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Il Campionato di calcio Serie A stagione 2021/2022 di SEXY FORUM (e dei Campioni d'Europa)

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2022 13:28
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03/10/2021 21:20

Lazio brutta e nervosa, il baby Bologna
fa festa con Barrow, Theate e Hickey



Romani dominati dai padroni di casa, che vanno in gol con un 19enne,
un 21enne e un 22enne. Acerbi, espulso per proteste, salterà la sfida con l'Inter


Matteo Dalla Vite

Sinisa scatena la tempesta perfetta con un diciannovenne (Hickey), un ventiduenne (Barrow) e un ventunenne (Theate). E il Bologna degli sbarbati si prende gioco di una Lazio col derby ancora nella testa e forse per questo superficiale, presuntuosa. In una parola: brutta. Ma non è tutto qui l’impianto accusatorio bolognese mai smontato da Sarri: perché la Lazio che perde 3-0 al Dall’Ara dimostra di non aver ancora capito cos’è il Sarrismo. Lazio a giri bassi, nervosa, pigra; Bologna con l’aic che diceva Mihajlovic (atteggiamento, intensità, concentrazione) ma soprattutto con l’istinto da killer perché in tre minuti del primo tempo ha regolato il volume (con Barrow al 14’ e Theate al 17’) e nella ripresa – dopo 20’ a soffrire ma non troppo – ha spaccato i decibel con lo scozzesino mancino (Hickey) che di destro infila un 3-0 che sa tanto di sentenza e di obbligo da parte di Sarri di rimettere la sua squadra (poi rimasta in 10 al 32’ s.t. per una frase di troppo di Acerbi) nuovamente in cantiere.

INIZIO SCORTICANTE — Mihajlovic conferma le indiscrezioni della settimana: 3-4-2-1, difesa a tre mascherata con ripiego a 5-3-2, debutta dal 1’ Theate e Soumaoro (falso positivo mercoledì scorso) è titolare per la prima volta in questo campionato; davanti, Barrow fa da spola fra l’affiancamento di Arnautovic e quello a Soriano in fase di rifinitura. Sarri, senza Immobile per 10 giorni (6 gol sui 15 della Lazio sono stati realizzati da lui), decide di dare fiducia a Muriqi (attaccante da 17 gol in 33 partite con la sua nazionale kosovara) affiancato nel tridente da Felipe Anderson e Pedro, che quindi non parte da Falso-9 anche se la sua “anarchia” lo porta in ognidove della zona offensiva. Il Bologna, che oggi compie 112 anni e che ha vissuto una settimana piuttosto turbolenta (dalle dimissioni, accettate, di Sabatini al ritiro a metà), doveva ricucire lo strappo coi propri tifosi dopo la prova di Empoli, 4 gol presi dopo i 5 contro la Ternana in Coppa Italia e i 6 dall’Inter qualche settimana fa: anche per questo Sinisa ha cercato di dare una sterzata, comportamentale e pure tattica abbandonando per una gara il suo 4-2-3-1 con annesse varianti in progress. L’inizio della gara è piena di Bologna: in tre minuti, la squadra di Sinisa sembra padrona, per insistenza, cattiveria, attenzione tattica e capacità di disinnescare una Lazio che per un tempo non sa di… Sarri. Al 14’ c’è il vantaggio con Barrow, tiro a giro con lancione-servizio di Theate (bravo assai); al 17’ i due si scambiano i favori perché il gambiano batte il corner e il belga sfrutta una dormita di Hysaj e dall’altro capo della porta infila il suo secondo gol (dopo quello All’Inter) in Serie A. E la Lazio? Alza un po’ i giri ma non troppo: del Sarrismo, poco o nulla. Le occasioni biancocelesti sono due: al 26’ Muriqi si fa imbavagliare da Skorupski sottoporta e al 38’ gli fa il solletico di testa.

SINISTRO-DESTRO — Nella ripresa la Lazio cerca di alzare i giri con maggior frequenza: per circa 20’ pianta le tende nella trequarti del Bologna che però si difende con ordine, non arma mai il contropiede laziale e soprattutto sfrutta la lentezza di esecuzione degli uomini di Sarri. Muriqi e Pedro arrivano al tiro, tiri da zero a zero; poi il Bologna esce dal guscio e confeziona il 3-0 con palla intelligente di Barrow a Hickey che salta Lazzari e di destro (lui mancino naturale) infila il coperchio alla gara con anche l’aiuto di Reina. Bologna esaltato, Lazio ancor più nervosa e che poi perde Acerbi che usa una parola di troppo verso l’arbitro Massa (scusandosi ma in ritardo) a tal punto da prendere il secondo giallo. Il Bologna chiude una settimana vissuta a tensione sostenuta con una vittoria roboante; la Lazio, che veniva da una settimana post-derby piena di esaltazione, deve rientrare in officina per guardarsi un po’ dentro.

Fonte: Gazzetta dello Sport
oops
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