'esperienza di Maresca in regia. E proprio da una punizione in formato gioiello del suo uomo-simbolo, Vincenzo Maresca, - pennellata d'autore e primo gol in questa stagione - trova l'acuto che rimette la gara in equilibrio. Il Chievo ai punti merita, ma il finale è davvero imprevedibile: Di Michele prova il tiro della disperazione allo scadere (43'). Palla centrale, ma velenosa. Romero sembra bloccarla, ma la sfera gli scivola dalle mani e rotola in porta. Il Chievo di Corini vince così, con un po' di fortuna. Che non fa mai male.

Mario Pagliara

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
06/10/2012 23:16

Genoa-Palermo, un tempo a testa
A Giorgi replica Borriello: 1-1

A Marassi buon primo tempo del Palermo che va in gol con l'ex Novara. In apertura di ripresa il pari firmato dal bomber del Grifone, al terzo gol stagionale. Tante occasioni da entrambe le parti ma l'1-1 è giusto


Pareggio di testa a Marassi. Apre Giorgi, risponde Borriello. Due incornate vincenti che rendono merito ad una bella partita, giocata a viso aperto da entrambe le squadre e che giustamente non lascia sul campo vincitori né vinti. L’1-1 finale è il risultato più giusto perché il Palermo, mai come stasera, riesce a giocare d’attacco in trasferta (soprattutto nei primi 25’) ed il Genoa, che dorme e sbaglia tanto all’inizio - forse sorpreso dall’arrembante avversario -, si sveglia in tempo per chiudere in attacco il primo tempo e pareggiare meritatamente in apertura di ripresa.

PAREGGIO GIUSTO — Forse nel finale ci provano di più i padroni di casa (che reclamano anche un rigore per tocco di mano in area da parte di Donati) ma il risultato è sostanzialmente corretto perché i siciliani vanno vicini al nuovo vantaggio in un paio di occasioni. Per il Genoa però la pareggite inizia a dar fastidio (terza "X" di fila), invece gode il Palermo al suo primo punto (e alla prima rete) lontano dal Barbera in questo campionato.

GIORGI CI HA PRESO GUSTO — Che bel Palermo nei primi 25 minuti a Marassi. Sarà anche colpa del Genoa che sbaglia molto in fase d’appoggio, sarà anche conseguenza del fatto che Jankovic non è proprio sicuro di fare l’esterno a destra (e ne discute un paio di volte a bordo campo con De Canio) ma onore ai rosanero che dopo tre sconfitte esterne senza fare lo straccio di un gol già al 14’ si ritrovano meritatamente avanti con un colpo di testa vincente di Giorgi su cross di Ilicic da sinistra. E’ quella la corsia in cui il Palermo fa male. Funziona bene l’asse Garcia-Ilicic, i genoani non ci capiscono granchè poi però iniziano a prendere il sopravvento a metà campo. Borriello, Immobile, Antonelli e poi ancora l’ex Pescara provano a pareggiare il contro ma trovano sempre un ottimo Ujkani a dir di no. Nel finale prima sostituzione in casa Genoa, fuori Tozser, dentro Jorquera.


IRROMPE BORRIELLO — Nella ripresa il Genoa parte a testa bassa, la mossa Jorquera riesce a mettere ordine nell’undici di casa e come per magia arriva subito il pareggio con Borriello che anticipa di testa Donati proprio su un cross del nuovo entrato (terza rete stagionale per lui). Gasperini toglie Miccoli, in ombra, e Ilicic, tra i migliori, e punta su Kurtic per coprire meglio il centrocampo ed Hernandez punta unica in una sorta di 4-5-1. I rosanero provano a riportarsi in vantaggio con Munoz, Hernandez e Garcia ma il risultato non cambia ed anche il Genoa con Vargas, appena entrato, va ad un passo dal ribaltone. A fine gara applausi per tutti. Non tanti quanti ne riceve a inizio gara Gian Piero Gasperini, oggi allenatore del Palermo ma fino a ieri idolo della Marassi rossoblù.

Aldo Cangemi

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
07/10/2012 16:19

Lamela-Bradley, la Roma risorge
L'Atalanta spreca e poi soccombe

I giallorossi (con De Rossi in panchina per tutti i 90') vincono 2-0 contro i nerazzurri dopo un primo tempo in sofferenza. Almeno tre grandi occasioni sprecate dagli ospiti prima del vantaggio di Lamela. Nel secondo tempo raddoppia Bradley.

Chi sbaglia paga è uno dei motti più antichi del calcio e la gara dell'Olimpico ne conferma ancora una volta la validità. Un'Atalanta intraprendente nel primo tempo spreca tantissimo (in particolare Denis per due volte, poi Moralez prende una traversa), si deve arrendere al 30' al genio di Totti, autore di un pregevole assist per il vantaggio di Lamela. La partita a quel punto cambia completamente, la Roma acquisisce consapevolezza e comincia a macinare gioco. Nel secondo tempo il raddoppio di Bradley al 17' (su incertezza di Consigli) e l'errore del guardalinee che impedisce a Denis di accorciare le distanze (29'), chiudono la partita.

PAGA DE ROSSI — Zeman sceglie Tachtsidis come vertice basso del centrocampo, affiancandogli Bradley e Florenzi: il grande escluso dopo il tonfo di Torino è De Rossi, polemico col tecnico dopo la sconfitta contro la Juve; in attacco non c'è Osvaldo al quale il boemo preferisce Lamela. Scelta azzeccata a giudicare dalla buona prestazione dell'argentino, anche lui pungolato alla vigilia dal mister giallorosso. L'Atalanta è in grande emergenza in difesa: coppia centrale inedita Matheu-Peluso, Raimondi si abbassa sulla fascia destra; in attacco Colantuono si affida alla rapidità di De Luca nella speranza di sorprendere in contropiede la retroguardia avversaria.


SHOW ATALANTA — La Roma comincia alla grande, ma l'inerzia dura poco più di 5', perché poi esce l'Atalanta: la squadra di Colantuono soffre in avvio, ma poi comincia ad uscire da dietro palla al piede e senza paura. Superato il primo pressing grazie alla calma olimpica di Cigarini, davanti agli attaccanti nerazzurri si aprono praterie: in una di queste s'infila Denis che può percorrere metà campo in solitaria prima di concludere su Stekelenburg con De Luca tutto solo. E' solo il 10' e la difesa giallorossa comincia a scricchiolare: 4' più tardi è ancora l'argentino in area di rigore ad avere tutto il tempo per stoppare, girarsi e concludere, sfiorando il palo. Al 17' terza grande occasione per gli ospiti, questa volta è De Luca a saltare agevolmente Piris e servire l'inserimento di Maxi Moralez da dietro: traversa piena.


GOL ROMA — Come spesso accade, e come sa benissimo un navigato come Colantuono che infatti si dispera per le occasioni sprecate, quando si sbaglia tanto, si finisce spesso per essere puniti. Se dall'altra parte, poi, c'è un genio come Totti, allora è quasi una certezza: al 30', il capitano giallorosso finta la conclusione dal limite e serve l'inserimento da dietro di Lamela col suo marchio di fabbrica (lo scavetto), l'argentino (anche con un pizzico di fortuna) supera Consigli in uscita e porta in vantaggio i suoi. Prima dell'intervallo la Roma prova anche a chiuderla, ma Destro - ben servito in contropiede da Lamela - scheggia la traversa al volo.


ROMA A STELLE E STRISCE — L'Atalanta del secondo tempo vorrebbe approfittare del classico calo della Roma, ma non riesce neanche a fare in tempo: al 17' della ripresa, infatti, Consigli respinge una conclusione di Destro proprio sui piedi di Bradley, l'ex Chievo non ha alcuna difficoltà a siglare il raddoppio. Proprio davanti a James Pallotta, l'americano trova il primo gol con la maglia giallorossa. I bergamaschi non sembrano accusare il colpo e tentano la reazione, vanificata però dal guardalinee: Denis supera Stekelenburg al 29', ma lo sbandieramento dell'assistente costringe Banti ad annullare (ma Piris teneva in gioco l'ariete argentino) e depotenziare così il forcing finale dei nerazzurri.

Sergio Stanco

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
07/10/2012 22:59

Parma a lezione di tango
Catania ok con Gomez e Bergessio

I siciliani vincono 2-0 grazie a una rete in avvio dell'esterno e a un gol nel finale dell'attaccante. Per la squadra di Maran è la terza vittoria al Massimino. Espulso Benalouane nella ripresa

Due gol nelle ultime quattro partite per il Catania, uno dopo appena due minuti contro il Parma. E' tutto qui Catania-Parma, un 2-0 aperto dall'invenzione di Barrientos per Gomez in avvio di partita, una rete che mette in discesa il match per gli etnei, i quali possono così puntare sulla velocità delle ripartenze del tridente argentino. Nella ripresa Bergessio chiude dopo aver sfiorato due volte il gol, con i ducali alle corde in inferiorità numerica. Alla squadra di Donadoni continua a mancare la vittoria esterna, mentre al Massimino non si passa, come ricorda bene il Napoli di Mazzarri.


BELFODIL RECUPERA — Maran punta sul tridente delle meraviglie argentino, Barrientos-Bergessio-Gomez, Izco vince il ballottaggio con Biagianti a centrocampo. In difesa, con Spolli e Capuano out, giocano Marchese e Bellusci. Donadoni, invece, preferisce gettare nella mischia da subito Belfodil, non in perfette condizioni e lasciare Biabiany sulla destra piuttosto che inserirlo come seconda punta. Zaccardo si accomoda in panca.


GOL LAMPO — La legge del Massimino quest'anno non fa sconti a nessuno. La partenza siciliana è arrembante e basta il primo affondo per andare in vantaggio. L'azione rispecchia la chiave vincente della prima frazione, decisivi sono i movimenti degli esterni che si cambiano continuamente la posizione. Barrientos si accentra e trova un passaggio filtrante per Gomez che arriva a tutta velocità dalla sinistra. Tocco vincente e 1-0. Il pressing dei rossoazzurri è intenso ma alla distanza esce il Parma con personalità. Amauri e Belfodil si muovono molto, Galloppa e Parolo si esibiscono in un paio di inserimenti interessanti. Alla fine però per i ducali rimane solo il dato dei corner: 8-0. E per una squadra di saltatori non è possibile tirare in porta solo con una mezza girata di Parolo.

CATANIA CINICO — Nella ripresa non cambia il disco. Ampi spazi a disposizione delle due squadre e in questa situazione gli avanti etnei sguazzano. Doppia occasione per Bergessio che trova davanti a se' un grande Paletta, il quale prima salva sulla linea e poi interviene in scivolata sul tiro dell'attaccante. La partita si chiude prima ancora del raddoppio dello stesso Bergessio. Ci pensa Benalouane, capace di prendersi un rosso per uno "scappellotto" a Gomez in un'azione inoffensiva a centrocampo. Poi arriva la discesa di Izco e il tap-in vincente di Bergessio per un Catania inarrestabile davanti ai suoi tifosi.

Alberto Agostinis

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
07/10/2012 23:03

Fiorentina sprecona ma vincente
Jovetic a segno: 1-0 al Bologna

Il montenegrino era a secco da tre gare: al Franchi torna al gol e i viola alla vittoria. Buona prova dei padroni di casa, aggressivi e autoritari; deludenti gli ospiti, mai pericolosi sotto rete

Stevan Jovetic non segnava da tre turni, dal successo sul Catania: oggi lo ha fatto, e la Fiorentina è tornata alla vittoria, l'1-0 con cui ha battuto il Bologna, un risultato strettissimo per la squadra di Montella che ha creato raffiche di occasioni. Solo un Agliardi in giornata di grazia ha evitato un passivo più pesante, ma il portiere è stato l'unica nota positiva dei suoi, troppo timidi nell'approccio alla gara e mai pericolosi in avanti. I viola si portano al quinto posto (con Roma e Catania), a quota 11.


JO-JO GOL — Nella Fiorentina Pizarro non ce la fa: al suo posto gioca Olivera, al debutto stagionale in maglia viola. Come Savic nelle retrovie e come in un certo senso Toni, che torna a giocare titolare in viola dopo cinque anni. Sull'opposta sponda fra i tanti ex (a partire dall'allenatore Pioli, oggi alla panchina n. 100 in serie A e a Natali) ci sono anche Pazienza, schierato a sostituire l'infortunato Perez (k.o. anche Antonsson e Curci), e Gilardino, che a Firenze ha giocato fino allo scorso gennaio. Da subito la Fiorentina, che non vince da tre gare, parte con la giusta disposizione e la giusta voglia, mentre nel Bologna faticano a trovare posizione e ritmo in tanti, Kone e Diamanti in primis. Ne nasce un primo tempo di netta supremazia viola: i padroni di casa corrono di più, meglio e più velocemente, e dopo 7' sono già in vantaggio. E' Jovetic a sfruttare al meglio una palla rimbalzata sulla schiena di De Carvalho sugli sviluppi di un calcio d'angolo: per il montenegrino è il quinto gol da inizio stagione, il primo realizzato contro il Bologna. La dedica in lingua originale ("Buon compleanno") mostrata sotto la maglia è per la sorella. Gli emiliani rispondono poco e male: la fase difensiva è approssimativa, la fase offensiva del tutto innocua, tanto che Viviano sarà chiamato in causa per la prima volta solo al 42', da un bolide di Diamanti su punizione. Troppo poco, per una squadra che deve recuperare. La Fiorentina invece gioca con facilità e pericolosità, sfiorando il raddoppio al 14' con Fernandez (tiro dal limite, Agliardi, recuperato in extremis, blocca in due tempi) e soprattutto al 22' (assist di Toni e pallonetto appena alto di Jovetic).

OCCASIONI A RAFFICA — La Fiorentina sa di dover chiudere il match, perché l'1-0 è risultato troppo infido seppure ampiamente meritato per qualità di gioco, intensità e occasioni da rete create. E dunque parte a passo di carica, con Toni che però si fa pizzicare in posizione di fuorigioco quando insacca di testa (al 5') sulla respinta di Agliardi su una punizione di Pasqual. Al 7' è invece Borja Valero a graziare il Bologna: su un suo tocco ravvicinato (ma rasoterra) è bravo ad allungarsi e deviare di piede il solito Agliardi. Al 13' Pioli cambia, inserendo Acquafresca per Morleo. Chiaro il suo intento di potenziare l'attacco: Koné scala a centrocampo (sulla sinistra), Diamanti si posiziona dietro alla coppia Gilardino-Acquafresca. Il risultato è però deludente: la Fiorentina continua ad essere padrona del gioco e del campo, grazie a un incessante pressing alto che blocca sul nascere ogni azione del Bologna. Montella dopo 19' fa rifiatare Toni, che esce fra gli applausi lasciando il posto a El Hamdaoui, fuori dal 2 settembre. Poi Natali lamenta dolore a un ginocchio ed è sostituito da Sorensen. Al 34' Pioli gioca la carta della disperazione inserendo Gabbiadini per Diamanti. Ma nulla cambia, se non che la Fiorentina sfiora il raddoppio prima con Cuadrado (appena subentrato a Cassani), poi con Migliaccio e Tomovic (con Agliardi che si supera in tutte e tre le occasioni) e la gara si chiude con la meritata, troppo stretta vittoria viola.

Livia Taglioli

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
07/10/2012 23:05

Hernanes e doppio Klose
Lazio travolgente a Pescara

La squadra di Petkovic si impone 3-0 all'Adriatico. Magia del brasiliano su punizione, poi colpisce due volte il bomber. Abruzzesi disastrosi nei primi 45', più propositivi nella ripresa ma a risultato ormai acquisito


La Lazio torna a volare alto, altissimo. Dilaga a Pescara 3-0 con Hernanes e Klose (doppietta) nel ruolo di trascinatori e si ripropone in zona Champions, terza a 4 punti dalla Juve capolista. E il Pescara? Già finito l’effetto sorpresa che aveva portato i primi punti in Abruzzo, il pari a Bologna, le vittorie su Cagliari e Palermo? Tutto dimenticato. L’Adriatico stracolmo di affetto per i propri beniamini e carica agonistica per il “nemico” (calcistico, s'intende) laziale (scontri e dispetti tra tifoserie vecchi di 35 anni) non può far altro che fischiare la prova incolore e deprimente di Terlizzi e compagni. Difesa dormiente, centrocampo sempre in affanno e attacco abulico. Nessuna buona notizia per Stroppa. Al contrario Petkovic, comunque la veda, può e deve sorridere. La sua Lazio è cinica quando serve, veloce in contropiede ma soprattutto bella.

GOLEADA — Stroppa deve fare a meno di Weiss (squalificato) che qualche castagna dal fuoco l’ha tolta negli ultimi tempi agli abruzzesi. Petkovic invece non può utilizzare Ederson ed ha ormai messo fuori Zarate, neppure convocato. Ma i suoi non ne risentono minimamente, passano 5’ e su punizione ecco la magia di Hernanes, al 4° gol in campionato. Klose non ci sta ad essere superato nella classifica cannonieri dal collega brasiliano e sfrutta alla perfezione un assist al bacio di Candreva che al 25' taglia in due la difesa avversaria. Facile dribbling su Perin in uscita e comodo 2-0. Nel frattempo la reazione del Pescara era stata nulla. E nulla resta dopo lo 0-2 e così, logica conseguenza, arriva anche lo 0-3, ancora col tedesco che vola a 5 gol in campionato. Suo l'imperioso colpo di testa vincente al 36’. Il Pescara si limita a collezionare calci d’angolo - 5 - senza mai riuscire a rendersi pericoloso.


LAZIO CONTROLLA — Nella ripresa Stroppa ripresenta un Pescara più offensivo con Jonathas al posto di Blasi. Abruzzesi a trazione anteriore ed in effetti molto più propositivi anche se mai davvero pericolosi davanti a Marchetti. Il successore di Zeman mette dentro anche Quintero, le prova praticamente tutte ma i risultati sono modesti (Marchetti è costretto a qualche uscita coi pugni e ad una deviazione in angolo su un tiro di Abbruscato che tocca anche il palo) così il Pescara si siede accettando il verdetto del primo tempo. La Lazio non forza, non c'è motivo, e si gode i tre punti col minimo sforzo.

Aldo Cangemi

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
07/10/2012 23:09

Juve, faticaccia vincente
A Siena decide Marchisio

Al Franchi segna subito Pirlo su punizione, poi replica Calaiò di testa, sempre nel primo tempo. La Juve insiste e trova il gol partita con il centrocampista, nel finale. Espulso Cosmi per proteste

La Juventus di campionato è il solito schiacciasassi. Dopo le incertezze di Champions, con lo Shakhtar, riprende la marcia da capolista in campionato. Vince a Siena, 2-1. Gol di Pirlo e Marchisio, inframmezzati dalla rete di Calaiò. A Siena non è stato per niente facile, per la Vecchia Signora. Perchè si è trovata di fronte un Siena indiavolato, in salute fisica e mentale. Ma la Juve è stata caparbia, addirittura testarda. Ci ha creduto sino alla fine, perchè sa che in campionato la differenza trova sempre il modo di farla. Si è sbilanciata, chiudendo con tre punte e Asamoah terzino, e ha pure rischiato qualcosa in contropiede, ma ha portatato a casa altri tre punti, con il primo gol stagionale di Marchisio, in extremis. E i risultati utili consecutivi diventano così 46, in serie A.


PIRLO GOL — Il primo tempo è divertente. La Juve vuole rimettere le cose in chiaro subito, dopo la partita così così con lo Shakhtar Donetsk. Il Siena è in un buon momento, nonostante la sconfitta patita con la Lazio, come dimostra la classifica: il meno dovuto alla penalizzazione iniziale è solo un fastidioso ricordo. I bianconeri di Conte/Carrera, questo pomeriggio vestiti di rosa, partono col botto: gol di Pirlo su punizione, il suo terzo bersaglio stagionale. Il regista fa passare il pallone sotto la barriera, che salta, Pegolo si tuffa in ritardo e non evita lo 0-1. È il 14'. Ma la Juve non riesce a chiudere la partita. Pirlo ci riprova su punizione e colpisce la traversa, Marchisio si esibisce in dribbling e tiro tagliato dal limite dell'area, Pegolo stavolta fa il fenomeno.

COSMI ESPULSO — Mazzoleni, l'arbitro, che ha poi chiuso una direzione rivedibile con 10 gialli e un rosso, fa indispettire il Franchi quando non ammonisce per la seconda volta Chiellini per un fallo tanto plateale quanto involontario a metà campo. Il Chiello aveva preso il giallo per le proteste per un intervento veniale su Rosina. Poi Cosmi viene cacciato per una protesta scomposta.


CALAIÒ GOL — Ma il Siena è comunque vivo. Anzi, ben reattivo e in partita. Calaiò si mangia prima un gol comodo: vanificando lo splendido assist di Ze Eduardo. Ma nel finale di primo tempo il centravanti dei senesi non sbaglia: di testa sorprende Lichtsteiner e Barzagli e mette dentro un eccellente cross di Angelo, che aveva saltato in velocità De Ceglie. All'intervallo è parità.

OCCASIONI — La Juve rientra in campo con Asamoah al posto di De Ceglie. E cresce, seguendo l'esempio di Giovinco, che cambia passo. Neto salva sulla linea di porta, di testa, sul tiro proprio della Formica Atomica, che Pegolo era riuscito a smorzare. Il portiere del Siena, autore in un fantastico avvio di stagione, para tutto. Anche su Vidal. E quando non ci arriva, il destro di un Vucinic opaco finisce largo, di pochissimo. Il Siena arranca, ora. Sembra attaccato come un adesivo alla sua metà campo, non riparte. Anche se poi Chiellini rischia un regalone, l'autorete, di testa, è strepitosa la parata di Buffon, che si rifugia in angolo. E Rosina sugli sviluppi di un contropiede manca il colpo di testa solissimo a centroarea.


DECIDE MARCHISIO — Ma l'assalto della Juve continua. Alla fine sfonda. Con Marchisio, al primo gol stagionale. Pesante come un macigno, che schiaccia le speranze del Siena. Uno splendido destro al volo. È il gol partita. La Juve vince ancora: 6 vittorie e un pari in 7 partite di campionato. Vince e resta in vetta. Stasera toccherà al Napoli provare a rispondere.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
07/10/2012 23:12

Cagliari, ecco la prima vittoria
Nené fa fuori il Torino

La squadra di Pulga-Lopez trova il primo successo stagionale, ma ci sono proteste dei granata sull'episodio che causa il rigore trasformato dal brasiliano. Annullata la rete del pari a Bianchi

Prima vittoria del Cagliari e balzo a 5 punti che scrolla via la paura delle prime giornate. Nené su rigore firma al 29' della ripresa il vantaggio sul Torino, poi Bianchi trova il pari, ma la terna annulla per fuorigioco. Finisce 1-0 per i sardi che indossano alla perfezione l'abito cucito su misura dal duo Pulga-Lopez. I due non avranno avuto la bacchetta magica in così pochi giorni, ma la squadra di oggi perlomeno spazza via l'angoscia di inizio stagione dei sardi.


PULGA-LOPEZ, LA PRIMA — Il Toro di Ventura conferma il classico 4-2-4 con Stevanovic che sorpassa Santana nel ballottaggio e compone la linea dell’attacco con Bianchi, Sgrigna e Cerci. Senza la fantasia di Cossu, il duo Pulga-Lopez esclude Thiago Ribeiro per Nainggolan che ha il doppio compito di lavorare dietro alle punte e rendere più denso il centrocampo, nell’intento di dare maggiore solidità alla fase difensiva. Davanti Nené e Ibarbo, con Pinilla acciaccato per un problema agli adduttori. Sau in panca.

NIENTE EMOZIONI — Pulga piazza Ibarbo e Nené a disturbare la coppia dei centrali granata per demolire alla base la fonte del gioco, mentre il Toro si preoccupa di soffocare la manovra nella zona di Conti. Il ritmo è a singhiozzo, con i granata che non riescono a trovare fluidità davanti all’applicazione del Cagliari. E il risultato è considerevole per i sardi, che contengono bene e non sembrano una squadra scriteriata che può subire 8 gol - esclusi i 3 a tavolino con la Roma - in 6 giornate. Cerci e Stevanovic non pungono sulle fasce e in 45’ gli unici due a provarci sono Glik e Bianchi, con due colpi di testa che è troppo definire “occasioni”. Se Agazzi suda poco, Gillet non è certo chiamato al superlavoro. C’è una buona parata su Avelar, un rasoterra di Nené che il portiere belga accompagna fuori con lo sguardo, il resto è poca roba.

NENÉ GOL — La cura Pulga-Lopez sembra funzionare: la girata di Nainggolan sfiora il palo in apertura di ripresa e il Cagliari si ritrova più coraggioso. Al 10’ sono i padroni di casa a puntare l’area con Cerci, sulla giocata c’è un tocco malandrino di Avelar col braccio ravvisato dall’assistente, ma l’arbitro Celi lascia proseguire. Ventura ribalta il Toro (via Sgrigna e Stevanovic per Meggiorini e Vives) ma c’è poca sostanza, allora Pulga osa tirando fuori Ekdal per Thiago Ribeiro. Al 29’ l’episodio che spacca la partita. Una bordata di Astori finisce sul braccio di Glik e Celi fischia il rigore, mentre il difensore si dispera e dice di aver usato le mani per proteggere il corpo. Nené va sul dischetto: è l’1-0 del Cagliari. Ventura sfrutta l’ultimo cambio per un Toro tutto d’attacco: via Brighi, dentro Sansoni. I sardi, però, ci credono davvero: prima Ibarbo in contropiede colpisce il palo, poi Nené spara un sinistro sul quale mette le mani Gillet. Al 38’ altra matassa da sbrogliare: Bianchi trafigge Agazzi, ma la bandierina si alza per il fuorigioco, mentre il Toro protesta. Il resto è orgoglio, confusione e arrembaggio granata. In pieno recupero la magia di Bianchi, con l'esterno ad anticipare Ariaudo, ma la palla sfila vicina al palo e il Cagliari può sorridere per il nuovo inizio.

Azzurra Saggini

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
07/10/2012 23:15

L'Inter alza il muro
Samuel castiga il Milan

Il derby deciso da un colpo di testa dell'argentino dopo 3'. Nerazzurri in 10 (doppio giallo a Nagatomo) per tutta la ripresa. Rossoneri furiosi: Montolivo segna a gioco fermo per un fallo dubbio su Handanovic e nella ripresa Robinho chiede un rigore. Resiste il fortino di Stramaccioni che resta a -4 da Juve e Napoli


L’Inter scrive una cartolina. Il calcio è strano. Prima salvatore della patria, poi decisivo con un errore che spiana la strada all’Inter dopo poco più di due minuti. Abbiati esce a vuoto e Samuel lo punisce. Poi sale in cattedra il Milan, ma in 10 contro 11 dal 48’ per l’espulsione di Nagatomo, non sfrutta l’uomo in più, infilando solo un’occasione dopo l’altra. L’Inter incassa e vola via. Il Milan piomba a -12 dalla vetta. In crisi (profonda) suo malgrado. Un punto lo avrebbe meritato, ma ai nerazzurri va il merito di portarsi a casa la vittoria con una grande prestazione di sacrificio.


LA SCACCHIERA — Allegri e Stramaccioni come Bobby Fisher e Boris Spassky. I due contendenti che si giocano la partita a scacchi. Sfida di moduli e combinazioni. Nel suo 4-2-3-1 il rossonero conferma otto-undicesimi di San Pietroburgo. In difesa Mexes e Yepes centrali e De Sciglio esterno sinistro. Fiducia a Bojan davanti ad Emanuelson, Boateng e il Faraone. Devono vedersela con la difesa a tre di Strama: Ranocchia e Juan laterali e in mezzo la potenza di Samuel. Guarin va in panca; meglio Gargano. E a El Shaarawy l’allenatore dell’Inter risponde con Coutinho e più avanti con l’ex Cassano e Milito. I re, le regine e i cavalli. Ci sono tutti.

SAMUEL E POI MILAN — Ma la partenza dell’Inter è raggelante. Al 3’ i nerazzurri sono già in vantaggio. Sulla solita palla inattiva, generata da un fallo di Bonera su Cassano, Samuel sfrutta l’uscita balorda di Abbiati e lo fulmina di testa. Al 7’, il Milan potrebbe già fare le valigie, ma Milito non sfrutta un altro errore di Abbiati, prima rimpallando su Mexes, poi alleggerendo di testa e graziando il portiere rossonero. Milan ammutolito e con le gambe molli. Ma la squadra rossonera riesce a ricompattarsi e ad imprimere ritmo e gioco alla sua prestazione. La trama è chiara: fitta rete di passaggi a caccia di spazi. Difficili da trovare. Ma il raggio d’azione si allarga. Come al 14’ quando Montolivo dalla distanza sfiora il palo alla destra di Handanovic. Il Milan fa girare bene la palla e l’Inter subisce chiaramente. Al 30’ Bonera serve a Boateng una palla che il ghanese di prima spedisce di pochissimo a lato. Al 35’ lo fa Emanuelson recuperando un pallone a Juan, ma Boa manca ancora di un nulla. Regge la difesa dell’Inter annullando le sgroppate di Emanuelson, i tocchi di classe di Bojan che da posizione defilata al 44’ costringe Handanovic a respingere con i pugni dopo i fulmini per un’interpretazione di Valeri che fischia un fallo su Handanovic prima di un gol di Montolivo. Samuel e Zanetti e Cambiasso garantiscono la copertura. Insomma, un primo tempo dominato dal Milan, gestito dal cinismo organizzato dell’Inter.

SCACCO MATTO — Il terzo minuto è il numero del derby. L’istante in cui Valeri espelle per doppia ammonizione Nagatomo, il cui secondo giallo è generato da un fallo di mano. Strama, che ha sostituito Coutinho con Guarin, richiama l’impalpabile Cassano per Pereira, mentre Allegri toglie Bonera e De Sciglio per Abate e Robinho. La superiorità numerica obbliga l’Inter a chiudersi in difesa, ma mai senza particolari affanni, anche perché il Milan ha preso il brio della prima frazione di gioco. L’inferiorità gioca invece un brutto scherzo al 19’ quando sulla penetrazione di Bojan il pari sembra alla portata, ma Boa di controbalzo mira alto. Al 22’ l’ottimo Montolivo (uomo di sacrificio) sfodera una bordata; Handanovic respinge sui piedi di Bojan che scivola al momento del tiro. Quando i due scacchisti tolgono El Shaarawy per Pazzini e Milito per Palacio, appare evidente che non è solo il Milan a cercare il gol. Il Pazzo lo manca al 30’, arrivando in ritardo di zampata sul lancio di Robinho. Al 33’ Emanuelson mette le dita fra il gol ed Emanuelson: deviazione prodigiosa. Al 35’ lo sloveno toglie la palla dalla testa di Pazzini pronto a colpire. Al 37’, apriti cielo, Valeri non considera rigore un’entrata dura di Samuel su Robinho. Forte Alamo non crolla. L’Inter puntella, resiste e vince. In dieci contro undici. Se non è scacco matto questo…

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
07/10/2012 23:29

Hamsik e Pandev in copertina
Il Napoli non fa scappare la Juve

Con l'Udinese al S. Paolo finisce 2-1: azzurri avanti con lo slovacco, ma raggiunti da Pinzi. Del macedone in chiusura primo tempo il gol-partita. Mazzarri resta primo coi bianconeri. E dopo la sosta c'è lo scontro diretto a Torino


La vittoria della qualità. Il 2-1 con cui il Napoli batte l'Udinese premia la squadra più forte. Con più uomini in grado di decidere. Così la squadra di Mazzarri resta attaccata alla Juventus, sperando di trovarsi nella stessa situazione tra qualche mese. Magari coi bianconeri pienamente in corsa per la Champions. Chi però pensava a un' Udinese dimessa, stanca e con la pancia piena dopo l'impresa di Anfield, non conosce Francesco Guidolin. Un fuoriclasse della panchina. Specie quando si tratta di tirare fuori il meglio dal materiale umano di cui disponde. Che in questa stagione non è di primissima qualità.

SCELTE SCONTATE — Mazzarri, che ha detto chiaro e tondo che i titolari saranno in gran parte preservati in Europa League, va con la formazione tipo. C'è Fernandez per lo squalificato Cannavaro. Guidolin, che al mattino quando apre l'armadio ha meno scelta, ripropone Maicosuel (proprio lui, quello dello sciagurato cucchiaio col Braga) alle spalle di Di Natale, col jolly Pereyra riportato esterno destro.

PERFEZIONE TATTICA — I friulani, che hanno un solo palleggiatore in mezzo (Lazzari), aggrediscono i portatori di palla, cercando subito Di Natale appena riconquistata palla. Proprio Totò gira sopra la traversa il cross di un Pasquale intraprendente ma non sempre preciso. C'è l'Udinese. Messa bene in campo e col piano partita ben chiaro.

MAMMA CHE MAREK — Di Cavani già sappiamo. Chi continua la sua crescita è Marek Hamsik. Un creativo quando il Napoli ha la palla. Che tira. Dialoga con le punte. Si inserisce. Ed è quasi un mediano in fase difensiva. Nelle passate stagioni non era così decisivo nell'economia del gioco di Mazzarri. Giusto che sia lui a sbloccarla, 3' dopo aver invocato un rigore per tocco di mano di Pinzi abbastanza netto. Tutto nasce dal Matador, che di tacco fa correre Maggio a destra. Marekiaro arriva sull'assist dell'azzurro e batte Brkic, in precedenza bravissimo sul colpo di testa di Cavani.

REAZIONE — Una delle capacità dell'Udinese è non disunirsi se le cose si mettono male. Non cambia neppure il piano tattico Guidolin. I friulani rischiano sull'ennesima invenzione di Cavani per Pandev, ma poi confezionano un gol che stava scritto nel brogliaccio dello staff friulano. Il Napoli perde una brutta palla sulla trequarti, Maicosuel mostra finalmente perché è stato preso con un geniale assist di esterno per Pinzi. Che non sbaglia.

SEGNALI? — Brutto colpo per il Napoli. Ma è in queste occasioni che conta molto avere i giocatori in grado di creare il gol fuori dagli schemi. Goran Pandev è uno di questi. E sceglie il momento giusto per tirare fuori il suo talento, nell'unico minuto di recupero. Il macedone controlla in area, si gira, finta col sinistro e conclude di destro. Gran gol.

GESTIONE — Ci si attende un secondo tempo più agevole per il Napoli. Entrambe le squadre hanno giocato in Europa League, ma Guidolin ha vinto a Liverpool coi migliori. Invece l'Udinese sta in partita fino al destro di Faraoni, che nel recupero sfiora il pari. Costruisce complessivamente pochino, perché non è una squadra capace di creare molto con la difesa avversaria schierata. La torre Ranegie, dentro per Pinzi, è il giocatore ideale per buttare palloni in mezzo. De Sanctis resta comunque disoccupato, anche se il Napoli ha il torto di gestire un po' troppo la palla e di non cercare il terzo gol. Nonostante la voglia di Insigne, entrato per Pandev, che nel finale si mangia anche un gol. Il talentino aveva voglia di segnare. Forse per questo non ha scelto l'assist per Cavani, solo in mezzo al'area. Il Napoli comunque non paga dazio: arriva la sesta vittoria in sette partite. I sogni tricolori sono sempre più limpidi. E dopo la sosta c'è un subito un test per consolidarli: la sfida alla corazzata Juventus a Torino.

Jacopo Gerna

Fonte: gazzetta
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
08/10/2012 16:03

SERIE A 2012/2013 7ª Giornata (7ª di Andata)

06/10/2012
Chievo - Sampdoria 2-1
Genoa - Palermo 1-1
07/10/2012
Roma - Atalanta 2-0
Catania - Parma 2-0
Fiorentina - Bologna 1-0
Pescara - Lazio 0-3
Siena - Juventus 1-2
Torino - Cagliari 0-1
Milan - Inter 0-1
Napoli - Udinese 2-1

Classifica
1) Juventus e Napoli punti 19;
3) Inter e Lazio punti 15;
5) Fiorentina, Roma (*) e Catania punti 11;
8) Sampdoria punti 10;
9) Genoa punti 9;
10) Torino punti 8;
11) Milan, Bologna e Pescara punti 7;
14) Udinese, Parma e Chievo punti 6;
17) Cagliari (*), Palermo e Atalanta punti 5
20) Siena punti 2.


Penalizzazioni inflitte in conseguenza delle sentenze della giustizia sportiva relative ai
processi per illeciti sportivi dello scandalo calcio-scommesse (per le squadre di Serie A e
salvo ulteriori variazioni):

Sampdoria -1 punti;
Torino -1 punti;
Atalanta -2 punti;
Siena -6 punti.

(*) Punteggio provvisorio in attesa del ricorso del Cagliari sul 0-3 a tavolino che il
giudice sportivo ha assegnato alla Roma.
oops
OFFLINE
Post: 105.027
Post: 15.162
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 05/09/2007
Sesso: Maschile
Utente Gold
Videomaster
Amministratore
20/10/2012 23:21

La Juve cambia e vince
Ora è prima da sola a +3

I bianconeri piegano il Napoli 2-0. Dopo un primo tempo disputato a buon ritmo ma con poche occasioni da gol (Cavani su punizione colpisce un incrocio dei pali), nella ripresa Caceres e Pogba, appena entrati in campo, decidono il big match


La Juventus resta la squadra da battere di questo campionato. Lo conferma il 2-0 con cui supera il Napoli in uno Juventus Stadium gremito. Decidono le reti nel finale di Caceres e Pogba. E se ci si chiedeva se questa Juve, con la Champions gradito impegno supplementare, rispetto alla passata stagione, potesse pagare la fatica in campionato è arrivata una prima risposta, nella partita più attesa, che metteva di fronte le due capolista: un secco no. Perché la rosa è stata rinforzata, e le riserve sanno fare la differenza, anche subentrando a gara in corso. Pogba in particolare è un ragazzino di cui sentiremo parlare parecchio. E i cambi in questa gara hanno fatto la differenza, compreso quello di Matri. Merito di Conte e Alessio. La gara non è stata granché, giocata più con i nervi che con i piedi. Col timore di fare una mossa falsa che ha avuto la meglio sull’osare. Con tanta intensità, e parecchie botte che hanno prevalso sul bel gioco. Il Napoli non esce ridimensionato, ma forse serviva un pizzico di coraggio in più: si è accontentato troppo presto del pari ed ha finito per perdere.


TANTA INTENSITA’, POCO GIOCO — E’ il sunto del primo tempo. Le squadre giocano corte, e hanno moduli simili, si neutralizzano a vicenda. Si gioca tanto, e si picchia altrettanto, a centrocampo. Ma le verticalizzazioni sono poche, così come gli spazi per le ripartenze, ricercate dal Napoli, ma non concesse dalla Juve. Che fa la partita, ma meno di quanto ci si potesse immaginare: a fine primo tempo il possesso palla vede a sorpresa il Napoli con un lieve vantaggio, attestato sul 51%. Ai bianconeri manca Vucinic (influenza): non è certo un esempio di costanza, ma con le sue invenzioni può creare la superiorità numerica. La verve di Giovinco, molto tonico anche se non sempre lucidissimo, talvolta corre persino più veloce della palla, rinfranca Conte e Alessio, appena tornato in panchina, dopo la squalifica: la Formica Atomica impegna De Sanctis con un destro insidioso già al pronti-via. Cavani ristabilisce la parità nel conto delle occasioni: colpisce l’incrocio dei pali su punizione da sinistra con uno splendido destro a girare. Storari, sostituto dell’infortunato Buffon, era battuto. La partita è nervosa, intensa. Non bella. Damato subisce le proteste di giocatori e pubblico, di entrambe le parti, ad ogni fischio. E ne sbaglia più d’uno. La curva Sud bianconera attacca pure Cassano, reo di aver tacciato i giocatori della Juve di essere "soldatini". Sul finale di tempo sinistro di Marchisio, deviato in angolo da De Sanctis. Ma all’intervallo è 0-0.


DENTRO MATRI — Il secondo tempo è tensione, calci, equilibrio, nessuna voglia di scoprirsi, ché è l’ottava di giornata di campionato. Inutile tentare già il tutto per tutto. C’è una girata di destro di poco larga di Giovinco. Poi esce Quagliarella, fuori partita, forse l’ha sentita troppo, dentro Matri. C’è lo splendido lancio di Pirlo per Matri, cui non riesce la deviazione volante, avrebbe dovuto fare come Balotelli con la Danimarca, davanti a De Sanctis.

UNO-DUE JUVE — I cambi della Juve danno tutti i loro frutti. Matri dà profondità. Caceres e Pogba, subentrati a Asamoah (acciaccato) e Vidal, fanno gol. L’uruguaiano di testa, a 10’ dalla fine, sul corner di Pirlo (errore in marcatura del Napoli che si "dimentica" il nuovo entrato), il francesino subito dopo con un sinistro al volo da fuori area: chapeau. La Juve esonda. E vince. Porta a 47 i risultati utili consecutivi in campionato e stacca il Napoli di tre punti. Finisce con lo Juventus Stadium che urla forte "Salutate la capolista". Un coro che non ammette repliche.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
oops
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:52. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com